Dopo aver dedicato un articolo alla depressione infantile, in cui abbiamo ricordato che questa malattia non è una prerogativa solo del mondo adulto, è opportuno soffermarci anche sull’ansia nei bambini, sempre più frequente nel mondo.
Condizioni come l’ansia sociale, il mutismo selettivo, i disturbi dell’attenzione, sono in effetti tutte riconducibili ad un problema di fondo, ovvero l’ansia, che nei bambini può manifestarsi in modo più o meno intenso, già nei primi anni di vita.
In effetti, proprio come gli adulti, anche i bambini a volte si sentono preoccupati e ansiosi, questo non vuol dire, ovviamente, che siano affetti da un disturbo dell’umore tale da necessitare cure specifiche.
Preoccuparsi per qualcosa o provare una sensazione di ansia in alcune occasioni specifiche è assolutamente normale, è solo quando l’ansia del bambino inizia a influire sul suo benessere che si raccomanda il ricorso ad un medico specialista.
Vediamo insieme in cosa consiste l’ansia nei bambini, come si manifesta, come si affronta e quali sono i migliori ansiolitici naturali per questa fascia di età.
Perché si sviluppa l’ansia nei bambini
Come accennato, tutti i bambini provano ansia e preoccupazione, e nella maggior parte dei casi è del tutto normale.
Ad esempio, a partire dal primo anno di età e fino a circa 3 anni si inizia a soffrire di ansia da separazione, che porta il bambino a diventare più appiccicoso e a piangere, a volte in modo disperato, quando i genitori si allontanano, anche solo per pochi minuti.
In questo non c’è niente di patologico, anzi, è un comportamento normalissimo, una delle tante fasi dello sviluppo del bambino che dovrà affrontare nel corso dei primi anni di vita.
Alcuni momenti della vita di un bambino possono trasmettere ansia e timore, come il primo giorno in una nuova scuola, un test di valutazione, una gara sportiva, e non c’è niente di male o di sbagliato.
Lo stesso dicasi per alcune paure o fobie eccessive e irrazionali, che possono includere animali, insetti, temporali, le altezze, l’acqua, il sangue e il buio. Anche in questo caso, non c’è da preoccuparsi, perché crescendo alcune di queste paure svaniscono, mentre altre potrebbero anche persistere nel tempo.
A tal proposito, invitiamo a leggere il nostro articolo Quali sono le 10 fobie più comuni e come superarle.
Insomma, se il bambino manifesta ansia e preoccupazione in relazione a qualcosa di specifico, potrebbe rientrare nella sfera della “normalità”, ma nel momento in cui le emozioni che prova diventano un impedimento concreto nella vita quotidiana allora forse è il caso di chiedere l’intervento di un medico.
Come si manifesta l’ansia nei bambini
Purtroppo i bambini non sono sempre abili a comunicare il proprio stato d’animo ai genitori o agli insegnanti, soprattutto quando sono molto piccoli, quindi è importante fare attenzione ad alcuni campanelli d’allarme che potrebbero indicare un disturbo d’ansia patologico.
Quali sono questi segnali?
- il bambino potrebbe diventare irritabile, lacrimoso o appiccicoso;
- il bambino potrebbe avere difficoltà a dormire;
- il bambino potrebbe svegliarsi spesso durante la notte;
- il bambino potrebbe iniziare a bagnare il letto, anche se ormai è abbastanza grande da gestire lo stimolo e andare in bagno se necessario;
- il bambino potrebbe fare spesso brutti sogni.
Quanto indicato vale per i bambini più piccoli, in età prescolare, mentre in quelli un po’ più grandicelli si potrebbero notare questi sintomi:
- potrebbero manifestare mancanza di fiducia nel provare cose nuove;
- potrebbero sembrare incapaci di affrontare sfide semplici e quotidiane;
- potrebbero fare fatica a concentrarsi;
- potrebbero sperimentare problemi a dormire o mangiare;
- potrebbero avere improvvisi esplosioni di rabbia;
- potrebbero avere molti pensieri negativi o pensare costantemente che accadranno cose brutte;
- potrebbero iniziare a evitare le attività quotidiane, come vedere gli amici, uscire in pubblico o andare a scuola.
Se si notano alcuni di questi sintomi che si presentano in modo costante e patologico, è opportuno rivolgersi ad un medico.
Quali sono le cause dell’ansia nei bambini?
Perché il bambino soffre d’ansia? Le ragioni sono molteplici, e alcune riguardano senza dubbio il contesto e l’ambiente nel quale vivono e eventuali esperienze traumatiche che hanno dovuto subire.
In merito a quest’ultimo aspetto, dobbiamo sempre ricordare che si tratta di bambini, quindi quello che a loro può apparire come traumatico per noi adulti potrebbe invece risultare superficiale.
Quali sono le cause più frequenti?
- traslochi o cambi di scuola;
- l’inizio di una nuova scuola, anche nel passaggio da un livello a quello successivo (dalle elementari alle medie, ad esempio);
- esperienze traumatiche, come un incidente d’auto o domestico, una caduta rovinosa, e così via;
- i litigi tra genitori, capaci di spaventare i bambini e sedimentarsi, causando poi episodi d’ansia in un momento successivo;
- durante l’adolescenza l’ansia sociale, la paura di non essere accettati, delusioni amorose, brutte esperienze scolastiche, possono provocare ansia nei ragazzi.
Per questo motivo è importante seguire i nostri figli durante alcuni momenti più delicati della loro vita, e provare, con il dialogo e il sostegno costante, di minimizzare i danni ed evitare l’acuirsi del disturbo d’ansia.
Come si cura?
L’ansia è una malattia, non dobbiamo mai dimenticarlo, ed in quanto tale va affrontata con il supporto di un medico specialista.
La terapia contro i disturbi d’ansia è molto ampia e variegata, in particolare quando si tratta di bambini e giovani adolescenti, con i quali si preferisce evitare il ricorso a psicofarmaci SSRI dagli effetti collaterali ingenti.
Come si procede, in genere?
- dialogo costante e costruttivo;
- terapia cognitivo comportamentale;
- il counselling;
- farmaci contro l’ansia, ma solo nei casi più gravi e intensi;
- ansiolitici naturali;
- integratori nutraceutici in compressine o in stick orosolubili.
Sarà ovviamente il medico specialista a individuare il percorso terapeutico più adatto alle esigenze del bambino, in base alle proprie condizioni.
Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.