Il cibo è il carburante del nostro corpo e delle nostre funzioni cognitive; infatti, una dieta sana ed equilibrata influisce positivamente sulla nostra salute e sul nostro benessere, apportando al cervello importanti sostanze nutritive. È stato riscontrato che sia uno stile di vita sano che una nutrizione basata sulla dieta mediterranea giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione e nella lotta contro il morbo di Alzheimer. Ma quali sono i migliori consigli d’alimentazione più adatti, da integrare in una dieta per l’Alzheimer?
La dieta mediterranea
Un piano nutrizionale basato sulla dieta mediterranea dovrebbe contenere cibi quali:
- Frutta
- Verdura
- Legumi, come fagioli o lenticchie
- Olio d’oliva
- Pesce, come acciughe, salmone e sgombro
- Cereali, come riso e pane
- Carne bianca magra, come pollo
Tutti i cibi poveri di zuccheri semplici, sale, grassi e proteine animali che hanno effetto protettivo sulla fitta rete di neuroni che vengono danneggiati da chi è affetto da questa malattia sono indicati per una dieta per l’Alzheimer, anche perché agevolano il mantenimento delle funzioni cerebrali.
Per seguire questo tipo di dieta è fondamentale:
- Eliminare o ridurre gli alimenti ad alto contenuto di grassi saturi e colesterolo, come burro, strutto o carni grasse
- Limitare gli alimenti ad alto contenuto di sodio e usare meno sale, utilizzando al suo posto spezie, o erbe aromatiche per insaporire i cibi
- Bere 1,5 litri d’acqua al giorno, aumentando le dosi in estate. In alternativa preferire alimenti che la contengono, come frutta, zuppe o frullati
- Moderare l’assunzione di alcol, permettendosi al massimo 1-2 bicchieri al giorno
I principi cardine della dieta mediterranea, menzionati in questo articolo, sono ritenuti efficaci per prevenire e ritardare i sintomi dell’Alzheimer, offrendo diversi benefici per la salute, tra cui: il rallentamento del declino cognitivo negli anziani, la riduzione del rischio di deterioramento nella fase intermedia tra tra il declino fisiologico e la demenza, e la diminuzione del rischio che tale declino cognitivo lieve evolva nel morbo di Alzheimer vero e proprio.
Mens sana in corpore sano
È proprio vero che quando si parla di salute e benessere del proprio corpo non si può dimenticare l’attività fisica. Infatti, è necessario abbinare alla dieta il giusto dispendio di energie fisiche, come per esempio una camminata veloce di trenta minuti.
Per quanto banale possa sembrare, anche solo trenta minuti di camminata veloce possono aiutare a migliorare la circolazione sanguigna, favorendo l’apporto di ossigeno e glucosio alle cellule nervose.
Oltre alla camminata, sono consigliati: nuoto, passeggiate in bicicletta e, perché no, il jogging, naturalmente adattati all’età e alle condizioni fisiche della persona.
Mantenere il corpo in movimento aiuta a preservare la salute mentale, ma è fondamentale considerare lo stato motorio della persona affetta da Alzheimer e, se necessario, accompagnarla in brevi passeggiate o assisterla con esercizi di mobilità.
È sempre bene rivolgersi ad un medico o ad un professionista del settore, nel caso in cui si abbiano dubbi sugli esercizi adeguati o sulla corretta alimentazione da seguire.
Vivere in modo più equilibrato aiuta a prolungare le aspettative di diva e a ridurre il rischio di sviluppare malattie degenerative, comprese quelle che riguardano la mente, come l’Alzheimer o il morbo di Parkinson.
Dieta per l’Alzheimer: consigli per la tavola
Nelle fasi intermedie dell’Alzheimer, bisogna porre attenzione anche al modo in cui si presentano i pasti, in quanto le distrazioni, le scelte e i cambiamenti di percezione del gusto e dell’olfatto possono rendere difficile la consumazione al malato.
Bisogna cercare il più possibile di aiutare la persona malata a vivere serenamente quel momento, con alcuni piccoli accorgimenti:
- Limitare le distrazioni
- Servire i pasti in un ambiente tranquillo, possibilmente lontano dalla tv
- Mantenere una tavola semplice, evitando fantasie che possano confondere la persona, ma usando per esempio piatti colorati a contrasto con la tovaglia
- Controllare la temperatura del cibo
- Evitare di proporre alternative, che potrebbero solo confondere la persona, ma offrire un piatto alla volta
- Non insistere o forzare
Le persone affette da Alzheimer hanno scarso appetito, questo perché possono non riconoscere i cibi che trovano sul piatto e avere difficoltà nel dirlo. Altre volte, invece, possono essere i farmaci a far venir meno la fame, dunque si possono trovare alcune strategie per aiutare il nostro caro a mangiare: per esempio, si può aggiungere un po’ di zucchero a qualche piatto, per invogliarne il consumo.
Questi sono alcuni dei consigli di nutrizione e benessere utili per aiutare una persona affetta dal morbo di Alzheimer: dieta sana, esercizio e un approccio più semplice al pasto.
Fonti e bibliografia
- Fondazione Veronesi, 2012 – Ecco la dieta per prevenire l’Alzheimer
- Alzheimer Schweiz – Alimentazione sana
- Dott. Riccardo Borgacci, 2020 – Dieta e morbo di Alzheimer
- Spezza l’indifferenza – Alzheimer e cibo: cosa mangiare e quanto. Tutti i suggerimenti
Attenzione!
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