Il disturbo ossessivo compulsivo viene spesso raccontato, dal cinema e dalla tv, mettendo in evidenza gli aspetti morbosi e, talvolta, bizzarri se non addirittura comici dei comportamenti di chi ne è affetto, diffondendo un’idea molto sbagliata sulla reale natura di questa condizione, che colpisce invece circa il 2% della popolazione, con una incidenza maggiore durante l’adolescenza o nella fascia di età 19-24 anni.
L’errore consiste nel credere che alcuni pensieri ossessivi o determinati comportamenti compulsivi siano, in realtà, semplici espressioni caratteriali o reazioni normali e comprensibili preoccupazioni.
Ad esempio, controllare di aver chiuso il gas e l’acqua prima di uscire di casa, o di aver correttamente chiuso l’auto prima di allontanarsi, potrebbero in effetti rientrare nella sfera della normalità o, al massimo, di un pizzico di eccentricità.
Per questo motivo, il DSM-V evidenzia questo aspetto, stabilendo che vanno distinti questi comportamenti normali da espressioni di un disturbo clinico, da diagnosticare.
Infatti, si tende in qualche modo a parlarne ponendo maggiore attenzione alle azioni compiute, ignorando i meccanismi che le generano, e che provocano quindi questo disturbo.
Il disturbo ossessivo compulsivo è collegato ad altri disturbi mentali, in particolare all’ansia e alla depressione.
Approfondiamo insieme l’argomento, e cerchiamo di capire in cosa consiste il disturbo ossessivo compulsivo.
Cos’è il disturbo ossessivo compulsivo (o DOC)
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è un disturbo d’ansia caratterizzato dalla presenza di pensieri ossessivi e compulsioni.
Ma cosa sono le ossessioni e le compulsioni, dal punto di vista clinico?
- Ossessioni: sono pensieri ricorrenti, intrusivi e indesiderati che causano ansia significativa. Le ossessioni spesso riguardano temi come la paura di contaminazione o di causare danni ad altri, dubbi costanti, o pensieri aggressivi o sessuali indesiderati;
- compulsioni: sono comportamenti ritualistici o atti mentali compiuti in risposta agli ossessivi, o in modo da prevenirli o ridurre l’ansia. Ad esempio, una persona con ossessioni sui germi può lavarsi ripetutamente le mani o evitare luoghi considerati sporchi. Le compulsioni forniscono solo un sollievo temporaneo e non risolvono realmente il problema.
Il DOC può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana della persona, influenzando le relazioni personali, il lavoro e la qualità complessiva della vita. Le persone affette da questo disturbo spesso dedicano molto tempo alle ossessioni e alle compulsioni, il che può portare a una ridotta produttività e ad una sensazione generale di stress.
Molti soggetti con disturbo ossessivo compulsivo sono consapevoli della natura irrazionale delle loro ossessioni e compulsioni. Tuttavia, nonostante questo riconoscimento, spesso trovano difficile controllare questi pensieri e comportamenti.
Il trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo può includere terapie psicologiche, come la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), che mira a modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali, e in alcuni casi, l’uso di farmaci come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI).
Un approccio terapeutico personalizzato, e il coinvolgimento di un professionista della salute mentale sono fondamentali per affrontare il disturbo in modo efficace.
Il ciclo ossessivo-compulsivo
Il ciclo ossessivo-compulsivo rappresenta il modello ricorrente di pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi caratteristici del disturbo ossessivo-compulsivo.
Questo ciclo può essere suddiviso in diverse fasi:
- insorgenza di pensieri ossessivi: il ciclo inizia con la comparsa di pensieri ossessivi, come idee, immagini o impulsi indesiderati e intrusivi, che possono essere spiacevoli e causare ansia significativa;
- aumento dell’ansia: i comportamenti ossessivi generano ansia e disagio emotivo. La persona si sente spesso sopraffatta dall’ansia associata a questi pensieri, percependoli come minacce reali o immaginarie. L’aumento dell’ansia è una parte centrale del ciclo, poiché motiva la successiva fase;
- compulsioni in risposta agli ossessivi: per ridurre l’ansia causata dalle ossessioni, la persona compie comportamenti ritualistici o atti mentali chiamati compulsioni. Questi possono includere azioni fisiche (come lavarsi le mani ripetutamente, contare o toccare oggetti in modo specifico) o comportamenti mentali (come pregare o ripetere mentalmente frasi). Le compulsioni sono temporaneamente efficaci nel fornire un sollievo dall’ansia, ma non risolvono il problema sottostante;
- riduzione temporanea dell’ansia: le compulsioni portano a una riduzione dei sintomi ansiosi. La persona può sperimentare un breve periodo di sollievo o di minor ansia dopo aver svolto i comportamenti ritualistici. Tuttavia, questa riduzione è solo temporanea, poiché il ciclo inizierà nuovamente quando compaiono nuovi pensieri ossessivi;
- rinforzo del ciclo: nel tempo, il ciclo si rinforza poiché la persona apprende che svolgere le compulsioni offre un modo temporaneo per gestire l’ansia. Questo rinforzo può portare a un aumento della frequenza e dell’intensità delle ossessioni e delle compulsioni nel tentativo di mantenere o ripristinare il sollievo.
Il ciclo ossessivo-compulsivo crea un modello di comportamento che può diventare intrappolante, influenzando negativamente la qualità della vita della persona.
Il disturbo ossessivo compulsivo e disturbi correlati
Il disturbo ossessivo compulsivo è una patologia inserita all’interno di una categoria più ampia, che nel DSM-V va sotto l’etichetta di “Obsessive compulsive and related disorders”, che comprende una gamma alquanto vasta di condizioni.
Nello specifico, si fa riferimento a:
- disturbo dismorfico del corpo: consiste in una eccessiva preoccupazione per uno o più difetti percepiti nell’aspetto fisico che non sono evidente o sembrano lievi ad altre persone;
- disturbo dell’accumulo: i cosiddetti “accumulatori seriali”, divenuti famosi anche grazie ad alcune trasmissioni televisive;
- tricotillomania o disturbo della trazione dei capelli: consiste nell’abitudine di strapparsi i capelli;
- disturbo da escoriazione: quando il soggetto si pizzica ripetutamente la pelle, lesionandola;
- disturbo ossessivo indotto da sostanze/farmaci;
- disturbo compulsivo e correlato;
- disturbo ossessivo-compulsivo e disturbo correlato dovuto a un’altra condizione medica, e altri disturbi ossessivo-compulsivi e correlati specificati;
- disturbo ossessivo-compulsivo non specificato e correlato (ad esempio, disturbo del comportamento ripetitivo focalizzato sul corpo, gelosia ossessiva).
Che cosa possiamo comprendere da questo elenco così eterogeneo di patologie e condizioni?
Che il disturbo ossessivo compulsivo, in tutte le sue varie forme, è caratterizzato da pensieri ricorrenti, ossessivi, slegati dalla volontà, e da comportamenti e azioni ripetitive e/o compulsive, che il soggetto compie per placare o evitare l’ansia.
Di base, quindi, potremmo dire che il DOC è il modo in cui alcuni soggetti reagiscono ad uno stato d’ansia persistente. Come abbiamo più volte sottolineato sul nostro blog, l’ansia è molto spesso un sintomo di depressione, quindi non va affatto sottovalutata.
Differenza tra ossessione e compulsione
Nella definizione di disturbo ossessivo compulsivo fornita nel DSM-V si fa anche una breve ma efficace differenziazione tra ossessione e compulsione.
Le ossessioni sono pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti che vengono vissuti come intrusivi e indesiderati. Ad esempio, chi è germofobico è ossessionato dai germi ed ha terrore di essere contaminati, per questo lavano le mani continuamente.
Le compulsioni, invece, sono comportamenti ripetitivi o atti mentali che un individuo si sente spinto a esibire in risposta a un’ossessione, o secondo regole che devono essere applicato rigidamente.
Riprendendo quanto detto in fase introduttiva, uno dei modi per rappresentare un soggetto affetto da disturbo ossessivo compulsivo nei film o in tv è, ad esempio, fargli spegnere e accendere le luci un numero preciso di volte, oppure bussare alla porta in un certo modo, come Sheldon in The Big Bang Theory.
Quindi, le ossessioni rientrano nell’ambito dei pensieri, mentre le compulsioni sono azioni dettate/provocate dalle ossessioni.
Quali sono le cause del DOC?
Le cause specifiche del disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) non sono completamente comprese, ma si ritiene che una combinazione di fattori biologici, genetici, neurochimici, psicologici e ambientali possa contribuire allo sviluppo del disturbo.
- Fattori genetici: esiste una predisposizione genetica al DOC. Gli studi su gemelli e famiglie hanno suggerito che ci potrebbe essere una componente ereditaria nella suscettibilità al disturbo. Tuttavia, il ruolo specifico dei geni è complesso e non è determinante;
- fattori neurochimici: le alterazioni nella trasmissione di neurotrasmettitori, in particolare la serotonina, sono state associate al disturbo ossessivo compulsivo. La serotonina è coinvolta nella regolazione dell’umore e del comportamento, e l’ipotesi è che uno squilibrio in questo sistema possa contribuire allo sviluppo del disturbo;
- fattori neurobiologici: studi di neuroimaging hanno evidenziato differenze strutturali e funzionali in alcune regioni del cervello, come l’area corticale orbitofrontale e i gangli della base, che sono coinvolte nella regolazione del comportamento e delle risposte emotive. Queste differenze possono influenzare la suscettibilità al DOC;
- fattori psicologici: eventi stressanti nella vita di una persona possono essere associati all’insorgenza o all’aggravamento del DOC. L’ansia e lo stress possono aumentare la frequenza e l’intensità delle ossessioni e delle compulsioni;
- fattori ambientali: alcuni studi hanno suggerito che eventi traumatici o stressanti durante l’infanzia possono aumentare il rischio di sviluppare questo disturbo. L’ambiente familiare, le dinamiche relazionali e gli eventi traumatici possono contribuire alla manifestazione del disturbo;
- fattori cognitivi: il modo in cui una persona elabora e interpreta i propri pensieri può influenzare lo sviluppo del DOC. Ad esempio, l’interpretazione catastrofica di situazioni quotidiane può contribuire alle ossessioni e alle compulsioni.
È importante notare che il DOC è un disturbo complesso e multifattoriale, e molte persone con il disturbo possono presentare una combinazione di questi fattori. Inoltre, il disturbo può iniziare in qualsiasi fase della vita, anche se spesso ha un esordio nell’adolescenza o nella prima età adulta.
Come si diagnostica il disturbo ossessivo compulsivo
La diagnosi del disturbo ossessivo compulsivo è clinica, questo vuol dire che si deve tenere conto della frequenza di ossessioni e comportamenti compulsivi, nonché della loro intensità e della capacità di inficiare il regolare svolgimento della propria vita.
Quindi, se ci si limita a tornare nel parcheggio per verificare di aver chiuso la macchina, possiamo stare tranquilli. Se, invece, ci si fa una doccia di un’ora perché si ritiene di essere contaminato dai germi, allora forse è opportuno approfondire la questione.
I criteri diagnostici sono indicati nel manuale, e sono i seguenti:
- le ossessioni devono provocare ansia, stress e disagio diffuso;
- il soggetto tende a ignorare o reprimere queste ossessioni, provocando di fatto delle reazioni, ovvero delle compulsioni;
- i comportamenti compulsivi sono un modo per reagire all’ansia che si prova, ma risultano frutto di preoccupazioni irrealistiche;
- ossessioni e compulsioni devono occupare del tempo nella vita quotidiana dell’individuo, almeno 1 ora al giorno, o causare disagio sociale, stress;
- ossessioni e compulsioni non sono provocate dall’uso o abuso di farmaci e droghe;
- il soggetto crede che le sue preoccupazioni siano: vere, non vere, parzialmente vere
- il soggetto ha o ha avuto in passato dei tic.
Gli effetti del disturbo ossessivo compulsivo sulla vita degli individui
Soffrire di un DOC non è affatto semplice, anche perché oltre alla malattia in sé bisogna fare i conti con la stigmatizzazione sociale alla quale chi è affetto da un qualsiasi disturbo mentale è soggetto.
Capita spesso, infatti, che ci si chiuda in sé stessi, evitando o limitando al minimo i contatti sociali, le relazioni interpersonali, con ovvie ricadute sull’umore e sulla qualità della vita.
Oltre a inficiare, o comunque influenzare nettamente le relazioni sociali e familiari, complica anche quelle lavorative e scolastiche.
Come si può facilmente intuire, la spirale discente in cui si cade quando si soffre di questa condizione rende tutto molto complesso, aumentando purtroppo i pensieri suicidi.
DOC, ansia e depressione: quale terapia?
Abbiamo visto che le ossessioni provocano ansia, e quest’ansia provoca a sua volta dei comportamenti compulsivi.
Non stupisce, quindi, sapere che circa ⅔ delle persone affette da disturbo ossessivo-compulsivo soffre anche di disturbi d’ansia, e più della metà è affetta anche da un disturbo depressivo.
Di conseguenza, il percorso terapeutico oltre a riconoscere l’esistenza di un disturbo ossessivo compulsivo, deve andare alla radice, e affrontare quindi l’ansia e/o la depressione che colpisce il paziente.
Abbiamo già spiegato come affrontare l’ansia e sottolineato più volte che si può guarire dalla depressione e quando dura il percorso, quindi ti invitiamo a consultare gli articoli dedicati presenti sul nostro blog.
Ci limiteremo a dire che alla psicoterapia, sempre utile, si consiglia spesso l’assunzione di ansiolitici e psicofarmaci, in particolare i cosiddetti SSRI, risultati molto efficaci per il trattamento del DOC.
Nei casi più lievi, si può evitare il ricorso a farmaci che espongono a numerosi effetti collaterali e optare per prodotti naturali, integratori nutraceutici per il disturbo ossessivo compulsivo, l’ansia e la depressione.
Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.