Nel vasto panorama delle malattie neurodegenerative, oltre ai più noti Morbo di Alzheimer e di Parkinson, merita una menzione speciale la malattia di Huntington.
Questa malattia ereditaria si presenta con una combinazione devastante di sintomi motori, cognitivi ed emotivi, che spesso colpiscono individui in età adulta, cambiando radicalmente le loro vite e quelle delle loro famiglie.
Si tratta di una patologia molto rara, che secondo i dati forniti dalla Fondazione Telethon, si stima colpisca circa 5-10 individui ogni 100.000. Stando a quanto riportato sul sito della LIRH – Fondazione Lega Italiana Ricerca Huntington, in Italia sono circa 7.000 le persone affette dalla malattia di Huntington, e tra le 30.000 e le 40.000 persone siano a rischio di ammalarsi.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è, quali sono le cause e i sintomi della malattia di Huntington.
Cos’è la malattia di Huntington?
La malattia di Huntington – nota anche come corea di Huntington, corea progressiva cronica e corea ereditaria – è una grave malattia neurodegenerativa ereditaria che colpisce il sistema nervoso centrale, caratterizzata da sintomi motori, cognitivi ed emotivi, che si manifestano in modo progressivo, in genere in età adulta, di solito tra i 30 e i 50 anni, anche se possono presentarsi in fasi più giovani o più tardive.
Il nome è da attribuire al suo scopritore, George Huntington, il medico americano che l’ha descritta per la prima volta nel 1872, quando aveva solo 22 anni.
Come vedremo più nel dettaglio, questa malattia è causata da una mutazione genetica nel gene HTT, situato sul cromosoma 4, che produce una proteina anomala, chiamata huntingtina, in grado di provocare la morte di cellule nervose in alcune aree del cervello.
Si tratta di una malattia progressiva, di conseguenza i sintomi peggiorano nel tempo. La velocità e la gravità della progressione possono variare da persona a persona. Nei casi più gravi, può portare alla perdita dell’indipendenza e alla necessità di cure a tempo pieno.
Quali sono le cause della malattia?
La malattia di Huntington è causata da una mutazione genetica specifica nel gene HTT (Huntingtin) che si trova sul cromosoma 4. Questa mutazione è caratterizzata da un’eccessiva ripetizione della sequenza CAG (citosina-adenina-guanina), una tripletta di basi nel gene.
Quando questa sequenza è ripetuta oltre un certo numero di volte, si verifica la mutazione responsabile della malattia di Huntington. Maggiore è il numero di ripetizioni CAG, maggiore è il rischio di sviluppare la malattia e più precoce è l’esordio dei sintomi.
In generale, le persone con un numero di ripetizioni CAG inferiore a 26 di solito non sviluppano la malattia di Huntington. Con un numero di ripetizioni tra 27 e 35, il rischio è molto raro, ma non completamente assente. Al contrario, con 36 ripetizioni CAG o più, il rischio aumenta in modo significativo, e maggiore è il numero di ripetizioni, più precoce può essere l’esordio dei sintomi.
Ecco una tabella per chiarire il concetto:
Numero di Ripetizioni CAG | Rischio di Sviluppare la Malattia di Huntington | Età di Insorgenza dei Sintomi |
10-26 | Raro | Di solito non si sviluppa la malattia |
27-35 | Molto raro | Di solito non si sviluppa la malattia |
36-39 | Rischio leggermente aumentato | Varia, ma solitamente in età adulta |
= 0 > 40 | Rischio significativo | In genere inizia in età adulta |
= 0 > 60 | Rischio molto elevato | Più precoce, spesso nell’età adulta giovane o persino nell’adolescenza |
La malattia di Huntington segue un modello di ereditarietà autosomico dominante, ciò significa che se un genitore ha la mutazione CAG espansa nel gene HTT, c’è una probabilità del 50% che i suoi figli erediteranno la mutazione e, quindi, svilupperanno la malattia di Huntington a un certo punto della loro vita.
Questo è uno degli aspetti più difficili della malattia, poiché i membri della famiglia possono essere a rischio e vivere con l’incertezza della loro futura condizione.
Secondo LIRH, però, gli studi suggeriscono che il numero di CAG non cambia nelle cellule del sangue con il passare del tempo.
Quali sono i sintomi della malattia di Huntington?
La malattia di Huntington è caratterizzata da sintomi motori, cognitivi ed emotivi, che possono variare da persona a persona e, trattandosi di una patologia progressiva, tendono a peggiorare nel corso del tempo.
Vediamo quali sono i sintomi più comuni di questa condizione:
- Sintomi motori:
- Corea: è uno dei sintomi motori più caratteristici, non a caso viene chiamata anche Corea di Huntington. Si tratta di movimenti involontari, rapidi e incontrollabili che possono coinvolgere braccia, gambe, viso e altre parti del corpo. La corea può rendere difficile il controllo del movimento, l’equilibrio e la coordinazione;
- bradicinesia: consiste nella lentezza dei movimenti volontari, il che significa che le persone affette da questa malattia possono avere difficoltà a compiere movimenti semplici e reattivi;
- rigidità: alcuni pazienti possono sviluppare rigidità muscolare, che rende i movimenti meno fluidi e flessibili.
- Sintomi cognitivi ed emotivi:
- declino cognitivo: difficoltà di concentrazione, perdita di memoria, difficoltà di apprendimento e di ragionamento astratto;
- alterazioni della personalità: irritabilità, apatia, depressione e ansia. Chi ne è affetto può diventare impulsivo o socialmente inappropriato;
- difficoltà di comunicazione: a mano a mano che la malattia progredisce, la capacità di parlare e di comunicare chiaramente può diminuire. La difficoltà nel controllare i muscoli facciali può influire sulla pronuncia delle parole.
- Sintomi psichiatrici:
- depressione: è molto comune, e può peggiorare a causa della progressione della malattia stessa;
- ansia: l’ansia è un altro sintomo psichiatrico frequente e può manifestarsi in vari modi, inclusi attacchi di panico e ossessioni.
- Sintomi dell’alimentazione e del peso:
- difficoltà a deglutire: con la progressione della malattia, alcuni pazienti possono avere difficoltà a deglutire il cibo, con conseguenti problemi di alimentazione e nutrizione;
- perdita di peso: a causa della corea e delle difficoltà alimentari, molte persone perdono peso in modo significativo.
- Disturbi del Sonno: i disturbi del sonno, come l’insonnia, sono comuni nella malattia di Huntington.
I sintomi possono variare notevolmente da persona a persona. Inoltre, la progressione della malattia è diversa per ciascun individuo, con alcuni che sviluppano sintomi più gravi e rapidamente rispetto ad altri.
Come progredisce la malattia?
Abbiamo detto che la malattia di Huntington è una condizione progressiva, questo vuol dire che con il passare del tempo peggiora, limitando sempre più l’autonomia di chi ne è affetto.
Le fasi generali della malattia di Huntington sono le seguenti:
- Fase Iniziale:
- i sintomi possono essere discreti e facilmente trascurati o attribuiti ad altre cause;
- i segni precoci possono includere cambiamenti nella personalità, nell’umore o nella capacità di concentrazione;
- i sintomi motori, come la corea, possono essere lievi e facilmente ignorati;
- la capacità di lavoro e di svolgere attività quotidiane può essere mantenuta per un certo periodo.
- Fase Intermedia:
- i sintomi diventano più evidenti e possono influire in modo significativo sulla vita quotidiana;
- la corea diventa più pronunciata, e i movimenti involontari più frequenti e sfibranti;
- il paziente può avere difficoltà a camminare e a mantenere l’equilibrio;
- i problemi cognitivi, come la perdita di memoria e la difficoltà nel ragionamento, diventano più evidenti;
- la capacità di lavorare e di gestire le attività quotidiane può iniziare a diminuire.
- Fase Avanzata:
- la malattia diventa più debilitante, e la dipendenza da assistenza esterna può diventare necessaria;
- la corea può diventare molto grave, rendendo difficile la mobilità;
- la perdita di abilità cognitive è significativa, con difficoltà estese nella memoria e nella comunicazione;
- il paziente può diventare completamente dipendente per le attività quotidiane, inclusa la cura personale;
- problemi di alimentazione e difficoltà a deglutire possono portare a una significativa perdita di peso e a problemi nutrizionali.
- Fase Terminale:
- questa fase rappresenta il punto più avanzato della malattia di Huntington;
- la funzione motoria è gravemente compromessa, con un elevato grado di disabilità;
- i pazienti possono diventare completamente immobili ed essere a rischio di complicazioni, come l’infezione e le piaghe da decubito;
- i problemi di comunicazione sono estremamente gravi, e la capacità di parlare è spesso persa;
- la deglutizione può essere compromessa in modo significativo, aumentando il rischio di aspirazione polmonare;
- la necessità di cure a tempo pieno è comune in questa fase, e il paziente richiede un ambiente di assistenza dedicato.
Il decorso della malattia di Huntington è altamente individuale, e la progressione attraverso queste fasi può variare notevolmente. Alcuni pazienti possono mantenere una maggiore indipendenza e funzione per un periodo più lungo, mentre altri possono progredire più rapidamente attraverso le fasi.
La gestione della malattia richiede un approccio multidisciplinare per affrontare le diverse sfide che si presentano in ciascuna fase.
Come si esegue la diagnosi?
La diagnosi della malattia di Huntington coinvolge una combinazione di valutazione clinica, test genetici e valutazione dei sintomi. È importante che la diagnosi venga effettuata da un medico specializzato in neurologia o genetica, poiché questa malattia è complessa e richiede una valutazione accurata.
Il medico inizia raccogliendo la storia medica del paziente, compresa la storia familiare per determinare se ci sono precedenti casi di malattia di Huntington nella famiglia, per poi effettuare un esame fisico completo per valutare i sintomi motori e neurologici del paziente.
Successivamente, possono essere eseguiti dei test di valutazione neuropsicologica per valutare le funzioni cognitive, come la memoria, l’attenzione e la capacità di ragionamento astratto.
La risonanza magnetica o la tomografia computerizzata possono essere utilizzate per escludere altre condizioni neurologiche e per valutare eventuali cambiamenti strutturali nel cervello.
La diagnosi definitiva della malattia di Huntington viene confermata mediante un test genetico. Questo test coinvolge l’analisi del gene HTT (Huntingtin) per identificare la presenza di una mutazione CAG espansa ed il numero di ripetizioni.
Una volta ottenuto un risultato positivo al test genetico per la mutazione CAG espansa, la diagnosi della malattia di Huntington è confermata.
Trattamenti possibili
Al momento, non esiste una cura definitiva per la malattia di Huntington, ma sono disponibili trattamenti e approcci terapeutici volti a gestire i sintomi e migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Ecco quali sono le opzioni terapeutiche possibili:
- Terapia farmacologica:
- farmaci per la Corea: per gestire i sintomi motori, vengono spesso prescritti farmaci in grado di ridurre la gravità della corea e dei movimenti involontari. Alcuni esempi di farmaci utilizzati includono la tetrabenazina e la deutetrabenazina. Tuttavia, questi farmaci possono causare effetti collaterali, come depressione e sedazione;
- farmaci psichiatrici: per trattare i sintomi psichiatrici, come la depressione, l’ansia e i cambiamenti comportamentali, possono essere prescritti antidepressivi, ansiolitici o antipsicotici. La scelta del farmaco dipende dalla presentazione clinica del paziente;
- farmaci per i disturbi del sonno: in caso di problemi di sonno, possono essere prescritti farmaci per migliorare la qualità del sonno e affrontare l’insonnia.
- Terapia Fisica e Occupazionale:
- fisioterapia: la riabilitazione può aiutare a mantenere la forza muscolare, la flessibilità e la mobilità. Gli esercizi specifici possono essere adattati alle esigenze individuali del paziente;
- terapia occupazionale: mira a migliorare le abilità quotidiane, consentendo al paziente di mantenere una maggiore indipendenza. Questa terapia può includere l’adattamento di utensili e dispositivi per semplificare le attività quotidiane.
- Terapia del Linguaggio e della Comunicazione:
- logopedia: gli specialisti in logopedia possono lavorare con i pazienti per migliorare la comunicazione orale e sviluppare strategie alternative di comunicazione quando la voce diventa incomprensibile.
- Supporto Psicologico e Sociale:
- supporto psicologico: la malattia di Huntington può causare stress emotivo sia per i pazienti che per i loro familiari. Il supporto psicologico e la consulenza possono aiutare a gestire il disagio emotivo e ad affrontare le sfide associate alla malattia;
- gruppi di supporto: partecipare a gruppi di supporto può offrire un’opportunità per i pazienti e i loro caregiver di condividere esperienze e consigli con altre persone che affrontano la stessa malattia.
- Ricerca Clinica e Sperimentale: alcuni pazienti possono essere interessati a partecipare a studi clinici sperimentali che cercano nuove terapie o approcci per la malattia di Huntington.
Ricordiamo che il trattamento è principalmente sintomatico e mira a migliorare la qualità della vita, ma non ferma la progressione della malattia.
Bibliografia
- Cos’è la malattia di Huntington, Fondazione LIRH – Lega Italiana Ricerca Huntington;
- Come si manifesta la malattia di Huntington, Fondazione LIRH – Lega Italiana Ricerca Huntington
- Come riconoscere la malattia di Huntington: Domande e Risposte sul Test Genetico, Fondazione LIRH – Lega Italiana Ricerca Huntington
- Malattia di Huntington, di Hector A. Gonzalez-Usigli, MD, HE UMAE Centro Médico Nacional de Occidente, Manuale MSD;
- Cos’è la malattia di Huntington, Huntington Onlus;
- Malattia di Huntington, Fondazione Telethon ETS
- Malattia di Huntington, ISSalute.it.
Attenzione!
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