A cosa serve il Ginkgo biloba?

Ginkgo Biloba

Le prime prove della sua esistenza risalgono a 200 milioni di anni fa, ma la sua conoscenza non è andata oltre la Cina addirittura fino al ‘700, quando il botanico Erbert Kaempfer l’ha introdotta in Europa e il botanico Linner successivamente ne ha descritto le caratteristiche. A cosa serve il Ginkgo Biloba oggi? Andiamo a indagarne tutti i benefici per il benessere dell’organismo, ma anche i possibili effetti collaterali e controindicazioni.

Ginkgo biloba: cos’è?

Il Ginkgo biloba è un imponente albero alto fino a 30-40 metri con un tronco che può raggiungere il metro di diametro. Definito da Darwin come un “fossile vivente”, è l’unico rappresentante della famiglia delle Ginkgoine, piante dalla forma a ventaglio, appartenenti all’era mesozoica ed estinte da 100 milioni di anni.

Oggi il Ginkgo biloba è noto per la sua longevità straordinaria, che può raggiungere i 1000 anni. In Giappone, è infatti considerato un albero sacro, spesso piantato vicino ai templi.

Comune nelle aree temperate come pianta ornamentale, è noto per le sue proprietà antiossidanti, grazie all’estratto di foglie che migliora la circolazione cerebrale e delle gambe, e all’estratto di semi che può combattere batteri e funghi patogeni.

A cosa serve il Ginkgo biloba?

Nella medicina cinese tradizionale, il Ginkgo biloba era impiegato per varie patologie, inclusi i disturbi legati all’invecchiamento, asma, bronchiti e problemi renali e vescicali. Attualmente, viene usato per la demenza senile, problemi di memoria, vista, claudicatio intermittens e tinnito.

Recenti studi su animali suggeriscono che il Ginkgo possieda proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, cardioprotettive, neuroprotettive, immunostimolanti, antiaterosclerotiche, antivirali e antiasma.

È inoltre utile per disturbi legati al flusso sanguigno cerebrale, come mal di testa, vertigini e disturbi uditivi, e per la claudicatio. È impiegato anche per disturbi cognitivi, disfunzioni sessuali, glaucoma, retinopatia diabetica e degenerazione maculare senile. Le evidenze indicano che potrebbe essere efficace per l’ansia, una migliore performance mentale, problemi della vista legati al diabete e sindrome premestruale.

Ginkgo biloba e demenza senile

Il Ginkgo biloba mostra promettenti effetti come “attivatore cognitivo“, benefico per la memoria e la concentrazione. Studi su pazienti con demenza dimostrano miglioramenti modesti; in pazienti con demenza lieve-moderata, l’estratto di Ginkgo supera il placebo nei sintomi comportamentali e psicologici. Tuttavia, non vi sono prove di un potenziamento a lungo termine della memoria o concentrazione nei soggetti sani né di una prevenzione delle patologie cognitive.

Tuttavia, secondo l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), l’estratto di Ginkgo rallenta il declino cognitivo correlato all’età e migliora la qualità della vita in pazienti con demenza lieve.

Ginkgo biloba e morbo di Alzheimer

Gli studi sull’effetto del Ginkgo Biloba nella malattia di Alzheimer non sono omogenei; mentre alcuni rivelano miglioramenti cognitivi e dell’umore, altri non evidenziano benefici significativi.

L’integrazione con Ginkgo mostra effetti superiori nella terapia convenzionale nelle performance cognitive, ma richiede ulteriori ricerche per confermare l’efficacia e la sicurezza. Non vi sono prove sull’effetto preventivo per contrastare l’Alzheimer, come dimostrato da uno studio su soggetti anziani con problemi di memoria.

La Commissione E tedesca approva l’uso del Ginkgo per diverse forme di demenza, inclusa quella vascolare e degenerativa.

Altri effetti benefici del Ginkgo biloba

L’utilità del Ginkgo Biloba si estende anche ad altre problematiche:

  • Claudicatio intermittens: la claudicatio intermittens causa difficoltà intermittenti nella deambulazione a causa di un ridotto flusso sanguigno agli arti inferiori. Attualmente, il trattamento si concentra principalmente sull’evitare il freddo e sull’uso di farmaci antiaggreganti per gestire i sintomi. Tuttavia, l’uso di Ginkgo biloba potrebbe rappresentare un supporto terapeutico efficace, grazie al suo effetto positivo sulla circolazione sanguigna periferica e alla sua azione antinfiammatoria e antiossidante, anche se ulteriori ricerche sono necessarie per confermare tali benefici
  • Sindrome di Raynaud: la sindrome di Raynaud è caratterizzata dalla contrazione eccessiva dei vasi sanguigni periferici, generalmente a livello delle mani o dei piedi, in risposta al freddo o a fattori emotivi. Questa condizione porta a un ridotto afflusso di sangue, causando pallore, cianosi, dolore e intorpidimento. Attualmente, il trattamento si concentra sull’evitare il freddo e l’uso di vasodilatatori, mentre il supporto psicologico può essere utilizzato per gestire gli effetti emotivi. Sebbene l’uso di Ginkgo biloba possa offrire un certo sollievo, la sua efficacia è ancora oggetto di dibattito e richiede ulteriori ricerche per confermare i risultati
  • Tinnito, vertigini e problemi uditivi: il Ginkgo biloba ha dimostrato risultati promettenti nel trattamento di disturbi uditivi come l’acufene, che attualmente non ha cure efficaci note. Tuttavia, la ricerca su questo tema è ancora in corso, poiché diversi studi hanno prodotto risultati contrastanti. Allo stesso modo, è stato suggerito che il Ginkgo biloba possa contribuire ad alleviare le vertigini e trattare l’ipoacusia improvvisa, ma ulteriori studi sono necessari per confermare in modo definitivo i benefici di questo estratto sul sistema uditivo
  • Degenerazione maculare senile, glaucoma e retinopatia: gli studi preliminari indicano che il Ginkgo biloba potrebbe avere un effetto positivo sulla salute degli occhi, principalmente grazie alle sue proprietà antiossidanti e al suo potenziale nell’aumentare il flusso sanguigno oculare. Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno il suo impatto sulle condizioni come la degenerazione maculare senile, il glaucoma e la retinopatia, poiché la complessità di tali patologie richiede una valutazione approfondita e dettagliata dei possibili effetti dell’estratto di Ginkgo biloba
  • Sindrome premestruale, asma e emicrania: mentre studi preliminari indicano che il Ginkgo biloba potrebbe essere promettente nel trattamento della sindrome premestruale e dell’asma, ulteriori ricerche sono necessarie per stabilire in modo definitivo la sua efficacia in queste situazioni. Allo stesso modo, l’uso di questo estratto in combinazione con Coenzima Q10 e vitamina B2 ha dimostrato effetti benefici nel trattamento dell’emicrania con e senza aura; tuttavia sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati e per determinare il dosaggio e la durata del trattamento più efficaci

Controindicazioni ed effetti collaterali

Il Ginkgo biloba può interagire con anticoagulanti e antiaggreganti, aumentando il rischio di sanguinamento, pertanto è consigliabile evitarne l’assunzione prima di interventi chirurgici. L’uso dei suoi estratti è preferibile poiché le parti intere della pianta possono contenere sostanze tossiche pericolose, suscitando reazioni allergiche gravi. 

È fondamentale inoltre informare sempre il medico di allergie, farmaci assunti e integratori, compresi quelli che potrebbero interagire con il Ginkgo biloba, come alcuni antidepressivi, antidiabetici, anticonvulsivanti e molti altri. In caso di diabete, convulsioni o problemi di coagulazione, è necessario consultare il medico prima dell’assunzione. Durante la gravidanza e l’allattamento, l’uso è sconsigliato.

Il Ginkgo biloba, se assunto secondo le dosi consigliate, generalmente non provoca effetti collaterali significativi. Tuttavia, alcune reazioni avverse possono verificarsi, principalmente a carico del sistema digestivo e del sistema nervoso, come disturbi gastrointestinali, cefalee e vertigini. 

Sebbene considerato sicuro per un uso a breve termine nei bambini, l’assunzione in età pediatrica richiede la supervisione medica. È importante notare che l’estratto di semi di Ginkgo Biloba può contenere una tossina che potenzialmente causa convulsioni e perdita di coscienza, pertanto l’assunzione richiede particolare cautela.

Fonti e bibliografia

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

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