Nell’ambito dei disturbi dell’umore il ruolo dei familiari e delle persone care è fondamentale, essenziale per il processo di guarigione, ma aiutare qualcuno con la depressione non è affatto semplice.
Sì, perché troppo spesso si dimentica che la depressione è una malattia e non uno stato d’animo, quindi ostinarsi con alcuni approcci un po’ superficiali, frutto quasi sempre dell’ignoranza in materia, risulta addirittura deleterio e controproducente.
Pensare che sia sufficiente “distrarsi un po’” o “rilassarsi” per uscire dal tunnel depressivo è la cosa più sbagliata che si possa fare per aiutare qualcuno con la depressione, anche perché questa malattia non si manifesta solo con l’umore nero, la tristezza e l’apatia, ma anche con numerosi altri sintomi mentali e fisici.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cosa fare per essere d’aiuto ad un proprio caro affetto da depressione.
1. Imparare a conoscere la depressione
Il primo step per aiutare qualcuno con la depressione è impegnarsi per comprendere davvero questa malattia.
Perché, come abbiamo più volte sottolineato in questo blog, la depressione è un disturbo mentale, una vera e propria malattia, con caratteristiche peculiari, cause note, cause non note, criteri diagnostici e sintomi.
Così come non si andrebbe mai da una persona malata di Parkinson a dirgli “riposati un po’, vedrai che passa tutto”, ma lo si invita a rivolgersi ad un neurologo, lo stesso deve avvenire con chi soffre di depressione.
Quindi, il primo consiglio è quello di cercare informazioni, anche online, per comprendere davvero cosa vuol dire essere depressi ed approcciarsi in modo corretto alla persona cara che ha bisogno di aiuto.
2. Prestare attenzione ai sintomi
Spesso sono proprio i familiari o gli amici più cari a riconoscere in una persona i sintomi della depressione, prima ancora della persona stessa.
Quali sono questi sintomi a cui prestare estrema attenzione?
- sembra più triste o piange più del solito;
- appare più pessimisti del solito o senza speranza riguardo al futuro;
- parla di sentirsi in colpa, vuoto o inutile più spesso del solito;
- sembra meno interessato a passare del tempo insieme o comunicano meno frequentemente di quanto farebbero normalmente;
- si arrabbia facilmente o sembra insolitamente irritabile;
- ha meno energia del solito, si muove lentamente o sembra generalmente svogliato;
- ha meno interesse del solito per il proprio aspetto o trascurano l’igiene di base;
- ha problemi a dormire o dorme molto più del solito;
- ha difficoltà a concentrarsi o a decidersi sulle cose;
- trova poco piacere sessuale
- mangia più o meno del solito;
- parla di morte o suicidio.
È importantissimo non sottovalutare né sminuire questi segnali, magari associando un determinato comportamento ad un momento passeggero dettato da condizioni esterne poco favorevoli (relazionali, lavorative, mediche, ecc…), perché la diagnosi precoce consente di ridurre il rischio di evoluzioni più gravi della malattia, sfociando in quella che viene definita depressione maggiore.
3. Dedicare del tempo alla conversazione e all’ascolto
Le persone affette da depressione spesso tendono a chiudersi in se stesse, rendendo difficile il confronto e il dialogo, ma è importante non arrendersi.
Rispettando tempi e modi più adatti allo stato d’animo del proprio caro, è importante provare a parlare con lui, magari manifestando la propria preoccupazione e offrendo supporto e sostegno morale e materiale.
Il sito healthline.com, ad esempio, consiglia di utilizzare espressioni come:
- “Sembra che tu abbia passato un periodo difficile ultimamente. Cosa succede?”;
- “Le ultime volte che siamo usciti, sembravi un po’ giù. C’è qualcosa di cui vorresti parlare?”;
- “Hai detto di aver attraversato un periodo difficile di recente, come ti senti a riguardo?”.
È importante, però, non riempire il proprio amico o familiare di consigli e soluzioni estemporanee, cercando di prestare attenzione, fare domande, cercare di acquisire maggiori informazioni in merito al suo stato di salute, lasciandolo parlare, sempre con un atteggiamento empatico e comprensivo e mai giudizioso.
4. Aiutarlo a trovare il supporto di cui ha bisogno
La depressione è vissuta, ancora oggi, come uno stigma sociale, qualcosa di cui vergognarsi e da nascondere, perché “solo i pazzi vanno dallo psicologo”.
Niente di più sbagliato, perché rivolgersi ad un medico per ricevere aiuto non è mai una debolezza, così come non lo è prendere un’aspirina per combattere i sintomi influenzali.
Fornire supporto nel trovare un terapeuta competente, accompagnarlo alle sedute, stimolarlo a continuare la cura, è un ottimo modo per aiutare qualcuno con la depressione.
5. Essere pazienti
Stare accanto ad una persona affetta da sindrome depressiva richiede molto impegno, costanza, e tantissima pazienza, perché purtroppo non sempre chi ne soffre è aperto al dialogo, alla condivisione, o più semplicemente a farsi aiutare.
In alcuni casi può essere una reazione dovuta magari all’imbarazzo, alla vergogna, in altri è la presunzione di potercela fare da soli, in altri ancora è la malattia a buttarlo così giù da impedirgli anche la più banale conversazione con un amico o un familiare.
Quest’ultimo, però, deve mantenere sempre la calma ed essere paziente, evitando uno degli errori più diffusi, ovvero prendere sul personale una reazione poco gradevole e accogliente da parte della persona depressa.
Inoltre, la depressione non sparisce dalla sera alla mattina, i tempi di guarigione possono essere anche lunghi e non è detto che non si presenti nuovamente in seguito a delle ricadute.
Bisogna resistere, per il suo bene.
Attenzione!
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