Per il proprio benessere psicofisico, per contrastare l’invecchiamento cellulare o per migliorare le proprie funzioni cognitive è importante conoscere il nostro corpo e il suo funzionamento. Due nutrienti essenziali per l’organismo, la colina alfoscerato e la fosfatidilserina, sono entrambi fondamentali per la salute cerebrale e per il corretto funzionamento dei neuroni a livello cellulare: ma quale preferire e perché?
Cos’è la Colina Alfoscerato?
La colina (chiamata anche vitamina J) è un nutriente essenziale, sintetizzato a livello del fegato, che partecipa alla corretta formazione di determinati neurotrasmettitori e delle membrane cellulari. Purtroppo, le quantità prodotte endogenamente dall’organismo non sono sufficienti a soddisfarne la richiesta, per cui è necessario assumere il nutriente con la dieta o, in caso, con un integratore.
La colina alfoscerato, nello specifico, ha un’azione psicostimolante e viene impiegata per incoraggiare le funzioni cerebrali. Inoltre, essendo precursore della fosfatidilcolina, può avere un ruolo nella prevenzione e nella correzione di lesioni biochimiche delle membrane neuronali. Ad esempio, è spesso utilizzata per il trattamento dei sintomi da malattie neurodegenerative, oppure per contrastare tutti quei disturbi legati a:
- Deficit di memoria
- Disorientamento e stati confusionali
- Demotivazione e perdita d’iniziativa
- Deficit d’attenzione
Negli anziani è particolarmente indicata per problemi comportamentali e relazionali come:
- Irritabilità
- Indifferenza generalizzata
- Passività
Cos’è la fosfatidilserina?
La fosfatidilserina è un nutriente presente principalmente nell’encefalo e nel sistema nervoso centrale e ha un ruolo fondamentale nella regolazione delle funzioni base delle membrane neuronali. Questa sostanza ha inoltre molte proprietà benefiche:
- Favorire l’incremento di massa muscolare
- Migliorare la memoria e le funzionalità cognitive (nei giovani come negli anziani)
- Garantire il benessere del sistema nervoso e di migliorare la conduzione degli impulsi nervosi
- Favorire la concentrazione e la tolleranza allo stress
- Mitigare i sintomi depressivi
Colina alfoscerato e fosfatidilserina: quali alimenti assumere
Come accennato all’inizio, la fosfatidilserina e, soprattutto, la colina alfoscerato sono nutrienti essenziali, che l’organismo produce endogenamente ma non in quantità sufficienti. È quindi necessario assumere queste sostanze tramite la dieta. Quali sono i cibi che contengono maggiori concentrazioni di fosfatidilserina e colina alfoscerato?
Alimenti ricchi di fosfatidilserina
In Europa, l’assunzione giornaliera media di fosfatidilserina è di 130 mg; questo quantitativo dipende dalla dieta occidentale, che prevede un largo consumo di cibi che contengono questo nutriente. Carne (cervello bovino, cuore di pollo, frattaglie, milza di maiale, rene, ecc.) e pesce (aringa, anguilla, tonno, vongole, triglie, ecc.) ne sono ricchi, ma anche latticini, verdure e legumi contribuiscono all’apporto giornaliero di fosfatidilserina.
Alimenti ricchi di colina alfoscerato
La colina si può trovare facilmente nel tuorlo d’uovo, nel germe di grano, nel lievito di birra, nelle frattaglie e nella soia. Esistono però alcuni fattori che ne compromettono l’assunzione, andando ad intaccare l’integrità del nutriente. L’alcol, la nicotina e la caffeina (insieme a tutte quelle sostanze che agiscono sul sistema nervoso) impediscono infatti la corretta assimilazione della colina.
Gli integratori di colina alfoscerato e fosfatidilserina
Quale dei due nutrienti scegliere di integrare per aiutare il nostro sistema nervoso centrale a lavorare a pieno regime? Per rispondere, bisogna conoscere cosa è stato studiato sugli integratori di colina alfoscerato e fosfatidilserina.
Integrazione di fosfatidilserina
Nel 2003, alla luce di lunghe sperimentazioni, la FDA ha decretato che “il consumo di fosfatidilserina può ridurre il rischio di demenza e disfunzione cognitiva negli anziani” anche se “la ricerca suggerisce che la fosfatidilserina può ridurre il rischio di disfunzione cognitiva negli anziani, ma in maniera preliminare e molto limitata.”
Negli ultimi anni, invece, la relazione tra fosfatidilserina e funzionalità cognitive in giovani e anziani si è consolidata. Nel 2020 ben tre studi clinici hanno confermato l’efficacia della fosfatidilserina nel contrastare i sintomi da declino cognitivo.
Fosfatidilserina: controindicazioni e avvertenze
L’utilizzo di integratori alimentari a base di fosfatidilserina è controindicata per individui sotto trattamento di farmaci anticoagulanti, poiché andrebbe ad aumentarne gli effetti e dunque i rischi per individui predisposti alle emorragie.
Integrazione di colina alfoscerato
Da tempo, gli integratori di colina vengono impiegati per garantire il corretto funzionamento del sistema nervoso a pazienti affetti da depressione, perdite di memoria, demenza, sindrome di Tourette, disturbo bipolare, episodi convulsivi ricorrenti e schizofrenia. La colina alfoscerato si è dimostrata anche in grado di ridurre l’infiammazione polmonare in soggetti asmatici senza l’utilizzo di broncodilatatori, di ridurre il senso di stanchezza nei bodybuilder e nella prevenzione dei difetti al tubo neurale nel feto per le donne in gravidanza.
Colina alfoscerato: controindicazioni e avvertenze
Avendo cura di rispettare le dosi giornaliere consigliate, la colina è da annoverarsi tra le molecole sicure. Inoltre, a differenza di altri integratori alimentari, questa molecola è da ritenersi sicura anche in gravidanza. Infine, non sono ancora state riscontrate interazioni notevoli tra la colina alfoscerato e altre sostanze o farmaci.
Fonti e bibliografia
- Redazione Humanitas – Colina
- Redazione Humanitas – Fosfatidilserina
- Antonio Griguolo, 2023 – Colina: a cosa serve e quali sono le sue proprietà
- Riccardo Borgacci, 2022 – Fosfatidilserina: a cosa serve?
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