Attacchi di panico in gravidanza: come comportarsi

Attacchi Di Panico In Gravidanza

La gravidanza è per molte donne il periodo più bello della vita; nonostante questo, rappresenta sicuramente anche un periodo di emotività complessa e intensa. L’arrivo di un figlio, infatti, se da un lato genera sentimenti di gioia ed entusiasmo, può provocare anche sensazioni negative, tra cui paura, ansia e stress, emozioni legittime al pari di quelle positive, ma certamente più difficili da accettare.

La maternità comporta naturalmente tanti cambiamenti, rappresentando una fase ricca emotivamente e simbolicamente, durante la quale la donna vive notevoli trasformazioni corporee, ormonali e biochimiche.  L’insieme di questi cambiamenti ha un inevitabile effetto sulla sfera psicologica e può sfociare in disagio, ansia, stress, angoscia o addirittura attacchi di panico. Sono proprio gli attacchi di panico in gravidanza a rappresentare una problematica da affrontare adeguatamente, per non accrescere ulteriormente la preoccupazione, sia nella futura mamma sia nelle persone che le stanno intorno, in una fase di vita già di per sé delicata.

Ciò che contraddistingue gli attacchi di panico in gravidanza rispetto a quelli più comuni è l’intenso stato di inquietudine non solo per la propria incolumità, ma anche per quella del bambino che si porta in grembo. Pertanto, il disturbo di ansia generalizzata e l’ansia connessa alla gravidanza risultano distinti.

Attacchi di panico in gravidanza: di cosa si tratta

Per diverso tempo si è pensato che condizioni come la depressione o gli attacchi di panico fossero connessi alla gravidanza quasi esclusivamente nella fase post-parto. Successivamente è stato dimostrato che la donna può sviluppare tale disturbo anche durante la gestazione

Si tratta certamente di condizioni che possono destabilizzare e impaurire. Infatti, un’abbondanza di stimoli, interpretati in maniera distorta, probabilmente innescano il meccanismo del panico.

Sono soprattutto le prime settimane di gestazione a rappresentare un periodo estremamente delicato. La non chiara percezione dei segnali che invia il bambino può far scaturire tensione e paura che qualcosa stia andando male. In questi casi è estremamente utile instaurare un clima rassicurante intorno alla futura mamma, con il supporto di specialisti qualificati e competenti che la assistano fornendo tutte le informazioni, le smentite e le conferme di cui ha bisogno.

Sintomi, cause e fattori di rischio

Comprendere la sintomatologia può essere estremamente utile per mantenere il controllo. Tra i sintomi più comuni degli attacchi di panico in gravidanza ci sono tremori, sudorazione, sbandamento, derealizzazione e depersonalizzazione. Inoltre, la responsabilità verso una nuova vita potrebbe anche aumentare i livelli di tachicardia e mancanza di respiro. In tal senso, alcune ricerche hanno rivelato che l’idea di protezione di un feto potrebbe far comparire sintomi ansiosi anche a chi normalmente non ne sperimenta. 

Le cause che potrebbero influire nel far insorgere attacchi di panico durante la gravidanza sono diversi e imputabili a numerosi fattori.

Sicuramente, come già detto, l’intensità e la concentrazione dei cambiamenti biologici e ormonali che la donna attraversa durante la gestazione possono incidere sui livelli di ansia. Altri fattori, invece, potrebbero far riferimento alla sfera psicologica o simbolica, tra cui, per fare un esempio, un cambiamento profondo nell’identità di una persona o la consapevolezza derivante dalla modificazione del proprio ruolo.

Un’ulteriore causa potrebbe riferirsi anche al fatto che l’ansia prenatale materna, soprattutto nell’ultimo trimestre di gravidanza, sarebbe causata dal timore di una nascita pretermine, con le complicazioni che essa può comportare.

Attacchi di panico in gravidanza: conseguenze 

Lo stress-psicofisico derivante dagli attacchi di panico ha sicuramente un effetto travolgente sulla vita di una donna in gravidanza. Dunque, chiedersi se ciò abbia conseguenze, in particolare sul feto, è del tutto naturale. Infatti, nonostante gli attacchi di panico siano situazioni del tutto gestibili e controllabili, possono comportare delle conseguenze da non sottovalutare, anche sul bambino. 

Durante questi eventi, infatti, il corpo rilascia rilevanti quantità di ormoni dello stress, che possono compromettere sia la salute della madre che quella del feto.

Tra le conseguenze più importanti vi sono parti prematuri, con basso peso del bimbo alla nascita, mentre nei casi più seri si potrebbe addirittura arrivare ad aborti. Diverse ricerche hanno inoltre sottolineato non solo effetti a breve termine, ma anche a lungo termine. Tra questi ci sono la predisposizione a sviluppare alcune condizioni patologiche e della sfera comportamentale.

Rimedi per gli attacchi di panico durante la gravidanza

Cosa possiamo fare se ci troviamo in una situazione come questa? Le diverse cure e strategie adottabili per questo tipo di disturbo dipendono dalle circostanze specifiche e soggettive. Tra i rimedi naturali più efficaci sicuramente meritano attenzione sostanze come la l-teanina e lo zafferano, dalle proprietà rilassanti e capaci di attenuare lo stato generale d’ansia. 

Altre soluzioni, tra le più diffuse ed efficaci, sono:

  • Corsi pre parto e gruppi di supporto
  • Esperienze di condivisione, sotto supervisione di personale esperto, che favoriscono il confronto e alleviano la percezione di isolamento
  • Intesa e intimità con il partner. Per la futura mamma è fondamentale sentire la vicinanza del proprio compagno, conservando anche una buona dinamica nella vita privata e sessuale
  • Psicoterapia individuale, basata sul colloquio tra terapeuta e paziente, che viene aiutato a esternare sensazioni, emozioni, stati d’animo legati al disturbo

In caso di attacchi di panico, si potrebbe rivelare utile pensare all’ansia come ad una curva: una volta notati i primi segnali, come ad esempio iperventilazione, sudori, vertigini, è fondamentale ricordarsi che l’episodio ha una durata limitata e, una volta toccato il picco di paura e disagio, questi dovranno necessariamente abbassarsi.

Per quanto possa essere difficile mantenere la lucidità, è essenziale cogliere i segnali che ci fanno comprendere che è in arrivo un attacco di panico ed essere consapevoli di poterli gestire.

Fonti e bibliografia 

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

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