Nell’ambito del rapporto tra nutrizione e benessere, è vero che gli anziani hanno bisogno di un apporto proteico più elevato?
In linea generale sì, ma quando si parla di integrare le proteine negli anziani – così come qualsiasi altra sostanza nutritiva – è importante ricordare un aspetto fondamentale: ogni essere umano è differente, e non esiste la formula magica adatta a tutti.
Gli anziani necessitano di una dieta adeguata alle loro esigenze nutrizionali, sia per garantire un livello di benessere generale sia per prevenire la cosiddetta sarcopenia, ovvero la perdita di massa muscolare, o invertire un processo degenerativo già in corso.
Ma perché è così importante integrare le proteine negli anziani? A cosa servono le proteine? E come si deve procedere? Approfondiamo insieme.
A cosa servono le proteine?
Dopo l’acqua, le proteine sono le molecole più presenti in qualsiasi organismo vivente, anche per questo vengono definite le molecole della vita.
Una proteina è tecnicamente un polimero, composto da una o più catene di aminoacidi; quelli che in genere compaiono nelle proteine sono 20, e si dividono in aminoacidi essenziali (9 in totale) e non essenziali.
Il nostro organismo non è in grado di produrre aminoacidi essenziali, per questo motivo dobbiamo assumerli attraverso la dieta e l’alimentazione. Un esempio è il triptofano.
Ma a cosa servono le proteine? In effetti svolgono numerose e fondamentali funzioni vitali, tra cui:
- funzione plastica/strutturale o di sostegno: un esempio è il collagene, una proteina che costituisce il tessuto connettivo;
- funzione protettiva: un esempio sono gli anticorpi che l’organismo produce per difendersi da batteri e virus;
- funzione di trasporto: rientra in questa categoria l’emoglobina dei globuli rossi, che consente il trasporto dell’ossigeno nel sangue;
- funzione di deposito: pensiamo, ad esempio, alla ferritina, una proteina che cattura tutto il ferro che la milza recupera dalla demolizione dei globuli rossi vecchi;
- funzione contrattile: le proteine sono responsabili della contrazione e dell’allungamento dei nostri muscoli, grazie ad esempio all’actina e alla miosina;
- funzione ormonale: l’esempio più noto è l’insulina, una proteina prodotta dal pancreas essenziale nel mantenimento dell’equilibrio dei livelli di glucosio nel sangue.
- funzione enzimatica: gli enzimi sono, in effetti, delle proteine. Ogni reazione biochimica ha una specifica proteina, un enzima appunto, che interviene come catalizzatore. In assenza dell’enzima la reazione non può avvenire. Un esempio è la lattasi, l’enzima che consente di sintetizzare il lattosio e lo scinde in galattosio e glucosio. In assenza di questo enzima il nostro organismo non è in grado di digerire il lattosio.
Insomma, senza le proteine, di fatto, non esisterebbe la vita, ma perché sono così importanti per gli anziani?
Perché sono così importanti le proteine negli anziani?
Purtroppo con l’avanzare dell’età la qualità e la quantità dell’alimentazione tendono a ridursi, in particolare nei soggetti affetti da demenza senile, disfagia o semplice inappetenza.
A tal proposito, invitiamo a leggere il nostro articolo Cosa fare se un anziano si rifiuta di mangiare?.
L’apporto proteico negli anziani è centrale per il mantenimento dell’indipendenza, della qualità della vita e della salute, minacciate dalla perdita di massa muscolare, forza e funzionalità che si verifica progressivamente con l’invecchiamento, nota come sarcopenia.
Diversi studi hanno identificato il ruolo delle proteine, ed in particolare degli aminoacidi essenziali, per la salute muscolare negli anziani, evidenziato come un apporto proteico inadeguato contribuisca a una diminuzione della capacità di riserva, all’aumento della fragilità della pelle, alla diminuzione della funzione immunitaria, a una guarigione più lenta e a un recupero più lungo dalla malattia.
Perché? Semplificando, invecchiando il nostro corpo non riesce più a sintetizzare le proteine in modo adeguato, di conseguenza abbiamo bisogno di un apporto proteico maggiore per mantenere il tono muscolare, l’energia, la salute delle ossa o molte funzioni essenziali.
Le proteine negli anziani: dosi raccomandate
Ma quante proteine devono assumere gli anziani ogni giorno? Per rispondere a questa domanda facciamo riferimento ai “LARN – Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana: PROTEINE” redatti dalla SINU – Società Italiana di Nutrizione Umana.
Come si legge nella tabella, il fabbisogno giornaliero di proteine negli adulti aumenta a partire dai 60 anni. La SINU indica come Obiettivo nutrizionale per la prevenzione l’assunzione di 1,1 g di proteine per Kg di peso al giorno, in media 77 grammi di proteine al giorno negli uomini e 66 grammi nelle donne.
Proteine di origine animale o vegetale: quali differenze?
Quando si tratta di apporto proteico si tende subito a pensare agli alimenti di origine alimentare, dalla carne ai derivati del latte, ed effettivamente questi cibi sono ricchi di proteine, ma sappiamo anche che un consumo eccessivo di carne e formaggi può provocare danni a livello cardiovascolare, senza sottovalutare l’impatto ambientale degli allevamenti intensivi.
Di conseguenza, sarebbe opportuno alternare proteine di origine animale a quelle di origine vegetale, come ad esempio i legumi.
Ma non c’è differenza? Beh si, c’è differenza. Facciamo chiarezza.
Iniziamo col dire che al nostro organismo non interessa affatto se le proteine assunte, e in particolare gli aminoacidi, provengono da una bistecca alla fiorentina o da una zuppa di lenticchie, perché quello che conta è la molecola finale.
In generale, però, le proteine di origine animale apportano tutti e nove gli aminoacidi essenziali, cosa che non avviene con quelle vegetali.
C’è però un ulteriore aspetto da considerare è la cosiddetta qualità proteica, misurata tramite il DIAAS, acronimo di Digestible Indispensable Amino Acid Score, che misura l’indice di digeribilità degli aminoacidi indispensabili con un punteggio in centesimi (anche se alcuni alimenti possono superare il valore 100). Questo metodo è stato proposto nel 2013 in sostituzione del precedente PDCAAS (Protein Digestibility Corrected Amino Acid Score).
La qualità di una proteina è valutata in questo modo:
- qualità bassa: punteggio DIAAS < 75;
- qualità media: punteggio DIAAS tra 75 e 100;
- alta qualità: punteggio DIAAS di 100 o superiore.
Le proteine di origine animale sono quelle che presentano il punteggio più elevato, e quindi una qualità proteica maggiore.
Questo non vuol dire, sia chiaro, che non si possa assumere la corretta quantità di proteine attraverso un’alimentazione vegetariana o vegana, ma è importante consumare fonti proteiche supplementari, ad esempio il riso o i fagioli.
Facciamo un esempio. Il petto di pollo ha un indice DIAAS pari a 110, i ceci 83 e il riso 59. Quindi, come accennato prima, possiamo sostituire il petto di pollo, ovvero la proteina animale, con un piatto di riso con i ceci, compensando l’apporto proteico di cui abbiamo bisogno.
In ogni caso, è caldamente consigliato rivolgersi ad un nutrizionista per ricevere indicazioni alimentari corrette.
Come usare gli integratori di proteine negli anziani
Un apporto troppo basso di proteine facilita la comparsa di uno stato di malnutrizione e di sarcopenia, in particolare negli anziani, ma questo non vuol dire che si debba seguire sempre una dieta iperproteica.
Ad esempio, nei pazienti affetti da insufficienza renale è necessario ridurre l’apporto proteico giornaliero, quindi prima di pensare a come integrare le proteine negli anziani è fondamentale rivolgersi al proprio medico.
Le diete fai da te sono deleterie, sempre, e assumere integratori senza una chiara esigenza medica può provocare più danni che benefici.
In alcuni casi, però, soprattutto in presenza di grave malnutrizione, fasi avanzate di demenza senile, disfagia, difficoltà di masticazione, il medico potrebbe ritenere opportuno ricorrere alla proteina in polvere (whey protein) o in forma liquida – ricorrente nella nutrizione enterale e parenterale – che ha il vantaggio di offrire una rapida assunzione degli aminoacidi essenziali.
Bibliografia
- È vero che gli anziani devono consumare più proteine?, Fondazione Veronesi, pubblicato il 04-09-2018;
- Integratori alimentari, EFSA – Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare;
- Protein and older adults, scritto da Ronni Chernoff e pubblicato sul Journal of the American College of Nutrition;
- Protein Consumption and the Elderly: What Is the Optimal Level of Intake?, scritto da Jamie I. Baum, Il-Young Kim, Robert R. Wolfe, National Library of Medicine;
- LARN – Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana: PROTEINE, Società Italiana di Nutrizione Umana-SINU, 2014;
- Cosa sono le proteine e qual è la loro funzione nel corpo?, ultima modifica il 16/12/2019, Consiglio europeo di informazione sull’alimentazione (EUFIC);
- Can the digestible indispensable amino acid score methodology decrease protein malnutrition, scritto da Hannah M. Bailey e Hans H. Stein, National Library of Medicine
- Protein Quality in Perspective: A Review of Protein Quality Metrics and Their Applications, scritto da Shiksha Adhikari, Marijke Schop,Imke J. M. de Boer, Thom Huppertz, pubblicato il 23 febbraio 2022, MDPI journals;
- Proteine ed enzimi, pubblicato il 28 Febbraio 2018. Ultimo aggiornamento del 3 Novembre 2020. ISSalute.
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