Colina: una famiglia ricca di proprietà

Colina

La colina, conosciuta anche come vitamina J, è un nutriente essenziale per la formazione di membrane cellulari e neurotrasmettitori. L’organismo umano può sintetizzarla, principalmente nel fegato, ma la produzione è spesso insufficiente, quindi può essere necessario assumerla tramite la dieta o integratori.

Dato il possibile ruolo a favore della cura contro alcune patologie, come il morbo di Alzheimer, la colina è oggetto di molti studi e approfondimenti scientifici.

Cos’è la colina?

La colina, conosciuta come vitamina J pur non essendo una vitamina, è un coenzima simile alle vitamine del gruppo B, sintetizzata dal fegato e coinvolta in diverse reazioni metaboliche. Svolge un ruolo cruciale in molte funzioni corporee ed è quindi molto importante per il benessere e la salute dell’organismo.

Presente in cibi come fegato, carne, pesce, frutta secca, legumi, spinaci, germe di grano, semi di soia, frattaglie, lievito di birra e uova, è un nutriente essenziale solubile in acqua. Alcool, caffeina, nicotina e sostanze nervine possono comprometterne l’assorbimento.

A cosa serve la colina: le funzioni

La colina svolge un ruolo cruciale in diverse funzioni biologiche del corpo umano. Ecco un elenco delle principali:

  • Colesterolo e fegato: la colina contribuisce a mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue ed è essenziale per la salute del fegato, particolarmente in condizioni come l’epatite o la cirrosi
  • Sistema nervoso: la colina è fondamentale per il corretto funzionamento del sistema nervoso ed è consigliata in casi di depressione, perdita di memoria, Alzheimer, malattia di Huntington, sindrome di Tourette, atassia cerebellare, disturbo bipolare, alcune forme di convulsioni e schizofrenia
  • Asma: la colina può contribuire a ridurre l’infiammazione associata all’asma e la necessità di broncodilatatori
  • Atletica: bodybuilder e atleti di resistenza utilizzano la colina per ritardare la sensazione di fatica durante lo sforzo fisico
  • Gravidanza: alcune donne incinte assumono colina per prevenire difetti del tubo neurale nei feti
  • Tumori: la colina è oggeto di studio per il suo potenziale ruolo nella prevenzione dei tumori 
  • Bronchite: importante è anche il suo contributo a favore del trattamento della bronchite

Nonostante la vasta gamma di applicazioni, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha autorizzato solo tre indicazioni d’uso per la colina, che riguardano il suo contributo al metabolismo dell’omocisteina, al metabolismo lipidico e al mantenimento della funzione epatica.

Benefici della colina

Si può affermare che la colina abbia diversi benefici potenziali, ma molti di essi richiedono ulteriori ricerche per una conferma completa. In generale, il coenzima apporta:

  • Benefici cardiovascolari: alcuni studi suggeriscono che la colina possa avere proprietà cardioprotettive. Può contribuire a ridurre la pressione arteriosa, migliorare i livelli lipidici e abbassare l’omocisteina nel sangue. Tuttavia, esistono anche ricerche che suggeriscono un possibile legame tra diete ricche di colina e un aumento del rischio cardiovascolare. La relazione tra colina e malattie cardiovascolari richiede quindi ulteriori evidenze
  • Benefici per le malattie neurologiche: il morbo di Alzheimer è associato a bassi livelli di un enzima che converte la colina in acetilcolina, un neurotrasmettitore chiave. L’apporto di colina potrebbe aiutare a contrastare la malattia, ma gli studi hanno prodotto risultati contrastanti. Altre ricerche esplorano il potenziale impatto dell’integrazione di fosfatidilcolina sulla funzione cognitiva nelle persone anziane
  • Benefici per la salute del fegato grasso: la colina potrebbe contribuire a proteggere il fegato grasso dalla steatosi epatica non alcolica, una condizione per cui si accumula grasso nel fegato non a causa del consumo di alcool. La colina è coinvolta nella “liberazione” dei lipidi dal fegato, ma è necessaria ulteriore ricerca per confermare questa capacità. La carenza di colina, tuttavia, è stata associata all’accumulo di grasso nel fegato, con aumento del rischio di steatosi epatica non alcolica

L’influenza sulla salute del cervello e del sistema nervoso

Come accennato, la colina è un nutriente essenziale fondamentale per la produzione di acetilcolina, un neurotrasmettitore importante per il funzionamento cerebrale. La sua presenza può quindi influire sul mantenimento delle funzionalità del sistema nervoso e delle capacità di attenzione, di apprendimento, di memoria, di ragionamento e di concentrazione.

L’Università di Granada e la Simon Bolivar University hanno condotto uno studio, pubblicato su Nutritional Neuroscience, in cui si dimostra che le persone con un adeguato livello di colina riescono a ricordare molto meglio rispetto a coloro che assumono alimenti carenti di questo nutriente.

Gli effetti benefici della colina sul cervello si evidenziano anche a lungo termine, con particolare riferimento alla prevenzione o al ritardo nello sviluppo della demenza e delle malattie neurodegenrative. Da un ulteriore sutdio, condotto su adulti anziani con problemi di memoria, emerge che la colina è in grado di determinare un miglioramento della memoria verbale e visiva e anche della velocità di elaborazione delle informazioni.

Carenza di colina

Per quanto relativamente rara nei Paesi sviluppati, la carenza di colina può causare danni muscolari e al fegato. Chi è più a rischio?

  • Donne incinte: le donne in gravidanza o durante l’allattamento potrebbero essere più vulnerabili se non assumono integratori di acido folico o se sono a rischio di carenza di vitamina B12, specialmente se seguono una dieta vegana. La carenza di colina potrebbe essere correlata a un rischio aumentato di difetti del tubo neurale nel feto, ma le prove sono limitate e contrastanti
  • Soggetti con alterazioni genetiche, ovvero individui con specifiche mutazioni genetiche legate al metabolismo di colina, folato e metionina
  • Pazienti che hanno bisogno di completa nutrizione parenterale, perché la colina potrebbe non essere inclusa di routine nelle soluzioni commerciali proposte in endovena

Effetti collaterali e controindicazioni

Gli effetti collaterali di un’integrazione di colina in dosi adeguate sono lievi e includono nausea, diarrea e spiacevole odore di pesce. Dosi eccessive possono causare vomito, sudorazione eccessiva, abbassamento della pressione e tossicità epatica. L’uso eccessivo può anche aumentare il rischio di malattie cardiovascolari attraverso l’aumento della produzione di TMAO. Non sono state riportate interazioni significative con farmaci.

La colina è controindicata solo in caso di ipersensibilità al principio attivo. In generale, è importante consultare sempre il proprio medico per chiedere un parere esperto.

Fonti e bibliografia

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

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