La derealizzazione e la depersonalizzazione sono disturbi psichiatrici, tipici dei disturbi dissociativi, caratterizzati da una percezione alterata della realtà circostante e del proprio sé.
Questi disturbi possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti, e richiedono un’attenta valutazione e gestione da parte del personale medico.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire in cosa consistono derealizzazione e depersonalizzazione, indagandone cause, sintomi e rimedi.
Derealizzazione e depersonalizzazione: cosa sono?
Indicati all’interno del DSM-V con la dicitura “Disturbo di depersonalizzazione/derealizzazione” (o DDD per brevità), sono due disturbi psichiatrici che influenzano la percezione e l’esperienza soggettiva di un individuo. Entrambi comportano una sensazione di distacco dalla realtà, ma si manifestano in modi leggermente diversi.
È importante segnalare, però, che si può parlare di un disturbo patologico quando non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza (ad esempio, una droga o un farmaco) o di un’altra condizione medica (ad esempio, convulsioni).
Le esperienze di derealizzazione e depersonalizzazione possono verificarsi in modo isolato o in combinazione, in maniera episodica o persistente nel tempo, variare in intensità da lieve a grave ed essere associate a una serie di altri sintomi, tra cui ansia, depressione e disturbi dell’umore.
Derealizzazione
La derealizzazione è caratterizzata da una percezione alterata dell’ambiente circostante. Le persone che sperimentano questo disturbo possono descrivere il mondo esterno come irreale, distorto o distante, e sentirsi in uno stato di “nevrosi” o “sogno”, come se stessero guardando il mondo attraverso un vetro o in una sorta di nebbia.
Le sensazioni di profondità, dimensione e tempo possono essere percepite in modo distorto o compromesso.
Com’è facile intuire, questa esperienza può essere molto disturbante e causare una sensazione di estraneità o isolamento dal mondo esterno.
Depersonalizzazione
La depersonalizzazione, d’altra parte, coinvolge una percezione alterata di sé stessi.
Le persone affette da questo disturbo, quindi, possono sentirsi separate dal proprio corpo o dalle proprie emozioni, come se avvertissero di non essere reali o di osservare se stessi dall’esterno. Di conseguenza, possono avere difficoltà a riconoscere se stessi nello specchio o a identificare le emozioni provate come proprie.
Questo senso di distacco dal sé può causare ansia e confusione sulla propria identità e senso di sé.
In generale, la derealizzazione e la depersonalizzazione sono disturbi complessi che possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita e sul funzionamento quotidiano di un individuo. È importante che coloro che sperimentano questi sintomi cerchino supporto e trattamento da professionisti della salute mentale qualificati per gestire efficacemente queste condizioni.
Prevalenza e diffusione
Secondo uno studio recente, pubblicato nel 2023, dal titolo The Prevalence of Depersonalization-Derealization Disorder: A Systematic Review, i tassi di prevalenza variano dallo 0% all’1,9% nella popolazione generale, dal 5 al 20% nei pazienti ambulatoriali e dal 17,5% al 41,9% nei pazienti ricoverati.
Negli studi effettuati su pazienti con disturbi specifici, invece, i tassi di prevalenza variano nel modo seguente:
- abuso di sostanze: 1,8% – 5,9%;
- ansia: 3,3% – 20,2%;
- altri disturbi dissociativi: 3,7% – 20,4%;
- schizofrenia: 16,3%;
- disturbo borderline di personalità: 17%;
- depressione: ~50%.
I tassi più alti sono stati riscontrati nelle persone che hanno subito abusi interpersonali (25% – 53,8%).
Il DDD è più diffuso tra gli adolescenti e i giovani adulti, nonché nei pazienti con disturbi mentali. Esiste anche una possibile relazione tra abuso interpersonale e DDD, che merita ulteriori ricerche.
Quali sono le cause?
Le cause esatte della derealizzazione e della depersonalizzazione non sono ancora completamente comprese, ma si ritiene che siano il risultato di una combinazione complessa di fattori biologici, psicologici e ambientali.
Tra le cause biologiche, vi è l’ipotesi di un’alterazione nella regolazione dei neurotrasmettitori nel cervello, in particolare del sistema serotoninergico. Alcuni studi hanno evidenziato una correlazione tra livelli anomali di serotonina e l’insorgenza di sintomi di derealizzazione e depersonalizzazione. Inoltre, fattori genetici possono svolgere un ruolo nell’individuare una predisposizione a questi disturbi.
Da un punto di vista psicologico, si ritiene che eventi traumatici o stressanti possano scatenare o contribuire allo sviluppo della derealizzazione e della depersonalizzazione. Traumi precoci, abusi sessuali o fisici, perdite significative e altre esperienze traumatiche possono influenzare la percezione del sé e del mondo esterno, portando a una disconnessione dalla realtà.
Infine, fattori ambientali come lo stress cronico, l’isolamento sociale e lo sconvolgimento degli schemi di vita possono aumentare il rischio di sviluppare questi disturbi. È importante considerare l’interazione tra fattori biologici, psicologici e ambientali nella comprensione delle cause della derealizzazione e della depersonalizzazione.
Come si manifestano: sintomi e segnali clinici
I sintomi della derealizzazione e della depersonalizzazione possono variare da individuo a individuo e manifestarsi in modi diversi.
Tuttavia, ci sono alcuni sintomi comuni associati a questi disturbi:
Sintomi della Derealizzazione:
- percezione alterata dell’ambiente;
- distorsione delle sensazioni spaziali e temporali;
- sensazione di distacco emotivo o fisico dagli altri o dall’ambiente circostante;
- difficoltà a concentrarsi o a mantenere l’attenzione a causa della percezione distorta dell’ambiente circostante.
Sintomi della Depersonalizzazione:
- percezione alterata del sé;
- sensazione di irrealtà personale, di non essere realmente presenti o connessi con se stessi o con il proprio ambiente;
- mancanza di emozioni o di coinvolgimento emotivo;
- percezione alterata del tempo o una sensazione di perdita di continuità temporale.
È importante notare che questi sintomi possono essere episodici o persistenti nel tempo e possono variare in intensità da lieve a grave.
Inoltre, la derealizzazione e la depersonalizzazione possono essere associate ad altri disturbi psichiatrici. Se si sperimentano questi sintomi, è consigliabile consultare un professionista della salute mentale per una valutazione e un trattamento appropriati.
Quali sono i rimedi per il disturbo di derealizzazione e depersonalizzazione?
Il trattamento della derealizzazione e della depersonalizzazione dipende dalla gravità dei sintomi e dalle esigenze individuali del paziente.
La terapia cognitivo-comportamentale è spesso raccomandata come trattamento di prima linea, in quanto mira a identificare e modificare i pensieri distorti e i comportamenti disfunzionali associati ai sintomi. Attraverso tecniche come la ristrutturazione cognitiva e l’esposizione graduata, i pazienti imparano a gestire i sintomi e a ripristinare una percezione più accurata della realtà.
In alcuni casi, possono essere prescritti farmaci per alleviare i sintomi associati a questi disturbi. Gli antidepressivi, in particolare gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), possono essere utili nel ridurre l’intensità dei sintomi. Nei casi più lievi, potrebbe essere utile assumere degli integratori nutraceutici, come rimedio naturale per ansia e depressione.
Tuttavia, è importante ricordare che i farmaci, da soli, non sono risolutivi rispetto alla causa sottostante dei disturbi.
Altri approcci terapeutici sono finalizzati a incoraggiare i pazienti a sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie sensazioni e a esplorare le emozioni associate alla derealizzazione e alla depersonalizzazione.
L’obiettivo è quello di favorire una maggiore connessione con il sé e con il mondo esterno, promuovendo il benessere psicologico e emotivo.
Si consiglia di rivolgersi ad un professionista medico specializzato nel trattamento di questi disturbi.
Bibliografia
- Disturbo di depersonalizzazione/derealizzazione, di David Spiegel, MD, Stanford University School of Medicine, Manuale MSD;
- Depersonalizzazione/derealizzazione, Fondazione BRF Onlus – Istituto per la Ricerca Scientifica in Psichiatria e Neuroscienze;
- The Prevalence of Depersonalization-Derealization Disorder: A Systematic Review, Jinyan Yang, L. S. Merritt Millman, Anthony S. David & Elaine C.M. Hunter, Journal of Trauma & Dissociation.
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