Come si manifesta il disturbo oppositivo provocatorio?

Disturbo Oppositivo Provocatorio

Nell’ambito dei disturbi del controllo degli impulsi troviamo numerose condizioni patologiche, più o meno gravi, che possono manifestarsi già in tenera età; è il caso del disturbo oppositivo provocatorio, una condizione neuropsichiatrica caratterizzata da un frequente e persistente umore arrabbiato/irritabile, da un comportamento polemico/provocatorio e da uno spirito di vendetta.

I bambini o gli adolescenti con disturbo oppositivo provocatorio spesso mostrano una serie di comportamenti problematici, come la disobbedienza, l’ostinazione, l’irritabilità, l’arrabbiarsi facilmente, la provocazione di litigi con adulti o compagni, la tendenza a incolpare gli altri per i propri errori e la mancanza di responsabilità per le proprie azioni, che possono causare problemi significativi nelle relazioni interpersonali e nelle prestazioni scolastiche.

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è e come si manifesta il disturbo oppositivo provocatorio

Cos’è il disturbo oppositivo provocatorio?

Il disturbo oppositivo provocatorio (DOP) è una condizione psicologica che si manifesta tipicamente nell’infanzia o nell’adolescenza. Secondo quanto riportato sul sito dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, tende a presentarsi prima dei 5 anni, ma può continuare ad aggravarsi anche durante l’adolescenza. 

Questo disturbo è caratterizzato principalmente da uno schema o modello persistente di comportamento negativo, ostile e sfidante nei confronti di figure di autorità, come genitori, insegnanti o altre figure adulte.

Molto spesso capita che questo schema di comportamento oppositivo/provocatorio si verifichi solo in un contesto specifico, ad esempio a casa o a scuola, ma potrebbe anche presentarsi in più contesti

In tal senso, si possono distinguere tre gradi di gravità: 

  • Lieve: i sintomi sono limitati a un solo ambiente (ad esempio, a casa, a scuola, al lavoro, con i coetanei);
  • Moderato: alcuni sintomi sono presenti in almeno due contesti.
  • Grave: i sintomi sono presenti in tre o più contesti.

Due delle condizioni concomitanti più comuni con il disturbo oppositivo provocatorio sono il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) e il disturbo della condotta.

Cause e fattori di rischio

Le cause specifiche del disturbo oppositivo provocatorio (DOP) non sono ancora completamente comprese, ma si ritiene che sia il risultato di una complessa interazione di fattori genetici, biologici, ambientali e psicologici

Ecco alcuni dei fattori che possono contribuire allo sviluppo del DOP:

  • fattori genetici: può verificarsi più frequentemente all’interno di certe famiglie, suggerendo un possibile ruolo dei fattori genetici. Studi condotti su gemelli hanno suggerito che la genetica può influenzare la suscettibilità al DOP;
  • fattori biologici: alcune ricerche suggeriscono che anomalie o squilibri neurochimici nel cervello, così come alterazioni nel funzionamento del sistema nervoso centrale, possono essere associati al DOP. Tuttavia, la natura esatta di queste relazioni biologiche rimane oggetto di studio e dibattito;
  • fattori ambientali: l’ambiente in cui un bambino cresce può svolgere un ruolo significativo nello sviluppo del disturbo. Ad esempio, l’esposizione a un ambiente familiare caratterizzato da conflitti, violenza domestica, abuso o trascuratezza può aumentare il rischio. Inoltre, modelli di comportamento sfidante o negativo osservati all’interno della famiglia possono essere imitati o internalizzati dal bambino;
  • fattori psicologici: alcuni bambini con DOP possono avere difficoltà a regolare le proprie emozioni, gestire lo stress o risolvere i problemi in modo efficace. Questi fattori psicologici possono contribuire alla manifestazione dei comportamenti sfidanti tipici del DOP;
  • fattori sociali e culturali: la cultura e l’ambiente sociale in cui un bambino vive possono influenzare il modo in cui viene interpretato e gestito il suo comportamento. Ad esempio, le norme sociali rigide o le aspettative irrealistiche possono aumentare lo stress e la frustrazione del bambino, contribuendo ai comportamenti sfidanti;
  • stili educativi dei genitori: alcuni modelli educativi possono favorire lo sviluppo del DOP. Ad esempio, un ambiente familiare caratterizzato da disciplina inconsistente, punizioni severe o un’eccessiva permissività può contribuire alla manifestazione dei comportamenti oppositivi e provocatori.

Come accennato, questo disturbo è il risultato di una combinazione di questi fattori, e non esiste una singola causa specifica. Inoltre, non tutti i bambini esposti a questi fattori svilupperanno necessariamente il disturbo. 

Criteri diagnostici

Come spesso accade per le psicopatologie, non è sufficiente un episodio o più episodi sporadici per giungere ad una diagnosi specifica, ma è necessario attenersi ai criteri diagnostici condivisi dalla comunità medica e scientifica. 

Allora, come riconoscere il disturbo oppositivo provocatorio? Secondo il DSM-V, si può parlare di DOP quando lo schema di comportamento si protrae per almeno sei mesi, con la contemporanea presenza di almeno quattro dei seguenti sintomi

  • Umore arrabbiato/irritabile: 
    • spesso perde la pazienza;
    • è spesso permaloso o facilmente infastidito.
    • è spesso arrabbiato e risentito.
  • Comportamento polemico/provocatorio:
    • litiga spesso con figure autoritarie o, nel caso di bambini e adolescenti, con adulti;
    • spesso sfida attivamente o rifiuta di soddisfare le richieste di figure autoritarie o di attenersi a determinate regole;
    • spesso infastidisce deliberatamente gli altri;
    • spesso incolpa gli altri per i propri errori o comportamenti scorretti.
  • Vendicatività:
    • è stato dispettoso o vendicativo almeno due volte negli ultimi 6 mesi.

Per distinguere questi comportamenti da un contesto di normalità ad uno patologico, è opportuno fare riferimento non solo alla presenza dei sintomi, ma anche alla loro frequenza

Per i bambini di età inferiore a 5 anni, il comportamento dovrebbe verificarsi quasi tutti i giorni per un periodo di almeno 6 mesi, mentre nei bambini di età superiore il comportamento dovrebbe verificarsi minimo una volta alla settimana per almeno 6 mesi.

Quali sono i sintomi del DOP?

Come spiegato, i sintomi del disturbo oppositivo provocatorio possono variare da individuo a individuo e manifestarsi in diversi contesti, come a casa, a scuola o in altri ambienti sociali. 

Ma come si manifesta? Ecco alcuni dei sintomi più comuni associati a questo disturbo:

  • disobbedienza persistente e sfida: i bambini con disturbo oppositivo provocatorio tendono ad essere estremamente disobbedienti e sfidanti verso figure di autorità, come genitori, insegnanti o altri adulti. Possono ignorare le richieste o le istruzioni degli adulti, discutere con essi o rifiutarsi di adempiere a compiti o regole;
  • irritabilità: questi bambini possono reagire in modo eccessivamente irritabile o arrabbiato anche a situazioni minori o insignificanti, avere frequenti esplosioni di rabbia, temperamenti o accessi di collera, spesso difficili da controllare;
  • provocazione deliberata: possono provocare litigi o conflitti con adulti o coetanei, cercando attivamente di irritarli o infastidirli. Questo comportamento può includere il tormentare, il provocare, il fare battute di cattivo gusto o il comportarsi in modo molesto;
  • scaricare la colpa sugli altri (Blame shifting): i bambini con disturbo oppositivo provocatorio tendono a scaricare la colpa sugli altri per i propri errori o comportamenti negativi anziché assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Possono negare o minimizzare il proprio coinvolgimento in situazioni problematiche;
  • rabbia e risentimento costante: questi bambini possono manifestare un senso persistente di rabbia o risentimento verso gli adulti o le figure di autorità, che può influenzare il loro comportamento e le loro interazioni quotidiane;
  • ostinazione e testardaggine: possono essere estremamente ostinati e testardi, rifiutandosi di fare ciò che viene chiesto loro anche se questo comporta conseguenze negative. Possono anche resistere attivamente a qualsiasi forma di controllo o autorità;
  • comportamenti vendicativi: alcuni bambini con disturbo oppositivo provocatorio possono manifestare comportamenti vendicativi o vendicativi, cercando di “punire” gli adulti o i coetanei percepiti come responsabili di averli contrariati o delusi.

In presenza di questi sintomi è importante consultare un professionista qualificato, per una valutazione accurata e una diagnosi adeguata.

Come comportarsi con un bambino con disturbo oppositivo?

Interagire con un bambino che presenta disturbo oppositivo provocatorio può essere una sfida, per i genitori ma non solo, anche per gli insegnanti e i compagni di scuola. 

Detto questo, ci sono diverse strategie che possono essere utili per gestire efficacemente il comportamento e promuovere una relazione più positiva. 

Vediamone alcune:

  • stabilire chiare aspettative e regole;
  • rimanere calmi e pazienti;
  • scegliere le battaglie, evitando di entrare in conflitto su ogni singola questione;
  • offrire scelte limitate;
  • riconoscere e premiare i comportamenti positivi;
  • mantenere la coerenza;
  • fornire supporto emotivo;
  • coinvolgere tutta la famiglia e altri professionisti.

Ogni bambino è un individuo unico, quindi potrebbe essere necessario sperimentare diverse strategie per trovare quelle che funzionano meglio per il caso specifico. 

È importante, comunque, rivolgersi a personale qualificato per ricevere il supporto di cui ha bisogno il bambino, ma anche la famiglia. Nei casi più gravi, potrebbero essere prescritti degli psicofarmaci da somministrare al bambino, per diminuirne l’aggressività e l’impulsività.

Il disturbo oppositivo provocatorio è una vera patologia?

Purtroppo, essendo poco diffuso e difficile da diagnosticare, si tende spesso a sminuire lo stato di salute psicologica dei bambini che manifestano i sintomi del disturbo oppositivo provocatorio

In effetti, nel corso del tempo si è sviluppato un dibattito intorno a questo tema, che ha spinto molti a dubitare della natura patologica di questo disturbo; in poche parole, molti pensano che non esista, e che il comportamento di questi bambini sia solo il frutto di una pessima educazione impartita dai genitori

Nella migliore delle ipotesi, viene spesso frainteso come una forma lieve di disturbo della condotta.

Un interessante studio del 2022 pubblicato dalla Association for Child and Adolescent Mental Health è partito proprio da queste posizioni scettiche, per dimostrare che il disturbo oppositivo provocatorio è reale, e non va per nulla sottovalutato

Per approfondire, invitiamo a cliccare qui

Bibliografia

  • Disturbo oppositivo-provocatorio, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù;
  • Disturbo oppositivo provocatorio, di Josephine Elia, MD, Sidney Kimmel Medical College of Thomas Jefferson University, Manuale MSD;
  • Oppositional Defiant Disorder (ODD) in Children, Johns Hopkins Medicine;
  • Debate: Oppositional defiant disorder is a real disorder, Jeffrey D. Burke, Spencer C. Evans, Gabrielle A. Carlson, Association for Child and Adolescent Mental Health.

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *