Il rapporto tra depressione e sonno è ampiamente dibattuto dalla comunità scientifica. In effetti, come abbiamo sottolineato in un precedente articolo, i disturbi del sonno possano rappresentare un effetto collaterale di uno stato depressivo, un campanello d’allarme da non sottovalutare.
In effetti, uno dei sintomi più diffusi della depressione è proprio l’alterazione della durata e della qualità del sonno, che si traducono in:
- difficoltà ad addormentarsi;
- problemi a mantenere il sonno;
- svegliarsi troppo presto;
- non riuscire a dormire profondamente.
Nei soggetti affetti da depressione il sonno è, in effetti, caratterizzato da evidenti alterazioni, sia in termini di continuità che di durata.
In poche parole, chi soffre di depressione tende a dormire poco e male.
Però, esiste anche l’altro risvolto della medaglia, ovvero soggetti affetti da depressione che tendono, invece, a manifestare una eccessiva sonnolenza diurna, di solito come effetto diretto o indiretto di una mancanza di energia e di desiderio di svolgere anche le più banali azioni.
Non è un caso, infatti, che il DSM-5 individui come effetti di uno stato depressivo sia l’ipersonnia – ovvero una eccessiva sonnolenza diurna – che l’insonnia.
Approfondiamo insieme queste due condizioni, direttamente collegate alla depressione.
Depressione e sonno: ipersonnia o eccessiva sonnolenza diurna
Come accennato, nei soggetti affetti da depressione è molto frequente evidenziare disturbi del sonno, sia in termini di privazione del sonno che di ipersonnia.
Quando si parla di eccessiva sonnolenza diurna si fa riferimento proprio a quest’ultima condizione, ovvero ad una tendenza a dormire molto durante il giorno.
Questa eccessiva sonnolenza diurna è spesso frutto di uno stato depressivo del soggetto che, sperimentando una assenza di energia e di voglia di svolgere anche il minimo compito, tende ad avvertire una sensazione estrema di sonnolenza e stanchezza.
C’è da dire, però, che l’ipersonnia potrebbe anche essere la diretta conseguenza di uno o più disturbi del sonno; dormendo poco e male durante la notte, il soggetto può avvertire una eccessiva sonnolenza durante il giorno.
Ricordiamo, però, che i disturbi come l’insonnia, che influiscono quindi sulla qualità del sonno notturno, sono anch’essi causati molto spesso da uno stato depressivo.
Quindi, che sia per anedonia e mancanza di energie o per scarsa qualità del sonno notturno, la sonnolenza eccessiva durante il giorno potrebbe accendere una lampadina e condurre ad una diagnosi di depressione.
Depressione e sonno: insonnia
I disturbi del sonno sono molto frequenti nella popolazione mondiale, e la percentuale di soggetti che sperimenta almeno una volta un episodio di insonnia tende ad aumentare con il passare degli anni.
La recente pandemia – che ha colpito l’Italia ed il resto del Mondo nel corso del 2020 – non ha fatto altro che peggiorare la situazione, aumentando i casi di depressione, ansia e disturbi del sonno.
In effetti, queste tre condizioni sono interconnesse; in particolare, depressione e ansia sembrano essere, molto di frequente, le cause principali di diversi disturbi del sonno, insonnia in primis.
I sintomi di depressione e ansia possono compromettere il cosiddetto ritmo circadiano, che regola l’equilibrio sonno-veglia, generando disturbi del sonno più o meno severi.
Se vuoi, abbiamo scritto un articolo dedicato ai rimedi naturali contro l’insonnia.
Conclusioni
Il rapporto tra depressione e sonno è stato ampiamente studiato, ed è tutt’ora al centro del dibattito scientifico, e sono numerose le evidenze che mostrano una comorbidità tra di essi.
Va precisato, però, che la depressione, così come l’ansia, non sono le uniche cause capaci di compromettere la regolarità del sonno.
Alimentazione, digestione, stimolazioni, dispositivi elettronici, luminosità, sono davvero molte le ragioni che potrebbe spiegare disturbi del sonno come l’insonnia o l’eccessiva sonnolenza diurna.
Per questo motivo, è importante confrontarsi con il proprio medico laddove singoli episodi dovessero perdurare o ripresentarsi con una certa costanza nel tempo.
Attenzione!
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