Da cosa dipende l’ansia? Quali sono le cause scatenanti? Rispondere a queste due domande non è semplice, perché i disturbi d’ansia hanno una genesi e uno sviluppo molto complesso, spesso connesso ad altre condizioni, come la depressione o ad altre patologie che innescano un disturbo d’ansia secondario.
Per capire le principali differenze tra ansia e depressione, puoi consultare il nostro articolo. Lo trovi qui.
L’ansia, ricordiamo, è una reazione fisiologica verso uno stimolo di pericolo realmente esistente, la spinta adrenalinica data dall’ansia consente l’attuazione di iniziative e comportamenti utili all’adattamento.
Ma, in assenza di stimoli reali o altre patologie, cosa può provocare l’ansia in un soggetto altrimenti sano?
Volendo provare a dare una risposta semplice, potremmo dire che l’ansia affonda le sue radici in due cause principali, da ricercare e analizzare:
- cause di natura psicologica;
- cause di natura biologica e fisiologica.
Cerchiamo di approfondire questi due aspetti, per comprendere da cosa dipende l’ansia.
Da cosa dipende l’ansia: cause psicologiche
Come abbiamo accennato all’inizio dell’articolo, l’ansia è una reazione eccessiva ad un pericolo, a volte reale, altre volte solo percepito.
Non si tratta, per forza, di una manifestazione di tipo patologico; tutti proviamo ansia, ma non per questo siamo affetti da un disturbo mentale.
Il motivo per il quale reagiamo in questo modo alle situazioni può avere origine in esperienze fatte in passato, traumi infantili, eventi specifici, ansia da prestazione, rapporti complessi con i genitori.
Ad esempio, genitori iper apprensivi e iper protettivi possono trasferire questa sensazione di ansia perenne nei figli; oppure, genitori molto severi e ambiziosi, che pretendono determinati comportamenti e risultati dai figli, possono provocare tali disturbi, a causa di aspettativa troppo rigide e alte.
Attacchi di panico, ansia, fobie sociali, disturbi ossessivo-compulsivi, disturbo da sintomi somatici, sono tutte manifestazioni di un problema di fondo, da indagare attraverso un percorso di psicoanalisi.
Alla base del percorso psicoterapico c’è la consapevolezza della necessità di individuare le cause per curare i sintomi.
Questo rende la psicoanalisi molto complessa, perché ogni individuo presenta peculiarità e caratteristiche uniche, che lo differenziano da altri pazienti affetti dal medesimo disturbo.
In alcuni casi, però, la psicoterapia da sola risulta solo parzialmente efficace, perché entrano in gioco anche le cosiddette cause biologiche/fisiologiche.
Da cosa dipende l’ansia: cause biologiche/fisiologiche
È ampiamente dimostrato che il disturbo d’ansia generalizzato può essere causato anche da fattori biologici e fisiologici.
Nello specifico, si fa riferimento ad una carenza nella produzione di serotonina, noradrenalina e acido g-aminobutirrico (GABA), dai quali dipendono il desiderio sessuale, la regolazione del sonno, l’appetito, l’energia, la motivazione.
Un disequilibrio nella produzione di questi neurotrasmettitori può essere alla base di disturbi d’ansia e disturbi del sonno, ma anche, in casi più gravi, di depressione.
In questi casi, è necessario abbinare alla psicoterapia un percorso farmacologico, finalizzato appunto al riequilibrio dei livelli di serotonina, noradrenalina acido g-aminobutirrico (GABA).
Come abbiamo spiegato nell’articolo dedicato ai rimedi naturali contro l’ansia, laddove possibile, si possono evitare gli psicofarmaci e gli ansiolitici, che hanno effetti collaterali importanti, sostituendoli con integratori/nutraceutici e ansiolitici naturali.
In ogni caso, è il medico a dover stabilire qual è il percorso terapeutico più adatto.
Conclusioni
Come vedi, individuare le cause dell’ansia non è semplice, perché ogni individuo la sperimenta in modo differente, ed ha una storia alle spalle che va indagata per capire davvero cosa scatena le sue reazioni eccessive ed il suo stato d’animo teso.
Per approfondimenti, in un nostro articolo abbiamo elencato alcuni dati e statistiche sull’ ansia nel mondo che consigliamo di leggere.
Il nostro consiglio è di rivolgersi al proprio medico curante, il quale potrà suggerire un percorso terapeutico, che può coinvolgere l’alimentazione, lo stile di vita, esercizi di respirazione, il ricorso ad uno psicoanalista, la somministrazione di farmaci o integratori alimentari.
Quello che conta, è affrontare il problema prima che diventi invalidante.
Attenzione!
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