L’escolzia, o Escholtzia californica, è una pianta che appartiene alla famiglia delle Papaveraceae, a noi nota grazie alle sue proprietà naturali, che aiutano a combattere i disturbi del sonno e dell’umore e la pressione alta. Ma a cosa serve, nello specifico, questa pianta erbacea utilizzata in campo erboristico? Ci sono delle controindicazioni? Quali sono i casi in cui è sconsigliata e quali quelli in cui le cosiddette “proprietà dell’escolzia” sono prevalenti?
Escolzia: da dove viene e com’è fatta
L’escolzia californica è una pianta erbacea originaria della California, dell’Arizona e dell’Oregon, per quanto riguarda gli Stati Uniti, e del Messico. Si presenta sotto forma di cespugli alti 40-50 cm, verdognoli, con foglie frastagliate e fiori dai petali arancioni, gialli o bianchi.
Il “papavero californiano” cresce nelle dune costiere e nelle valli più aride, dove il terreno è mescolato alla sabbia e/o all’argilla. Pur sopravvivendo alle temperature medio-basse, predilige il clima caldo e le zone più soleggiate.
Escolzia: proprietà
Le principali proprietà dell’escolzia sono sedative e ipnoinducenti; derivano dallo stelo e dal fiore, i quali contengono alcaloidi, fitosteroli, carotenoidi e flavonoidi.
In particolare, gli alcaloidi favoriscono:
- l’abbassamento della pressione
- il rilassamento muscolare e, di conseguenza, la stimolazione del sonno
L’escolzia può quindi rivelarsi utile a combattere i disturbi del sonno proprio perché diminuisce il tempo necessario ad addormentarsi; inoltre, può ridurre la problematica dei risvegli notturni, perché contribuisce anche a mantenere una buona qualità del sonno, per tutta la notte.
A cosa serve l’escolzia? A combattere tutte le problematiche legate a:
- stress
- disturbi del sonno
- disturbi psicosomatici
- sbalzi d’umore
- ansia
- depressione
- esaurimento nervoso
- dolori psichici
Le proprietà dell’escolzia, tuttavia, non si limitano a questo. La pianta svolge anche un’azione antispasmodica e analgesica, grazie alla chelidonia. Questa è una sostanza che aiuta a combattere:
- cefalea
- tosse
- crampi notturni
- distonia neurovegetativa
- spasmi colici e biliari
Grazie ai suoi benefici, l’escolzia è largamente utilizzata in medicina tradizionale e fitoterapia. Tuttavia, è opportuno fare una riflessione anche sulle sue controindicazioni ed effetti collaterali, prima di decidere se assumerla o meno.
Escolzia: controindicazioni
Come anticipato, il papavero californiano possiede delle proprietà sedative. La sua assunzione è quindi sconsigliata in diversi casi. Uno di questi riguarda sicuramente la donna quando è incinta, periodo nel quale si trova in una situazione particolarmente delicata. A differenza di altre sostanze naturali, come lo zafferano in gravidanza e la melatonina in gravidanza, che non presentano particolari controindicazioni, è meglio che la futura mamma non assuma escolzia. Lo stesso avvertimento vale per il periodo dell’allattamento.
Inoltre, è meglio evitarne l’uso:
- in caso di problematiche cardiocircolatorie, perché può influenzare l’attività cardiaca, o di altre patologie serie
- in caso di assunzione abbinata a psicofarmaci, sedativi o tranquillanti, o di antistaminici di sintesi, perché può potenziare o alterare l’effetto dei farmaci
- in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti
Altri effetti collaterali dell’escolzia possono verificarsi in caso di uso prolungato nel tempo, a causa del fatto che provoca assuefazione.
Infine, ne è sconsigliato l’uso a bambini o persone anziane.
Come comportarsi per combattere l’insonnia e lo stress?
Se si desidera evitare uno o più possibili effetti collaterali dell’escolzia, è possibile trovare rimedio a stress e disturbi del sonno e dell’umore facendo ricorso a un’altra sostanza: la L-teanina.
La principale funzione della L-teanina è di aiutare il soggetto che l’assume a un naturale rilassamento, senza però provocare alcuna sedazione né assuefazione né sonnolenza indesiderata. La L-teanina, piuttosto rara in natura, può essere assunta tramite integratore naturale, per via orale.
Attenzione!
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