Ipersonnie: cosa sono e come rimediare?

Ipersonnia

Hai mai sentito un bisogno eccessivo di dormire? Hai mai provato uno stato di sonnolenza continuo, che ha avuto delle conseguenze anche sulle tue abitudini quotidiane? Queste sono le tipiche manifestazione delle ipersonnie e, se ti sei immedesimato in questa breve introduzione, dovresti fermarti a indagare.

Ipersonnie: cosa sono?

Le ipersonnie sono dei disturbi del sonno e sono caratterizzate proprio da un’eccessiva sonnolenza diurna (ESD). Questa sonnolenza diventa talmente disturbante da ostacolare il normale svolgimento delle attività quotidiane e da risultare, infine, incontrollabile.

Oltre all’ESD, le ipersonnie possono essere caratterizzate da alcune patologie psichiatriche o internistiche, che le portano a contraddistinguersi e a classificarsi in diverse tipologie.

Innanzitutto, possiamo distingue le ipersonnie in ipersonnie primarie o secondarie.

Ipersonnie primarie

Le ipersonnie primarie si distinguono a loro volta in:

  • Narcolessia di tipo 1: la sonnolenza diurna è accompagnata da addormentamenti, chiara cataplessia, paralisi ed allucinazioni del sonno, sonno notturno disturbato e riscontro di bassi o indosabili livelli di ipocretina/orexina/ipocretina liquorale
  • Narcolessia di tipo 2: la sonnolenza diurna è accompagnata da addormentamenti, cataplessia assente o “atipica”, paralisi ed allucinazioni del sonno, e riscontro di normali livelli di ipocretina/ orexina liquorale
  • Ipersonnia Idiopatica: la sonnolenza diurna risulta eccessiva e a volte accompagnata da un aumentato tempo di sonno nelle 24 ore
  • Sindrome di Kleine-Levin: comprende attacchi ciclici di ipersonnia, iperfagia (aumento appetito), ipersessualità e disfunzioni cognitive della durata di alcuni giorni

Ipersonnie secondarie

Le ipersonnie secondarie sono quelle correlate e scatenate da un fattore secondario, sulla base del quale si distinguono in:

  • Ipersonnia dovuta a disturbi medici: l’ipersonnia si manifesta in relazione temporale e causale con altri disturbi medici, incluse le affezioni ed i traumi del sistema nervoso centrale
  • Ipersonnia dovuta a farmaci o sostanze: l’ipersonnia si manifesta in relazione temporale e causale con assunzione cronica di farmaci o sostanze con effetto sui meccanismi di regolazione del sonno e della veglia
  • Ipersonnia associata a disturbi psichiatrici: l’personnia si verifica in associazione a disturbi psichiatrici, in particolari a disturbi dell’umore o a disturbi da conversione o somatoformi
  • Sindrome da sonno insufficiente: l’ipersonnia è dovuta ad una cronica restrizione del tempo di sonno nei giorni feriali e con tipica estensione del tempo di sonno nel fine settimana

Ipersonnia: i sintomi

Chi soffre di ipersonnia prova un forte bisogno di sonno, in orari che non corrispondono a quelli in cui tradizionalmente ci corichiamo. Questo comporta un disagio nella socialità e nei rapporti professionali, in quanto la persona ipersonne:

  • Fa fatica a stare sveglia durante il giorno
  • Cerca di fare frequenti riposini che, per quanto a lungo possano durare, non soddisfano a sufficienza il bisogno di dormire né interrompono la sonnolenza
  • Aumenta il tempo di sonno nelle 24 ore
  • Fa fatica a raggiungere un completo risveglio

Tutti questi sintomi sono manifestazione della cosiddetta ubriachezza da sonno, o inerzia di sonno. Ad essi, corrispondono inevitabilmente delle conseguenze psico-fisiche, come:

  • Ridotte capacità motorie e cognitive
  • Tendenza a essere irritabile e confusa
  • Manifestarsi degli automatismi
  • Cefalee mattutine
  • Scarsa energia vitale
  • Lentezza nel parlare e nel pensare
  • Problemi a ricordare le cose

Alcune persone affette da ipersonnie spesso si rivolgono al proprio medico dichiarando di soffrire di ansia, di depressione o di essere incapaci di concentrarsi. Nel casi appena citati, è fondamentale innanzitutto essere in grado di distinguere l’ansia dai problemi cardiaci e di capire, allo stesso modo, se si soffre veramente di depressione. In secondo luogo, bisogna tenere presente che queste manifestazioni altro non sono che una diretta conseguenza della loro ipersonnia, non una causa.

Come diagnosticare l’ipersonnia 

Quando è il caso di rivolgerti al tuo medico? Il primo campanello d’allarme deve suonare quando ti rendi conto che la tua sonnolenza interferisce con lo svolgimento delle normali attività quotidiane.

Un secondo elemento a cui prestare attenzione è il tempo necessario ad addormentarti, soprattutto se questo risulta essere decisamente inferiore rispetto a quello dei normali dormitori (da misurare tramite le cosiddette multiple sleep latency test).

A quel punto, tramite il tuo medico, puoi fare tutti gli accertamenti del caso, recandoti da un neurologo, specialista dei disturbi del sonno. Qualora i test effettuati mostrino un’eccessiva sonnolenza con la necessità fisiologica di fare dei ripetuti sonnellini durante il giorno, senza identificare una causa specifica, allora il tuo medico potrebbe diagnosticare la presenza di ipersonnia idiopatica.

Ipersonnia o narcolessia: le differenze

Sia la narcolessia sia l’ipersonnia presentano una caratteristica comune che fa sì che spesso vengano confuse: la sonnolenza diurna.

Sussistono, però, delle differenze importanti, che corrispondono a delle situazioni che si presentano solamente nel caso di narcolessia, ovvero.

  • La perdita di tono muscolare quando si prova una forte emozione
  • La presenza di allucinazioni in fase di veglia
  • La scarsa qualità del sonno, spesso frammentato
  • L’effetto rigenerante dei sonnellini (brevi)
  • L’immediato sprofondare nel sonno profondo

Tutto questo, nell’ipersonnia idiopatica non si verifica.

Ipersonnia: le cause

A differenza della narcolessia, le cause dell’ipersonnia idiopatica non sono ancora note.

Tuttavia, tra quelle ritenute probabili, abbiamo:

  • Una predisposizione genetica
  • La sindrome delle gambe senza riposo
  • L’uso di alcuni farmaci
  • L’abuso di alcool o droghe

Ipersonnia: la cura

Innanzitutto, bisogna dire che non esistono in commercio dei trattamenti in grado di risolvere questo disturbo. Ciò che possiamo acquistare sono farmaci che, assunti durante il giorno, attivano la veglia e riducono la sonnolenza. Si tratta quindi, in questo caso, di una terapia farmacologica che agisce a livello sintomatico.

Dobbiamo però specificare che il solo trattamento farmacologico non è sufficiente, anzi è fondamentale lavorare a livello comportamentale, per istruire il paziente a tenere alcuni accorgimenti pratici con cui constratare il problema. 

Quali sono i rimedi naturale contro l’ipersonnia?

  • Evitare l’acool, la caffeina e i farmaci
  • Abituarsi a una buona routine del sonno
  • Non impegnarsi con attività, personali o professionali, che possano ritardare l’ora del coricamento
  • Assumere un integratore naturale a base di melatonina pura, che aiuti l’organismo a rilassarsi e a ritrovare la serenità notte dopo notte

Infine, come sempre, raccomandiamo di associare un supporto psicologico/psicoteraputico per gestire e tenere sotto controllo il disturbo.

Fonti e bibliografia

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

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