La depressione post partum è una condizione molto diffusa, molto più di quanto si possa pensare. Secondo le stime riportate dal Ministero della Salute, questa condizione colpisce, con diversi livelli di gravità, dal 7 al 12% delle neomamme, ed esordisce generalmente tra la 6ª e la 12ª settimana dopo la nascita del figlio, con episodi che durano tipicamente da 2 a 6 mesi.
In pratica, circa 10 neomamme su 100 sperimentano una forma di depressione post partum, un numero davvero molto significativo.
Ciò nonostante, è una realtà quasi sempre taciuta, vissuta con riserbo e spesso con vergogna da parte delle donne, in molti casi anche a causa della scarsa comprensione del fenomeno.
L’approccio più comune, infatti, tende a sminuire i sintomi della depressione in questa fase, giudicando la stanchezza, l’irritabilità e la propensione al pianto come un effetto collaterale del parto, anche perché si tende a ignorare che si tratta di una malattia e non di un semplice stato d’animo.
L’idea che la nascita di un figlio non possa in alcun modo produrre un effetto negativo sull’umore della neo mamma è proprio figlia di una mentalità chiusa e di una forte ignoranza sul tema. Lo stesso vale, tra l’altro, per la depressione in gravidanza.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza in merito, e vediamo in cosa consiste e come affrontare la depressione post partum in modo efficace.
Cos’è la depressione post partum
La depressione post partum consiste in un complesso insieme di cambiamenti a livello fisico, emotivo e comportamentale, che alcune donne sperimentano dopo il parto (circa il 10%, come indicato prima).
Secondo quanto riportato nel DSM-V, questa condizione rientra nel novero della depressione maggiore, e si configura come tale quando ha inizio circa 4 settimane dopo il parto ed in base alla sua gravità.
Le cause sono numerose, e affondano le radici nei cambiamenti chimici, sociali e psicologici che la futura mamma vive già durante la gravidanza, e che proseguono poi nelle settimane che seguono la nascita del bambino.
Per quanto riguarda, ad esempio, i cambiamenti chimici, si fa riferimento in particolare ad un fisiologico e rapido calo degli ormoni dopo il parto, dopo un aumento molto considerevole, di circa dieci volte, dei livelli di estrogeni e progesterone durante la gravidanza, che ritornano alla normalità dopo soli 3 giorni.
Anche se è molto più frequente nelle donne, la depressione post partum non risparmia i papà. Secondo alcune ricerche, infatti, circa 1 genitore maschio su 10 sperimenta una forma di depressione entro il primo anno di vita del bambino.
Differenza tra baby blues e depressione post parto
Abbiamo detto che si può giungere ad una diagnosi di depressione post partum quando questa si presenta dopo circa un mese dalla nascita del bambino ed in base alla gravità della condizione.
Però, è importante sottolineare un aspetto. La gravidanza, così come il parto, rappresentano una fase e un evento sconvolgenti per la vita di una donna, fisicamente e psicologicamente, quindi è alquanto fisiologico essere un po’ giù di umore nei giorni immediatamente successivi.
In questi casi si parla di baby blues, ovvero una certa instabilità emotiva che colpisce la donna immediatamente dopo il parto e nei giorni ad esso successivi, e che colpisce addirittura quasi una donna su 7-8 senza però raggiungere livelli patologici tali da richiedere un intervento di un medico specialista.
In genere, questo stato d’animo dura pochi giorni per poi risolversi in maniera spontanea; a volte è sufficiente un po’ di riposo ed il supporto di partner, amici e familiari.
La depressione post partum, invece, è a tutti gli effetti una malattia, una forma più o meno grave e duratura di depressione maggiore, quindi necessita di un intervento medico dedicato.
Sintomi principali
Trattandosi di due condizioni differenti, il baby blues e la depressione post parto presentano due gruppi di sintomi distinti, seppur in alcuni casi difficili da separare, soprattutto in una fase iniziale più lieve.
I sintomi del baby blues sono i seguenti:
- sbalzi d’umore;
- ansia;
- tristezza;
- irritabilità;
- sopraffazione;
- pianto;
- concentrazione ridotta;
- problemi di appetito;
- difficoltà a dormire.
Per quanto riguarda, invece, la depressione post partum, i sintomi principali sono:
- umore depresso o forti sbalzi d’umore;
- pianto eccessivo;
- difficoltà a legare con il bambino;
- tendenza ad allontanarsi da familiari e amici;
- perdita di appetito o tendenza a mangiare molto più del solito;
- insonnia o ipersonnia, ovvero tendenza a dormire troppo;
- affaticamento;
- perdita di energia;
- ridotto interesse e piacere per le attività che prima risultavano divertenti e piacevoli;
- irritabilità e rabbia intense;
- paura di non essere una brava madre;
- assenza di speranza;
- sentimenti di inutilità, vergogna, colpa o inadeguatezza;
- diminuzione della capacità di pensare chiaramente, concentrarsi o prendere decisioni;
- irrequietezza;
- forte ansia e attacchi di panico;
- pensieri di fare del male a te stesso o al bambino;
- pensieri ricorrenti di morte o suicidio.
Come si può notare, quelli elencati sono a tutti gli effetti i sintomi fisici ed emotivi tipici della depressione, che non possono e non devono mai essere derubricati ad una banale stanchezza o malinconia passeggera.
Nei casi più gravi, e molto più rari, si può addirittura incorrere in una condizione denominata psicosi post partum davvero molto grave e pericolosa per il benessere e la sopravvivenza della donna e del bambino.
Come si affronta
Lo abbiamo ripetuto più volte: la depressione post parto è una malattia, e le malattie vanno curate dai medici.
Nel caso specifico, si consiglia di seguire le linee guida di base per guarire dalla depressione, ovvero un mix di terapia della parola e comportamentale, esercizi di rilassamento e di mindfulness, assunzione eventuale di antidepressivi SSRI, terapie comportamentali per le disfunzioni sessuali nelle relazioni.
Nei casi più lievi, anche per non influenzare la capacità della neo mamma di allattare al seno il bambino, e sempre su indicazione del proprio medico, si può provare ad affrontare il problema optando per rimedi naturali contro la depressione.
Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.