Siamo soliti associare i disturbi dell’umore come ansia e depressione a soggetti adulti, in media intorno ai 35-40 anni, ed in effetti statisticamente questa fascia di età è la più colpita, ma questo non deve far pensare che la depressione infantile o in giovane età sia un evento rarissimo.
Purtroppo, infatti, non è così. Come ricorda l’Ospedale Bambin Gesù, la depressione rappresenta il disturbo dell’umore più diffuso e frequente in età evolutiva, in particolare durante l’adolescenza.
La diagnosi di depressione infantile è molto ostica e complessa, perché i bambini, i preadolescenti e gli adolescenti manifestano molto spesso dei continui sbalzi di umore, in particolare irritabilità, che non necessariamente sono patologici.
Detto ciò, individuare in modo tempestivo i sintomi di una possibile depressione infantile è fondamentale, perché offre al bambino/ragazzo (e ai genitori) di avviare un percorso terapeutico adatto.
Approfondiamo insieme questo tema così delicato, e cerchiamo di capire cos’è la depressione infantile, quando e come si manifesta e come intervenire.
Cos’è la depressione infantile
Abbiamo già sottolineato come sia normale e fisiologico, quando si è bambini o ragazzini, sentirsi tristi, malinconici, di cattivo umore, ma in condizioni normali questi stati d’animo hanno una durata molto breve e tendono a essere sostituiti molto facilmente da altre emozioni positivi.
Banalmente, un bambino o un adolscente può essere triste e annoiato perché non può svolgere una particolare attività che ama molto – ad esempio uscire in cortile a giocare con la palla o andare in bici – ma è sufficiente sostituirle con altre altrettanto piacevoli per lasciare spazio all’allegria.
Tuttavia, alcuni giovani si sentono tristi o disinteressati alle cose che prima godevano, o si sentono impotenti o senza speranza in situazioni che sono in grado di cambiare, in modo persistente.
In questi casi, è possibile che siano un evidente campanello d’allarme per una sindrome depressiva.
Come si manifesta la depressione infantile
I criteri per giungere ad una diagnosi clinica di depressione infantile sono molto simili a quelli già indicati dal DSM-V per la depressione maggiore.
In particolare, è molto frequente notare le seguenti manifestazioni di disagio nei bambini affetti da depressione:
- sentimento di tristezza, perdita di speranza o irritabilità per la maggior parte del tempo;
- mancanza di volontà nel svolgere attività divertenti;
- cambiamenti nei modelli alimentari: il bambino tende a mangiare molto di più o molto meno del solito;
- cambiamenti nei modelli di sonno: il bambino dorme molto di più o molto meno del normale;
- cambiamenti nell’energia: tendenza a essere stanco e pigro, o teso e irrequieto, per la maggior parte del tempo;
- deficit dell’attenzione;
- il bambino si sente inutile o colpevole, senza apparente motivo;
- autolesionismo e comportamento autodistruttivo;
- pensieri e tentativi di suicidio, molto diffusi purtroppo soprattutto nella fascia di età 10-24.
Ripetiamo che la co-occorrenza di due o più sintomi rappresentano un indizio solo nel momento in cui persistono nel tempo, in media circa due settimane consecutive, e presentano un’intensità maggiore rispetto al solito.
Se il bambino appare triste un giorno, ma in genere tende a essere sereno e spensierato, non c’è nulla di cui preoccuparsi.
In ogni caso, è sempre importante seguire con attenzione l’evoluzione umorale dei propri figli, in modo da individuare eventuali avvisaglie di un problema di fondo.
Quali sono le cause della depressione infantile
La depressione, in quanto disturbo dell’umore, è una condizione multifattoriale, ecco perché è sempre alquanto difficile individuare con esattezza la causa del problema.
In alcuni casi è un po’ più semplice, ad esempio quando si parla di depressione reattiva, che si manifesta in seguito ad un evento traumatico, come un lutto.
In altri casi, invece, è più difficile da stabilire.
In genere, però, si tendono a individuare le seguenti macro-cause, che vanno poi indagate e approfondite:
- familiarità, ovvero la presenza di parenti stretti che soffrono di depressione;
- eventi emotivi e tristi come la perdita di un amico o la morte di un familiare;
- traumi, come una violenza subita o l’abbandono da parte di un genitore;
- ambiente familiare caotico, inadeguato, stressante e anaffettivo;
- condizionamenti sociali, come il bullismo a scuola ad esempio, che colpiscono in misura maggiore alcuni gruppi, come gli omosessuali, i bambini obesi, quelli provenienti da un’altro Paese, di un’altra religione, etnia o colore della pelle.
Individuare le cause della depressione infantile è un compito da affidare a professionisti del settore, medici specialisti in grado di eseguire una diagnosi corretta e predisporre un determinato percorso terapeutico.
Come si cura la depressione infantile
Dalla depressione si può guarire, attraverso un percorso strutturato in più fasi e che richiede un intervento multidisciplinare.
In genere, si procede su due binari, che devono puntare nella stessa direzione:
- psicoterapia, individuale o di gruppo, per aiutare il paziente ad affrontare il problema e approfondirne le cause e gli eventi scatenanti;
- terapia farmacologico, attraverso la somministrazione di psicofarmaci e antidepressivi SSRI.
Nei casi di depressione lieve il medico potrebbe optare per un trattamento meno invasivo, consigliando l’utilizzo di integratori per la depressione, ad esempio degli integratori nutraceutici a base di zafferano.
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