L’avanzare dell’età spesso è accompagnato da una problematica di per sé non grave, ma che può comportare gravi rischi e nuocere alla saute della persona anziana: la mancanza di appetito e, di conseguenza, una riduzione dell’apporto energetico per l’intero organismo. Cosa fare quando l’anziano perde l’appetito? Come risolvere l’inappetenza negli anziani? Come stimolare il loro appetito e aiutarli a rimanere in forze il più a lungo possibile?
Perdita di appetito nell’anziano: cos’è e come si manifesta
Come sappiamo, l’inappetenza è una situazione di scarso appetito. Può trattarsi di una condizione temporanea e transitoria, oppure abituale.
Si manifesta proprio attraverso la scarsa voglia di mangiare, in particolare durante il periodo estivo. Questa condizione dell’anziano tende ad essere concausa di altri malesseri, fisici e psicologici.
Poiché alla diminuzione dei nutrienti assunti può conseguire un’importante perdita di peso, un calo della massa muscolare e una riduzione della densità ossea, è necessario agire tempestivamente, per frenare un peggioramento dello stato di salute dell’anziano e aiutarlo nella propria ripresa psico-fisica.
Perché un anziano perde l’appetito: le cause
Invecchiare significa prendere parte a una serie di cambiamenti fisiologici che innescano una progressiva riduzione del piacere verso il cibo. Cosa significa?
- Gli anziani possono avere difficoltà a deglutire (disfagia): ingerire cibi solidi o croccanti risulta fastidioso
- Gli anziani tendono a perdere i denti: anche in questo caso risulta impossibile mangiare cibi che non siano ipermorbidi, frullati o liquidi
- Gli anziani producono meno saliva: la secchezza della bocca rende difficoltosa la masticazione e la deglutizione
- Gli anziani possono subire un’alterazione di gusto e olfatto: questo cambiamento fisiologico spesso si accompagna a un’alterazione psicologica, la cui conseguenza spesso è un isolamento della persona e una progressiva riduzione della partecipazione al momento conviviale del pasto
Oltre ai cambiamenti fisiologici in senso stretto, l’inappetenza negli anziani può essere collegata anche all’assunzione di alcuni farmaci e medicinali che alterano i sapori, determinando un automatico rifiuto del cibo.
Da non dimenticare, infine, le cause psicosociali: sedersi a tavola corrisponde per noi italiani al momento in cui la famiglia di riunisce. La solitudine che spesso affligge le persone più anziane fa perdere gran parte di questo significato e inevitabilmente le porta a non nutrire più interesse verso questo momento. Attenzione, perché questo progressivo isolamente può sfociare in depressione!
Tuttavia, dobbiamo specificare che non sempre l’inappetenza negli anziani è sinonimo di problematica seria. Può trattarsi anche di una situazione temporanea legata a un’influenza o a un semplice cambiamento di stagione.
Cosa fare per stimolare l’appetito: i rimedi
Come combattere l’inappetenza negli anziani? Ecco i nostri 15 consigli:
- Preferire pasti leggeri e frequenti
- Iniziare da porzioni contenute, per aumentarle gradualmente, fino ad ottenere delle porzioni normali
- Condividere il pasto con qualcuno
- Se si sente in bocca un sapore sgradevole può essere utile lavarsi i denti prima di mettersi a tavola
- Bere molta acqua per combattere la secchezza delle fauci
- Preparare frullati o cibi molto morbidi, soprattutto se ci sono difficoltà di masticazione o deglutizione
- Stimolare l’appetito con una passeggiata, anche più volte al giorno
- Cercare di non diventare troppo sedentari, ma aiutare l’organismo a funzionare correttamente
- Non aumentare troppo le porzioni, bensì aumentare i nutrienti presenti nelle porzioni
- Valutare degli ausili odontoiatrici per migliorare la masticazione
- Preparare il pranzo in un ambiente tranquillo
- Aiutare la persona a mangiare lentamente
- Non somministrare nello stesso momento cibi di consistenza diversa
- Aumentare il sapore degli alimenti per renderli più gustosi
- Migliorare la presentazione del piatto per renderlo più invitante
Se, nonostante questi consigli, l’inappetenza negli anziani rimane, arriva il momento in cui la soluzione più adeguata consiste nel rivolgersi al medico. Il confronto con il professionista può aiutare a valutare la situazione specifica, soprattutto quando la perdita di peso è evidente e può essere sintomo di un’altra complicazione o patologia.
In questo senso, una perdita di peso superiore al 5% in meno di 6-12 mesi può essere considerata un campanello d’allarme vero e proprio.
Come risolvere l’inappetenza negli anziani soggetti ad Alzheimer?
Spesso molte persone che soffrono di Alzehimer non completano il pasto.
Dai risultati ottenuti dallo studio della biopsicologa dell’Università di Boston Alice Cronin-Golomb la soluzione risiederebbe nell’utilizzo di stoviglie e piatti rossi.
Le carenze visive e cognitive alla base della patologia e alle sue cure porterebbero i pazienti a consumare il 25% di cibo in più se servito in piatti rossi, anziché nei tradizionali piatti bianchi. Il contrasto cromatico li aiuterebbe a visualizzare in modo netto il cibo da consumare, stimolandoli così a mangiare.
Come stimolare l’appetito negli anziani: la dieta
Studiare una dieta varia è sicuramente la prima regola. Come valutare, quindi, il bilanciamento corretto dei nutrienti ingeriti ogni giorno?
- Il 50-60% dovrebbe essere costituito da carboidrati, di cui non più del 10% di zuccheri semplici
- Il 15-20% devrebbe essere costituto da proteine
- Il 25-30% dovrebbe essre costituto da lipidi
I grassi saturi, invece, dovrebbero essere evitati, in quanto rischiosi per il sistema cardiovascolare.
Detto questo, come rendere varia e completa la dieta degli anziani inappetenti?
- Colazione: latte o yogurt, con pane, fette biscottate o biscotti secchi
- Primi: semolino e gnocchi di patate con un filo d’olio d’oliva e formaggio grattuggiato
- Secondi: carne morbida tritata, filetti di pesce morbidi (occasionalmente uova, formaggi e salumi)
- Verdure: meglio se lessate; in ogni caso da consumare quotidianamente
- Frutta: 2-3 frutti al giorno, anche frullati
Come ultimo elemento e più importante: l’acqua. Una corretta idratazione tiene alla larga il rischio di disidratazione e aiuta l’organismo sotto ogni punto di vista. Si raccomandano almeno 8 bicchieri d’acqua al giorno.
Infine, un ultimo consiglio sempre valido: l’appetito vien mangiando!
Fonti e bibliografia
- Elisabetta Ciccolella, 2020 – Inappetenza nell’anziano: cause, rischi e rimedi
- Privatassistenza, 2022 – Stimolare l’appetito negli anziani: come fare?
- Real Salus, 2022 – Come gestire l’inappetenza nell’anziano
- Amioagio.it – La perdita di appetito negli anziani
Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.