L’ansia da prestazione è una condizione frequentissima, a tutte le età, e colpisce in particolare le persone che soffrono già di un disturbo d’ansia, ma non solo.
Può capitare a chiunque di farsi travolgere dall’ansia prima di “salire su un palco” ed esibirsi in pubblico, che sia davanti ad uno stadio pieno di fan accorsi per un concerto o in aula durante una semplice interrogazione.
Non c’è niente di strano, né di patologico, fintanto che questa ansia da prestazione non incide in modo negativo sulla qualità della vita della persona.
In effetti, capita molto spesso che l’ansia comprometta una carriera professionale, scolastica, artistica, con le conseguenze che questo comporta in termini di autostima, economici, sociali.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cosa s’intende per ansia da prestazione sessuale, e come affrontarla in modo corretto, anche con l’aiuto del proprio partner.
In cosa consiste l’ansia da prestazione
L’ansia da prestazione consiste nella paura della propria incapacità di svolgere un compito specifico, qualunque esso sia.
Le persone che soffrono di ansia da prestazione, infatti, tendono a preoccuparsi di fallire prima ancora di iniziare, temendo una umiliazione o un rifiuto.
Purtroppo, questa condizione è un circolo vizioso, perché la paura di fallire aumenta il rischio di svolgere male un determinato compito, e questo non fa altro che nutrire l’ansia da prestazione.
Semplificando, la paura di fallire può provocare il fallimento, che a sua volta alimenta la paura di fallire.
Se si tratta di qualche episodio sporadico, non c’è motivo di preoccuparsi, ma se l’ansia ha un impatto deleterio sulla qualità della vita è di fondamentale importanza rivolgersi ad un medico specialista.
L’ansia da prestazione può colpire tutti
Come accennato nell’introduzione, l’ansia da prestazione può colpire tutti, quasi tutti viviamo almeno un momento simile nel corso della nostra vita.
Può colpire i più giovani, ad esempio in previsione o durante un compito in classe o un’interrogazione, con maggiore probabilità e intensità in chi soffre di altri disturbi dell’umore, come il mutismo selettivo, i disturbi dell’attenzione, la depressione in adolescenza, l’ansia sociale, l’ansia anticipatoria.
Per approfondire, invitiamo a leggere il nostro articolo “Cosa c’è da sapere sull’ansia nei bambini”.
Ne possono essere affetti ovviamente anche gli adulti, a prescindere dall’età; molte persone, ad esempio, provano un lieve nervosismo prima di tenere un discorso in pubblico o fare una recita teatrale.
Nei casi più gravi, l’ansia a prestazione può anche sfociare in attacchi di panico.
Ansia da prestazione sessuale
Quando si parla di ansia da prestazione si tende a pensare subito ad un ambito sessuale, ed in effetti questa condizione è alquanto diffusa in entrambi i sessi, con maggiore frequenza nella popolazione maschile.
Questo tipo di ansia è spesso legato a difficoltà sessuali come il vaginismo o la disfunzione erettile. In alcuni casi, anche l’immagine che si ha di sé può svolgere un ruolo nel provocare insicurezza e paura.
Il sesso dovrebbe essere appassionate, eccitante e divertente, ma non tutti riescono a viverlo con il giusto stato d’animo, a causa di una paura di fallire molto forte.
Avere un rapporto sessuale non coinvolge solo il fisico, le emozioni ricoprono un ruolo fondamentale, e se lo si affronta con ansia e preoccupazione non si riesce a raggiungere il giusto grado di eccitazione necessario non solo a goderne, ma anche ad averne.
Purtroppo, esiste ancora oggi un innegabile stigma sociale intorno all’ansia da prestazione di tipo sessuale, e questo spinge chi ne soffre a tacere, a chiudersi a riccio, a nascondere il problema, magari rinunciando ad avere rapporti per lunghi periodi di tempo.
Cause di ansia da prestazione sessuale
Sono davvero molti i fattori che possono provocare ansia da prestazione sessuale.
I principali sono i seguenti:
- paura di non funzionare bene a letto e di non riuscire a soddisfare sessualmente il partner;
- scarsa immagine di sé, che comprende anche la preoccupazione per il proprio peso;
- problemi nella relazione;
- paura che il pene non riesca a rimanere in erezione;
- paura di eiaculare troppo presto o impiegare troppo tempo per raggiungere l’orgasmo;
- paura di non essere in grado di avere un orgasmo o di godersi l’esperienza sessuale.
Ma come si manifesta questa ansia da prestazione sessuale? Scopriamolo insieme.
Quali sono i sintomi dell’ansia da prestazione sessuale
Ognuno vive il sesso e la sessualità in modo diverso, quindi i sintomi possono variare molto di persone in persona, ma esistono degli aspetti fisiologici che sono alla base del problema.
Per quanto riguarda gli uomini, gli ormoni dello stress hanno come effetto quello di restringere i vasi sanguigni, e quando nel pene scorre meno sangue è più difficile avere un’erezione.
Anche se è meno frequente, le donne possono soffrire di ansia da prestazione, che può impedire di lubrificarsi abbastanza per fare sesso e ridurre o azzerare completamente il desiderio.
A tal proposito invitiamo a leggere l’articolo “Come affrontare il calo del desiderio nella coppia”.
L’importanza del partner
L’ansia da prestazione sessuale non ha effetti negativi solo sulla singola persona che ne soffre, ma anche sulla coppia, sulla relazione che intrattiene.
Quando si tratta di una relazione importante, duratura, sarebbe opportuno rivolgersi ad un terapeuta, coinvolgendo anche il proprio partner.
Quest’ultimo, infatti, può rivelarsi di grande aiuto, se ben guidato dal medico, dopo aver escluso che i problemi e le disfunzioni sessuali abbiano un’origine in una specifica condizione di salute o nell’assunzione di farmaci.
Coinvolgere il proprio partner, raccontargli dell’ansia da prestazione sessuale di cui soffre, può aiutare ad alleviare alcune preoccupazioni.
Cercare una soluzione insieme può migliorare la relazione e anche i rapporti sessuali in coppia; ad esempio, se l’ansia colpisce il partner impedendo il rapporto completo, si potrebbe puntare sulla masturbazione per alleviare la tensione derivante dall’atto in sé e raggiungere uno stato di intimità altrimenti precluso.
Se il medico lo ritiene opportuno, si può valutare l’assunzione di un ansiolitico naturale o di un integratore nutraceutico.
Attenzione!
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