Come tenere sotto controllo l’ansia in gravidanza

Come Tenere Sotto Controllo L'Ansia In Gravidanza

La gestione dell’ansia in gravidanza è complessa, visto che anche assumere un blando ansiolitico può essere controproducente o presentare effetti avversi sul feto affatto irrilevanti

Si tratta di una difficoltà già esplorata in un precedente articolo, dedicato alla depressione in gravidanza, nel quale abbiamo sottolineato quanto sia fondamentale preservare la salute del bambino, evitando quindi l’assunzione di farmaci potenzialmente dannosi, senza però sottovalutare lo stato mentale e umorale della donna, che non può certo vivere un momento delicato come la gravidanza senza un supporto concreto contro i disturbi mentali, come appunto l’ansia.

In effetti, anche se la gravidanza rappresenta per molte donne un’esperienza straordinaria, piena di gioie, è altrettanto vero che si tratta di un periodo ricco di stravolgimenti, sia fisici che mentali, e non tutte riescono a viverlo con la tranquillità che meriterebbero

Per alcune donne si tratta di un momento delicato, durante il quale si può sperimentare una profonda sensazione di ansia, in particolare in presenza di eventuali complicanze che possono incorrere, che va in qualche modo affrontata.

Ma come? 

Approfondiamo insieme questo argomento, cercando di capire come tenere sotto controllo l’ansia in gravidanza senza compromettere la salute del bambino.

Come riconoscere l’ansia in gravidanza

Chiariamo un punto, prima di procedere. Quando parliamo di ansia in gravidanza non dobbiamo pensare a quella naturale sensazione di preoccupazione che si sperimenta durante un periodo così delicato e lungo come la gestazione. 

Piuttosto, ci riferiamo ad un disturbo mentale invalidante, che presenta determinati sintomi più volte segnalati sul nostro blog. 

A tal proposito, ti invitiamo a leggere l’articolo dedicato al disturbo d’ansia generalizzato, nel quale illustriamo proprio come distinguere l’ansia patologica da quella non patologica

Come si legge nel DSM-V, per ansia patologica s’intende una sensazione di eccessiva paura in relazione ad una ipotetica futura minaccia

Insomma, mentre è normale avere paura per una situazione concreta che si sta affrontando o che si dovrà affrontare con sicurezza – ad esempio, la paura che il bambino possa sviluppare dei problemi – l’ansia patologica consiste in una reazione emotiva assolutamente sproporzionata e immotivata in riferimento a qualcosa che non è accaduto e non è detto che accadrà, che dura per molto tempo (almeno 6 mesi).

Se si sperimentano sintomi come battito cardiaco accelerato, difficoltà di respirazione o attacchi di panico e l’ansia inizia a interferire con le azioni e le relazioni quotidiane, allora può essere classificata come un disturbo d’ansia da un medico specialista, al quale consigliamo di rivolgersi.

Altri sintomi sono: 

  • eccessiva preoccupazione;
  • irrequietezza;
  • tensione muscolare;
  • irritabilità;
  • sensazione di terrore; 
  • incapacità di concentrarsi;
  • difficoltà ad addormentarsi a causa delle preoccupazioni. 
  • fame nervosa

Nei casi più acuti, alcune donne sperimentano anche sintomi legati al disturbo da panico, al disturbo ossessivo-compulsivo o al disturbo da stress post-traumatico.

Affrontare l’ansia in gravidanza o rimandare il trattamento?

L’ansia in gravidanza è un disturbo mentale meno studiato rispetto ad altri che interessano le donne durante la gestazione o dopo il parto, come la depressione post-partum ad esempio. 

Come accennato all’inizio, la gestione dell’ansia in gravidanza non è facile, perché il rischio di provocare danni al feto sono elevati

D’altro canto, non intervenire rimandando a dopo il parto qualsiasi trattamento può essere altrettanto controproducente

Come si legge in questo articolo pubblicato sulla Harvard Health Publishing della Harvard Medical School, numerosi studi hanno evidenziato che l’ansia può influenzare negativamente sia la madre che il feto

Infatti, l’ansia aumenta il rischio di parto pretermine, basso peso alla nascita e circonferenza della testa più piccola, fattore legato alla dimensione del cervello. 

Detto questo, somministrare farmaci contro l’ansia è quasi sempre controindicato e sconsigliato dai ginecologici

Quindi, cosa si può fare per tenere sotto controllo l’ansia in gravidanza? 

Come gestire l’ansia in gravidanza

È possibile, sempre e solo dietro stretta sorveglianza medica, ricorrere a integratori naturali contro l’ansia, che escludono quindi l’assunzione di farmaci di sintesi. 

Cosa vuol dire? Ne abbiamo già parlato nell’articolo “Come curare l’ansia in modo naturale”, che contiene rimedi alternativi che hanno dimostrato la loro efficacia nel trattamento dei sintomi d’ansia. 

Attenzione, però, perché in merito all’assunzione di prodotti fitoterapici, estratti secchi acquistabili in erboristeria per infusi e tisane, è comunque necessario verificare con il proprio medico, perché alcune soluzioni non sono consigliate in gravidanza, possono interagire e addirittura causare un aborto. 

Chiedi sempre al tuo medico come procedere.

Mettendo da parte l’assunzione di prodotti alternativi ai farmaci di sintesi, esistono altri rimedi contro l’ansia in gravidanza ai quali affidarsi, sempre e solo su indicazione del medico:

  • psicoterapia;
  • esercizi di respirazione;
  • tecniche di rilassamento, come il training autogeno e il rilassamento muscolare progressivo;
  • alimentazione sana, che escluda o riduca in modo consistente l’assunzione di cibi e bevande che favoriscono e aumentano lo stato d’ansia;
  • seguire le regole di igiene del sonno, per riposare in modo soddisfacente;
  • dare priorità alle attività che provocano piacere e una sensazione di relax prolungato (leggere un libro, guardare un film, uscire con gli amici, ecc…);
  • fare attività fisica, nelle modalità più opportune considerando la gravidanza in corso. 

È di fondamentale importanza non tacere la propria condizione, manifestando il disagio che si vive e rivolgendosi subito ad un medico per ricevere un’adeguata assistenza e tenere sotto controllo l’ansia in gravidanza.

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

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