Quando si parla dei farmaci per demenza senile è importante partire da un concetto fondamentale: ad oggi non esista alcuna cura per i disturbi congnitivi e le malattie neurodegenerative, che sono purtroppo progressive e tendono a peggiorare nel corso del tempo.
Di conseguenza, i farmaci utilizzati nel trattamento di queste patologie sono finalizzati al rallentamento della malattia e alla gestione della sintomatologia, ma non alla risoluzione del problema che resta, come detto, irreversibile.
Fatta questa doverosa premessa, vediamo insieme quali sono i principali farmaci per demenza senile e quali sono le opzioni terapeutiche oggi disponibili.
I farmaci per demenza senile approvati in Italia
Come si legge nell’articolo “Demenze: trattamento farmacologico e non farmacologico e gestione dello stress del caregiver”, pubblicato sulla Rivista della SIMG – Società Italiana di Medicina Generale, attualmente nel nostro Paese sono autorizzati solo pochi farmaci specificatamente per le demenze, rivolti esclusivamente alla malattia di Alzheimer.
Quali sono questi farmaci per demenza senile approvati in Italia? Si tratta di quattro molecole, di cui i primi tre sono approvati per le forme lievi e moderate, mentre la quarta per quelle moderate e gravi:
- donepezil;
- rivastigmina;
- galantamina;
- memantina.
Cosa sono queste molecole? Donepezil, rivastigmina e galantamina sono tre inibitori delle acetilcolinesterasi, una sostanza chimica (enzima) che svolge un ruolo importante nella memoria e nelle funzioni cognitive e che risulta scarsa nel cervello dei pazienti con malattia di Alzheimer.
I farmaci basati su questo meccanismo d’azione hanno fornito prove sufficienti in merito alla loro capacità di migliorare temporaneamente la memoria e le funzioni cognitive.
La memantina, invece, è l’ultima molecola approvata per il trattamento della demenza senile, un antagonista dei recettori NMDA che agisce riducendo l’eccitazione neuronale e migliorando la funzione cognitiva, prescritto, come accennato, per le persone con demenza moderata o grave.
Questi farmaci sono disponibili solo su prescrizione medica e devono essere utilizzati sotto la supervisione di un medico specializzato.
Riportiamo di seguito questa utile tabella riepilogativa contenente i farmaci approvati per il trattamento delle demenze.
L’impiego degli antipsicotici nei pazienti con demenza senile
La demenza senile è caratterizzata da sintomi cognitivi e non cognitivi. Per quanto riguarda i primi, si fa riferimento ai farmaci sopra elencati, mentre per i secondi si sfocia nel trattamento dei disturbi del comportamento e dell’umore, che includono:
- aggressività fisica e verbale;
- agitazione;
- sintomi psicotici (allucinazioni e idee maniacali);
- disturbi del sonno;
- depressione;
- vagabondaggio (il cosiddetto fenomeno del wandering).
Per il trattamento di questi disturbi vengono frequentemente utilizzati i farmaci antipsicotici, tra cui le diazepine, anche se i dati relativi alla loro efficacia non sono sufficientemente soddisfacenti. Le linee guida, infatti, suggeriscono di limitare il trattamento con gli antipsicotici nei pazienti affetti da demenza senile ad un massimo di 12 settimane, a cause dei possibili effetti collaterali e del riscontrato aumento del rischio di mortalità.
Per i disturbi depressivi, l’agitazione e l’irritabilità si può valutare anche la somministrazione di inibitori della ricaptazione della serotonina o SSRI.
È importante sottolineare che l’approccio terapeutico per la demenza senile dovrebbe essere personalizzato in base alle esigenze e alle condizioni specifiche del paziente. Si consiglia di parlare con un medico per discutere le opzioni di trattamento disponibili e creare un piano di cura adatto alle proprie esigenze.
Le molecole naturali per il trattamento della demenza senile
Alcune molecole naturali sono state studiate per il loro potenziale nel trattamento della demenza senile, tra cui le principali e più promettenti sono:
- Fosfatidilserina: è un fosfolipide presente naturalmente nelle membrane cellulari, coinvolta nella comunicazione tra le cellule nervose. Il suo impiego potrebbe avere effetti positivi sulla memoria e sulle funzioni cognitive. Studi preliminari suggeriscono che l’integrazione di fosfatildilserina potrebbe essere utile nel trattamento della demenza senile;
- Fosfatidilcolina: è anch’esso un fosfolipide coinvolto nella struttura delle membrane cellulari, che può fornire colina, un precursore dell’acetilcolina, un neurotrasmettitore importante per le funzioni cognitive. La colina è coinvolta nel metabolismo e nella trasmissione del segnale nervoso e potrebbe avere un ruolo nel supportare la memoria e la funzione cognitiva;
- Colina: come appena spiegato, la colina è un nutriente essenziale coinvolto nella produzione di acetilcolina, un neurotrasmettitore importante per la memoria e le funzioni cognitive. La colina può essere assunta attraverso la dieta (carne, pesce, fegato, fagioli, piselli, spinaci, frutta secca, uova e germe di grano) o attraverso specifici integratori. Alcuni studi suggeriscono che l’integrazione di colina potrebbe avere effetti positivi sulla memoria e sulle funzioni cognitive;
- Citicolina: nota anche come citidin 5′-difosfocolina (CDP-colina), è un composto che fornisce colina e citidina, entrambi coinvolti nella produzione di fosfolipidi per le membrane cellulari. La citicolina può svolgere un ruolo nella protezione delle cellule cerebrali, nel miglioramento della memoria e delle funzioni cognitive;
- Colina Alfoscerato: noto anche come citicolina sodio, è un composto che fornisce colina e fosfatidilcolina. Si ritiene che possa aumentare la disponibilità di colina e fosfolipidi nel cervello, supportando così la funzione cerebrale e migliorando le capacità cognitive, tra cui memoria e apprendimento.
Nonostante i promettenti risultati registrati in numerosi studi eseguiti nel corso degli ultimi anni, l’efficacia e la sicurezza di queste molecole nel trattamento della demenza senile richiedono ulteriori studi clinici approfonditi.
È sempre consigliabile consultare un medico prima di iniziare l’assunzione di qualsiasi integratore o sostanza.
Bibliografia
- Demenze: trattamento farmacologico e non farmacologico e gestione dello stress del caregiver, di Stefano Govoni, Federica Del Signore, Alessia Rosi, Stefano F. Cappa, Nicola Allegri. Rivista Società Italiana di Medicina Generale n. 5, vol. 27, 2020;
- I farmaci per la demenza, Nicola Vanacore, Centro Nazionale di Epidemiologia, Istituto Superiore di Sanità;
- I farmaci anticolinesterasici per il trattamento sintomatico della demenza di Alzheimer, Commissione Unica del Farmaco;
- Il trattamento con antipsicotici, Regione del Veneto, Assessorato alle Politiche Sanitarie, Socio-Sanitarie e Sociali, Area Sanità e Sociale, Tavolo Regionale permanente per le Demenze e il Declino cognitivo.
Attenzione!
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