Il termine trauma viene utilizzato in ambito psicologico e psichiatrico per indicare un qualsiasi evento stressante che compromette la normale vita quotidiana di chi lo vive. Infatti, si parla di una lacerazione che rimane nel sopravvissuto anche dopo la conclusione dell’evento improvviso e inaspettato. Queste esperienze possono generare una serie di sintomi psicopatologici importanti e portano ad un grande senso di impotenza, di paura e ansia. Vediamo come superare un trauma.
Cos’è un trauma
L’etimologia della parola fa riferimento alla rottura profonda tra il prima e il dopo che caratterizza l’esperienza soggettiva di chi ha vissuto un evento traumatico e non l’ha elaborato. Infatti, la definizione di trauma psicologico prevede che si tratti di un episodio particolarmente stressante e minaccioso, che la nostra mente processa con difficoltà: questo non risulta completamente integrabile nella mente della persona che lo vive, rappresentando dunque una minaccia per il suo benessere psicologico e per le attività di vita quotidiana.
Non è raro che un trauma porti ad ansia e stress; alcuni dei traumi tipici sono l’abuso fisico o psicologico, la violenza sessuale, la trascuratezza emotiva, un lutto complicato o una malattia grave, oltre che eventi naturali catastrofici. Tuttavia, è possibile sviluppare un trauma anche assistendo ad esperienze negative senza per forza esserne direttamente vittima.
È importante inoltre sottolineare il ruolo importante della dimensione soggettiva: non è possibile prevedere chi, all’interno di una determinata popolazione esposta ad esperienze traumatiche, svilupperà un disturbo post-traumatico.
Come si classificano i traumi: le tipologie
Ogni persona può nel corso della propria vita andare incontro a diverse esperienze potenzialmente traumatiche: la psicotraumatologia suddivide gli eventi traumatici in due categorie. I traumi con la “T” maiuscola e i traumi con la “t” minuscola.
I primi, ovvero i grandi traumi, racchiudono le situazioni estreme, tendenzialmente eventi singoli, che potrebbero portare alla morte o che minacciano l’integrità fisica (propria o delle persone care) – come eventi catastrofici, incidenti d’auto o attentati. Si può trattare anche di eventi non vissuti in prima persona, per esempio i soccorritori – data l’esposizione frequente a scene crude – sono particolarmente soggetti alla traumatizzazione.
I traumi con la “t” minuscola, invece, sono detti anche piccoli traumi e comprendono situazioni molto comuni e diffuse a cui potremmo essere esposti da bambini. Si tratta di esperienze che non minacciano tanto l’integrità fisica, bensì il Sé: relazioni conflittuali con figure di riferimento, umiliazioni, sensi di inadeguatezza costanti ma anche lutti e tradimenti.
Come si manifestano i traumi
Ai traumi psicologici sono spesso associati numerosi sintomi caratteristici. Questi si possono dividere in quattro principali categorie:
- Intrusione: compaiono sintomi intrusivi come memorie ricorrenti e invasive dell’evento, flashback (rivivere l’evento nel presente), incubi e sogni legati al trauma, intenso stress quando viene ricordato il trauma
- Evitamento: si evita di parlare o pensare all’evento traumatico, di svolgere attività o di rivivere luoghi, pensieri o emozioni che ricordano il trauma
- Alterazioni negative dell’umore: si fanno pensieri negativi su sé stessi, le altre persone e il mondo, con sintomi depressivi, problemi di memoria, difficoltà nel mantenere le relazioni, ipersensibilità
- Marcata attivazione ed elevata reattività: si è facilmente spaventati o impauriti, ci si sente sempre in pericolo, si adottano comportamenti autodistruttivi (come bere troppo o guidare velocemente) e si verificano modifiche importanti nel ritmo sonno-veglia e del comportamento che appare dunque rabbioso
Tra le altre conseguenze e le reazioni a lungo termine troviamo poi emozioni imprevedibili, difficoltà relazionali e persino sintomi fisici intensi (es. respiro affannoso, tachicardia, nausea o frequenti mal di testa) o pensieri suicidari.
Come superare un trauma
Nel superamento di un trauma psicologico, è fondamentale il ruolo dei professionisti e di un percorso di psicoterapia individuale. Il terapeuta, che può lavorare anche con strumenti come l’EMDR, si concentra su tre sfere:
- Emotiva: è fondamentale che la vittima identifichi e riconosca le emozioni provate e successivamente le accetti senza negarle e volerle sopprimere. Inizialmente la paura di morire è l’emozione più forte e successivamente si prova vergogna, senso di colpa
- Cognitiva: la vittima può essere indotta a credere di non poter tornare come prima e le sue credenze sulla morte sono cambiate. In questo caso l’obiettivo è di ritrovare nuove convinzioni più flessibili che integrino l’evento traumatico come un evento non dipeso dal soggetto e soprattutto non come legge immodificabile per il futuro
- Comportamentale: a seguito di un episodio traumatico la vittima mette in atto delle politiche di evitamento nel tentativo di provare meno dolore e superare il ricordo doloroso. Tuttavia, evitare ciò che temiamo dà sollievo nell’immediato, ma non risolve il problema: al contrario lo amplifica perché ci rende man mano più timorosi e dipendenti dagli altri
Fonti e bibliografia
- Maria Luigia Ospedale Privato, 2024 – Come superare un trauma psicologico
- Dott.ssa Chiara Venturi – Come superare un trauma psicologico con la psicoterapia
- Dott.ssa Francesca Carbotti – Come superare un trauma
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