FOMO: come affrontare la nuova ansia sociale

Fomo: Come Affrontare La Nuova Ansia Sociale

Hai mai sentito parlare di FOMO? “Fear Of Missing Out” è la paura di essere tagliati fuori da attività, esperienze o contesti sociali gratificanti. Per la maggior parte di noi questo termine è piuttosto nuovo ed è direttamente collegato all’avvento dei social network.

In realtà, il termine è apparso nel 2004 sulla rivista della Harvard Business School in un articolo firmato da Patrick McGinnis, ma la sua celebrità la si deve a Caterina Fake, la co-fondatrice di Flickr, antenato di Instagram e degli altri social media.

Con il termine social media si fa riferimento a tutte quelle piattaforme online che permettono agli individui di interagire, scambiarsi contenuti e comunicare con gli altri. Gli adolescenti compresi tra i 13 e i 17 anni sono i maggiori fruitori. Si stima, infatti, che il 92% dei giovani trascorra un tempo considerevole delle proprie giornate a pubblicare foto, commentare i post e guardare i contenuti messi online dagli amici.

È sotto gli occhi di tutti come i social network abbiano cambiato la nostra vita e le nostre possibilità in tantissimi modi, ma la loro presenza, sempre più massiccia, nelle nostre vite ha generato anche nuove forme di ansia sociale, tra cui la FOMO.

Passando molte ore delle nostre giornate su Instagram, il confronto con gli altri è letteralmente sempre a portata di mano. Tra i possibili “effetti collaterali” di questa nuova ondata di ansia “social”, troviamo ad esempio il costo dello scambio sociale, che può includere sia danni psicologici, come depressione, ansia o gelosia, sia altri costi “materiali” in termini di tempo, energia e denaro. Uno degli effetti di questo fenomeno è la preoccupazione compulsiva di non vivere la propria vita in maniera interessante.

FOMO: cos’è?

L’opportunità di essere sempre connessi, possibilità dovuta perlopiù al rapido sviluppo dei social negli ultimi anni, ha portato anche ad uno slancio della FOMO: una dipendenza psicologica che porta ad essere costantemente aggiornati sulle vicende del mondo e che, in casi estremi, può comportare un utilizzo patologico delle piattaforme digitali.

Partecipare in modo assiduo alle “vite degli altri” è sempre più direttamente collegato ad un aumento dell’ansia e concorre a sviluppare problematiche depressive, minando il benessere fisico e mentale delle persone.

Chi colpisce la FOMO?

Controllare il telefono appena svegli, durante i pasti e prima di andare a dormire, ti suona familiare? Quante volte ci capita di sbloccare il telefono, entrare su Instagram e dimenticarci del motivo per cui avevamo bisogno dello smartphone? Secondo le stime del Digital Global Overwiew, in media controlliamo lo smartphone 85 volte al giorno, anche quando non ci arriva una notifica.

I social in sé non sono il problema, ma alimentano il bisogno irrazionale di sbirciare le vite degli altri e confrontarle con la nostra. Senza dubbi, la tecnologia ha portato ad una grande rivoluzione positiva, ma se usata in modo sbagliato o eccessivo rischia di fare grandi danni.

Diversi studi internazionali hanno dimostrato come la FOMO colpisca soprattutto persone insoddisfatte e con bassa autostima. Individui che hanno il costante bisogno di conferme e contatti umani online. 

Perché i social creano dipendenza?

I giovani risultano essere i più colpiti da questa forma di ansia, semplicemente perché sono i più esposti all’utilizzo di queste piattaforme. L’uso prolungato dei social in un periodo così delicato per la formazione dell’identità individuale va tuttavia ad incidere su vari aspetti della personalità, influenzandone il comportamento, oltre che l’autostima.

Diversi studi recenti hanno dimostrato il collegamento diretto tra problemi psicologici, in particolare sintomi depressivi, e utilizzo dei social network. Infatti, se i social media da un lato diventano un mezzo per sentirsi in contatto con gli altri, dall’altra parte equivalgono ad uno strumento per essere apprezzati e validati dai pari. Quando non si riceve il feedback sperato, possono emergere una serie di problemi legati alla salute mentale, come l’aumento della depressione e dell’ansia.

A partire dal 2010 il cambiamento si è fatto sempre più evidente: ormai praticamente qualsiasi attività può essere fatta online. Facciamo acquisti, paghiamo bollette, ci formiamo attraverso corsi a distanza e lavoriamo in smart working.

Il meccanismo su cui si basano e lavorano gli algoritmi delle diverse piattaforme digitali si basa essenzialmente sulle debolezze umane, facendo leva sulla gratificazione immediata e sull’economia dell’attenzione.

Qual è la correlazione tra la nostra mente e i social?

Immaginiamo che la nostra mente funzioni come un bancomat: ogni volta che si è sottoposti ad uno stimolo vengono prelevate delle “somme di attenzione”. È chiaro che queste “scorte di attenzione” prima o poi, non essendo illimitate, si esauriscano. Ma l’ingegno del digitale si muove proprio su questo snodo. I social sono appositamente costruiti in modo da offrire continui stimoli che prelevano la nostra attenzione gratificandoci nell’immediato. Come? Attraverso i like ad esempio.

In tutto questo c’è un rischio: il nostro cervello, in questo modo, viene costantemente sollecitato con il pericolo di rimanere sopraffatto.

La pandemia non ha migliorato le cose, anzi ha ulteriormente accelerato la trasformazione digitale, con conseguenze serie sulla salute psicologica delle persone. L’isolamento emotivo e sociale, causato da una reclusione forzata a casa e la mancata interazione con gli altri nella vita reale, ha portato molte persone a rifugiarsi nell’utilizzo dei social come unico mezzo per tornare a vivere e relazionarsi.

Gli effetti dannosi dei social media

I social media, se usati in maniera compulsiva, possono avere diversi effetti. Questo causa problematiche di tipo fisico, tra cui:

  • Aumento della miopia
  • Disturbi del sonno causati dall’uso di schermi la sera, che interferiscono con il normale ritmo circadiano
  • Difficoltà cognitive legate a attenzione e problem solving

Ma non solo, i rischi più pericolosi sono sicuramente legati allo sviluppo o al peggioramento di disturbi emotivi, quali:

  • Paura
  • Frustrazione
  • Aumento di malattie mentali e cognitive (adhd, dsa…)
  • Calo di produttività
  • Ansia da FOMO

Tra le altre possibili problematiche, che riguardano perlopiù la salute mentale, vi sono anche:

  • Panico
  • Irritazione
  • Fatica
  • Depressione
  • Gelosia
  • Solitudine
  • Ansia
  • Insoddisfazione di sé
  • Deterioramento dell’umore
  • Ridotta autostima/fiducia
  • Dipendenza dall’uso dei social media
  • Incitamento al suicidio

Come combattere l’ansia social?

L’informazione e la consapevolezza, come in tutti i campi della vita, possono aiutare. Conoscere i meccanismi di manipolazione che si nascondono dietro ai social renderà più semplice modificare il modo in cui li utilizzi.

Guardare ad una vita perfetta priva di difficoltà rappresenta un innato bisogno dell’uomo, che i social hanno semplicemente sfruttato ed amplificato.

Comprendere che like e condivisioni non definiscono il valore di una persona è importante per essere in grado di passare da “vittima passiva” della tecnologia a soggetto agente e responsabile che sceglie come usarla in modo sano e propositivo.

Qualità e quantità sono le caratteristiche di cui tenere conto: limitarne la quantità di utilizzo a favore di una maggiore qualità nei contenuti fruiti.

FOMO: alcuni consigli pratici

L’opportunità di creare connessioni con chiunque nel mondo è una realtà possibile e meravigliosa, ma è importante riservare del tempo per mantenerti in contatto con i tuoi amici.

Ascoltare la tua canzone preferita, fare una breve passeggiata, dedicarti ad un hobby o ad un’altra attività rilassante che implichi l’uso della manualità possono essere utili quando arriva l’ansia da FOMO.

Osservare la vita attorno a te è un ottimo modo per ricarica le batterie, magari godendo di un’intera giornata di “disintossicazione dai social”.

Ridisegnare l’ambiente in cui vivi, definendo luoghi specifici per usare il cellulare, può essere molto utile per controllare il tuo uso dei social.

Se la tua dipendenza dai social e dalla tecnologia diventata qualcosa di incontrollabile e fonte di troppa sofferenza non esitare a chiedere aiuto ad un esperto. Uno psicologo può aiutarti a fare chiarezza e a ritrovare il tuo equilibrio.

Rimedi contro la FOMO

Quante volte ci siamo sentiti dire che i social non sono la vita reale? La perfezione che esiste sulle piattaforme digitali, e con la quale siamo continuamente costretti a scontrarci, non esiste nella vita di tutti i giorni. Ha poco senso fare dei paragoni con qualcosa, che nella realtà, non esiste. Piuttosto cerca di impiegare le energie per diminuire il tempo che trascorri sui social e rivalutare l’importanza di quelle che sono le relazioni sociali reali.

Se invece gli effetti dannosi dei social riguardano i più piccoli, risulta fondamentale il ruolo dei genitori che dovrebbero:

  • Essere molto attenti a identificare i primi segnali, al fine di cercare di prevenire dei veri e propri disturbi
  • Dialogare il più possibile con loro, informandoli sui possibili rischi legati ad un uso prolungato dei social network

Se i sintomi sono piuttosto leggeri e la situazione è ancora gestibile senza l’aiuto di un professionista potrebbe essere utile l’assunzione di integratori naturali antistress, che non implicano alcuna prescrizione medica. L-teanina e Crocus Sativus L. (zafferano) favoriscono un rilassamento fisiologico e il benessere psicofisico del nostro organismo.

Se invece fossimo già nel circolo vizioso di cui abbiamo parlato prima? Allora, meglio chiedere aiuto ad uno psicologo professionista: ci aiuterà a riprendere in mano la nostra vita.

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

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