La manovra di Muller permette di valutare in modo tridimensionale il comportamento della via aerea superiore e di suddividerla clinicamente in 4 settori. Questa, insieme agli altri dati raccolti durante la visita medica, serve per stabilire il corretto percorso terapeutico del paziente e permettere di individuare il grado di ostruzione a livello respiratorio.
Come funziona la manovra di Muller
La manovra di Muller è un esame che consiste nel far eseguire al paziente alcuni atti di inspirazione forzata a naso e bocca chiusi. In questo modo è possibile visualizzare le aree del rinofaringe, dell’orofaringe e della ipofaringe, che sono quelle che tendono a collassare negli atti inspiratori restringendo il lume della via aerea.
Si tratta di un esame molto utile per valutare un corretto intervento chirurgico volto a risolvere la roncopatia e anche la sindrome delle apnee del sonno (OSAS).
La procedura fornisce dati importanti sulle strutture che ostruiscono il passaggio dell’aria. Tuttavia, queste informazioni sono tratte da una situazione in cui il paziente è sveglio e questo costituisce l’unico limite del test.
Infatti, ad oggi c’è stata un’evoluzione della manovra di Muller, che può essere effettuata anche durante il sonno con la sleep endoscopy.
La fibroscopia
Un altro esame utile per contrastare i disturbi del sonno e il russamento è la fibroscopia: l’esame viene eseguito mediante l’utilizzo di fibroscopi che sono strumenti a fibre ottiche introdotte attraverso le fosse nasali. Si tratta di un controllo non invasivo e indolore che si effettua in ambulatorio, infatti non ha nessuna controindicazione.
Il paziente può seguire l’esame affianco al medico e commentarlo grazie all’utilizzo di strumenti come una telecamera connessa ad un monitor che va ad integrare quelli ottici.
Perché è importante trattare il russamento
La roncopatia e la sindrome delle apnee notturne sono disturbi del sonno largamente sottodiagnosticati. Tuttavia, se protratti nel tempo possono provocare danni e rischi per la salute di chi ne soffre.
Durante le apnee notturne, infatti, si abbassano rapidamente i livelli di ossigeno nel sangue, quindi aumenta la pressione sanguigna con possibili aritmie e, a livello cerebrale, microrisvegli o risvegli con affanno.
Oltre ai disturbi cardiovascolari, il sonno alterato può provocare sonnolenza diurna con il manifestarsi di colpi di sonno alla guida o durante tutti i momenti della giornata, irritabilità, deficit della memoria. Altri sintomi possono essere cefalea e secchezza delle fauci al risveglio, ridotta capacità della concentrazione, cambiamenti del tono dell’umore, incontinenza urinaria, iperattività diurna.
I maggior fattori predisponenti dell’OSAS sono il sovrappeso e l’obesità e le complicanze possono essere:
- Cardiovascolari: come aritmie e ipertensione, aumentato rischio di infarto cardiaco e ictus cerebrale
- Cerebrovascolari: determinati dalla riduzione di apporto di ossigeno al cervello, possono provocare patologie degenerative croniche quali l’invecchiamento cerebrale precoce, la sindrome di Alzheimer e il morbo di Parkinson
Per questo motivo è importante rivolgersi ad uno specialista che, attraverso i test diagnostici come la manovra di Muller, la fibroscopia e il questionario di Epworth, possa intervenire in modo adeguato per correggere e contrastare il russamento e le apnee notturne.
Contrastare i disturbi del sonno
Oltre agli esami specifici come la manovra di Muller e la fibroscopia, che sono volti ad una diagnosi medica, ci sono altre soluzioni utili per contrastare russamento e apnee notturne. Vediamole:
- Condurre un corretto stile di vita: questo permette di ridurre il peso nel caso di pazienti in sovrappeso e include un’alimentazione con ridotta consumazione di alcol, caffè e altri stimolanti
- Utilizzo di farmaci: solitamente spray nasali decongestionanti e a base di cortisone, cerotti nasali ed antistaminici nel caso di patologia allergica e poliposi nasale. Tuttavia, non esiste una terapia farmacologica efficace per il russare connesso alle apnee del sonno
- La CPAP (Continue Positive Air Pressure): si tratta di un apparecchio che invia aria a pressione positiva costante nelle alte vie aeree durante il sonno al fine di evitare il collasso delle mucose
- Intervento chirurgico: come la settoplastica e la uvulopalatofaringoplastica, che servono per il rimodellamento del palato o la correzione del setto nasale
- Interventi non invasivi con laser e radiofrequenze: sono tecnologie che evitano sanguinamenti, non prevedono dolore durante e dopo il trattamento e non necessitano di tamponi. Si tratta per esempio dell’intervento dei turbinati o quello di riduzione e decongestione della base linguale con radiofrequenze
Fonti e bibliografia
- Dr.ssa Daria Caminiti, 2018 – Russamento e apnea notturna: arriva l’alternativa alla CPAP
- Dott. Alessandro Valieri – Intervento per apnea notturna
- Dott. Claudio Lambertoni – Russamento e apnee del sonno: metodi di diagnosi
Attenzione!
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