Tutti riconosciamo l’importanza di avere, dentro di noi, una corretta dose di amor proprio, fiducia in sé, intraprendenza. Ma cosa succede quando i parametri comunemente considerati “normali” non vengono rispettati? A quali conseguenze andiamo incontro? È il caso, per esempio, di un’inadeguata autostima. La cosiddetta autostima salutare, infatti, è ben diversa dalla bassa autostima, ma allo stesso tempo lo è dall’autostima ipertrofica.
I problemi, infatti, si verificano non solo quando l’autostima è molto bassa, ma anche quando è eccessiva. In entrambi i casi, il benessere autentico e duraturo della persona è molto lontano; per questo, è opportuno impegnarsi per riportare la fiducia di sé entro i parametri corretti.
Cos’è l’autostima ipertrofica?
Immaginando l’autostima salutare al centro di una linea, ai due estremi possiamo individuare da una parte l’autostima eccessivamente alta e dall’altra quella eccessivamente bassa. Non è tutto, però, perché dobbiamo considerare che questa linea, a un certo punto, si unisce; le due estremità, apparentemente opposte, si attaccano, perché rappresentano due facce della stessa medaglia, o meglio, della stessa problematica. Andiamo a scoprire perché.
L’autostima ipertrofica corrisponde all’eccessiva autostima ma, a differenza di quanto si pensi, non ha nulla a che fare con gli aspetti positivi dell’amore per se stessi. Questo tipo di fiducia in sé, infatti, è solo apparente, spesso nasconde una bassa autostima che non è visibile all’esterno, perché mascherata da atteggiamenti altezzosi e spavaldi.
Caratteristiche dell’autostima ipertrofica
La persona con autostima ipertrofica non ama realmente se stessa, vive in un mondo fatto di finzione, in cui il suo unico obiettivo è ottenere l’approvazione degli altri, senza lasciar loro vero spazio nella sua vita. A differenza della persona con autostima salutare, l’ipertrofico non costruisce sani rapporti interpersonali e, non essendo in grado di riconoscere e accettare i suoi difetti, sente il bisogno di essere ammirato e lodato.
La persona con autostima ipertrofica non mostra empatia, perché troppo convinta di sé per mettersi in discussione o ascoltare gli altri. Tale convinzione spesso non è reale, ma si fonda sull’immagine di sé che la stessa persona si è costruita. Si impone, giudica, è narcisista ed egoista e tende sempre a sminuire gli altri.
Ama circondarsi di persone importanti, che suggellino la sua superiorità; ama essere invidiata e, quando non ottiene ciò che vuole, mostra rabbia e nervoso. Le sue relazioni sono spesso problematiche e fondate su sentimenti superficiali.
Conseguenze dell’autostima ipertrofica
Inutile dire che le conseguenze per la persona con un’autostima ipertrofica possono diventare molto gravi, a livello sia personale sia professionale. Non è raro che si ritrovi da sola, senza amici né partner, isolata anche nel mondo del lavoro. In particolare, i problemi possono essere correlati a frequenti sentimenti di rabbia, paura e diffidenza:
- Rabbia: è più facile attaccare, alzando barriere emotive, che mostrarsi feriti e vulnerabili; gli altri, di conseguenza, assumono un atteggiamento difensivo, contrattaccando o nascondendo parte della loro vita, innescando un circolo vizioso di rabbia e insicurezza
- Paura: anche se celata, la paura dell’abbandono può essere molto forte e comporta la ricerca di continue rassicurazioni e il compimento di scelte di vita che sono causa di infelicità e accettazione forzata di situazioni sbagliate e irrispettose
- Diffidenza: dubitare degli altri, dei loro sentimenti e delle loro azioni spesso porta a costanti prove da superare, attuate assumendo comportamenti controllanti e sospettosi che, alla lunga, tendono a stancare l’altra parte, che inevitabilmente si allontana
Differenziando le conseguenze dell’autostima ipertrofica nelle relazioni personali e professionali, è facile individuare:
- Problemi di coppia: la persona con autostima ipertrofica tende ad avere come partner qualcuno con una bassa autostima, che le dà sempre ragione e non mette in discussione le sue idee. La relazione si incrina quando il partner non è più accomodante, non dà più conferme o gratificazioni, o quando la dimostrazione di superiorità da parte dell’altro diventa insostenibile. Nel momento in cui il partner non accetta più di essere messo sul gradino più basso, la relazione finisce
- Problemi con gli amici: l’eccessivo egocentrismo e la vanità prolungata alla lunga stancano gli amici, i quali gradualmente isolano la persona, ignara degli effetti che provoca su chi la circonda e convinta che siano gli altri a sbagliare nel modo di rapportarsi a lei. Le relazioni amicali si riducono quindi a rapporti superficiali, la cui miglior espressione si manifesta attraverso l’approvazione apparente dei social
- Problemi con i colleghi: i primi risultati a livello lavorativo possono essere buoni, ma nel lungo periodo non fanno altro che confermare la necessità della persona di porre il suo ego prima dei bisogni dell’organizzazione aziendale. Rifiutare i feedback dei colleghi e dei superiori e non riconoscere i propri errori non fa altro che incrinare i rapporti e frenare la crescita della stessa carriera
Autostima ipertrofica: cosa fare?
Affrontare l’autostima ipertrofica con un professionista è la soluzione più efficace. Questo, grazie a un’adeguata terapia cognitivo-comportamentale, lavora sulle credenze disfunzionali della persona, insegnandole a mettere in discussione le proprie convinzioni, gestire l’ansia, tollerare le critiche, essere più assertiva e fare proprie le più importanti abilità sociali e interpersonali. L’obiettivo finale è aumentare l’autostima, raggiungere un livello di fiducia in sé tale da farlo rientrare nei parametri di quella che può essere considerata autostima salutare.
Fonti e bibliografia
- Servizio Italiano di Psicologia Online, 2020 – Autostima ipertrofica: quando l’autostima è troppo alta
- Valentina Tocca, 2022 – Autostima e relazione di coppia: che legame c’è?
- Redazione Ipsico.it – Bassa autostima: sintomi e cura
- Dott. Enrico Parpaglione, 2019 – L’autostima troppo alta è un problema?
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