Come superare la fobia scolare?

Fobia Scolare

Sempre più bambini e ragazzi sviluppano la paura o l’ansia di andare a scuola, soprattutto nelle fasi del cambiamento, come ad esempio quando devono passare dalla scuola primaria a quella secondaria di I grado. Paura di relazionarsi, di non essere in grado, di non essere capiti o accettati, di venire isolati o di diventare vittime di bullismo. E ancora, di essere giudicati negativamente, di non avere abbastanza successo, di risultare incapaci di affrontare una nuova fase della vita.

Come fanno i genitori a distinguere questo tipo di paura dai più comuni capricci?

Fobia scolare: che cos’è

La fobia scolare è un vero e proprio disturbo che si manifesta attraverso diversi segnali, manifestati dai più piccoli, che compromettono la normale frequenza scolastica

La fobia della scuola consiste in un vero e proprio stato d’ansia incontrollata che il bambino espone rifiutandosi di frequentare le lezioni. 

Come riconoscere la fobia scolastica?

Il comportamento di rifiuto scolare, per essere considerato fobia:

  • Deve presentarsi per un periodo di almeno 2 settimane
  • Deve interferire nel tradizionale funzionamento della famiglia e delle abitudini scolastiche
  • Può colpire sia i maschi sia le femmine
  • Tende a manifestarsi tra i 10 e i 13 anni, ma può presentarsi anche prima o dopo
  • Si distingue tra comportamento di rifiuto scolare acuto e cronico: nel primo caso la sua durata va dalle 2 settimane all’anno; nel secondo caso è superiore ai 2 anni di durata

Bambini e ragazzi tendono a manifestare la loro fobia della scuola in diversi modi:

  • C’è chi si alza, fa colazione e si prepara, ma poi non esce di casa
  • C’è chi esce di casa, ma vi fa ritorno appena varcata la soglia
  • C’è chi proprio non esce dal letto
  • C’è chi si immobilizza in qualche angolo della casa
  • C’è chi rallenta al massimo la fase di preparazione per la scuola

Nel bambino la paura di andare a scuola è talmente forte da preferire la punizione imposta dalla famiglia. Piuttosto che andare a scuola, è disposto a fare di tutto. Chiede quindi di non andarci, promettendo di farlo il giorno dopo. Oppure, chiede di entrare un’ora dopo, o di tornare a casa un’ora prima.

Fobia scolare: cause

Se un bambino si rifiuta di andare a scuola, le cause possono essere numerose e dipendono anche dall’età. Generalmente, il bambino fobico desidera fuggire da qualcosa di spiacevole all’interno della scuola, cercare qualcosa o qualcuno di piacevole fuori dalla scuola, oppure entrambe le situazioni.

Alcune cause della fobia scolastica:

  • Evitare stimoli legati alla scuola che provocano emozioni negative
  • Volontà di ricevere attenzioni da persone estranee al contesto scolastico
  • Cercare delle ricompense al di fuori della scuola
  • Evitare situazioni sociali avversive dentro la scuola

Evitare o cercare determinate situazioni provoca un’immediata riduzione del malessere. Questo comportamento, noto come evitamento, rappresenta un forte ostacolo per riuscire a risolvere il problema.

Altri fattori ambientali stressanti che contribuiscono a far esplodere la fobia scolastica:

  • La malattia di un membro della famiglia
  • La separazione dei genitori (ansia da separazione)
  • Il verificarsi di situazioni conflittuali in famiglia
  • Problemi con uno o più insegnanti
  • Il ritorno a scuola dopo una lunga interruzione

Fobia scolare: conseguenze

Le conseguenze dell’ansia di andare a scuola possono verificarsi nel breve e lungo termine. 

Nel breve termine, il bambino sviluppa un forte stress, peggiora le sue prestazioni scolastiche, si estrania dai compagni, crea situazioni conflittuali in famiglia.

Nel lungo termine, quindi in età adulta, la persona può sviluppare un disturbo d’ansia, soffrire di scarsa autostima, non vivere serenamente diversi aspetti di vita personale e professionale.

Fobia scolare: cosa fare?

Come devono comportarsi i genitori di un bambino che soffre d’ansia per la scuola? Le difficoltà non sono poche. La maggior parte di loro, quando realizza che si tratta di un vero e proprio disturbo, tende ad assecondare il figlio, cercando di ragionare con lui per individuare la causa e risolverla. Altri tentano la costrizione, minacciando le punizioni.

Qual è la strada giusta? Come risolvere la fobia scolare? 

Sicuramente quello che un genitore può fare è tenere il dialogo aperto, inducendo il figlio a parlare dei propri problemi, in modo da instaurare e mantenere una comunicazione aperta e spontanea. Qualsiasi pressione o forzatura al dialogo avrà l’effetto contrario.

In secondo luogo, il genitore può ragionare sulle reali doti e predisposizioni del proprio figlio. Nessuno può eccellere in ogni materia. L’obiettivo quindi è focalizzarsi, insieme a lui, sulle sue passioni e le sue doti, in modo che la sua autostima ne risenta positivamente. Lavorare sulla sua autostima significa anche essere in grado di accettare con razionalità i suoi errori e le sue sconfitte, lasciando che li viva e li superi autonomamente.

Infine, il genitore può lavorare al fine di instaurare una buona relazione con gli insegnanti, eventualmente esponendo il disturbo del proprio figlio, in modo da lavorare in sinergia e supportarlo nelle diverse situazioni quotidiane.

Quando la problematica si fa più pesante e le assenze da scuola iniziano a divenire frequenti, la scuola può richiedere la presentazione di un certificato che attesti il disagio dello studente. In questi casi, lo psicologo è la figura necessaria per confermare i problemi per i quali il bambino/ragazzo non si presenta a scuola. Il suo supporto risulta inoltre fondamentale per intraprendere un percorso terapeutico atto alla risoluzione.

Fobia scolare: trattamento

L’unica soluzione efficace per risolvere la fobia scolare è rappresentata dal trattamento terapeutico.

Innanzitutto, il bambino non deve essere lasciato solo nelle mani di uno psicoteraputa, ma dev’essere accompagnato sia emotivamente sia fisicamente dai familiari. Infatti, è importante che tutta la famiglia partecipi alla terapia.

Il trattamento cognitivo-comportamentale sui bambini e ragazzi con comportamenti di rifiuto scolare agisce su cognizioni e comportamenti. L’obiettivo è quello di aumentare, in modo naturale e assolutamente non forzato, la frequenza scolastica, fino a quando il bambino si sente rilassato e non subisce alcuna sofferenza.

In aggiunta, è possibile intervenire con sostanze naturali come il Crocus Sativus L. (zafferano) e la L-teanina, in grado di intervenire sul naturale rilassamento fisiologico del bambino, alleviando i sintomi dello stress e dell’ansia. Questo, di conseguenza, riesce a sentirsi più leggero emotivamente e più propenso ad abbandonare i brutti pensieri che gli impediscono di non andare a scuola.

Fonti e bibliografia

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

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