Melatonina in gravidanza: si può assumere o fa male?

Melatonina In Gravidanza

Durante la gravidanza molte donne soffrono di disturbi del sonno. Uno dei rimedi più blasonati sembra essere proprio l’assunzione di melatonina. L’ormone prodotto dell’epifisi per regolare il ciclo sonno-veglia, infatti, rappresenta agli occhi di molte la soluzione ideale per risolvere naturalmente un problema così importante come quello legato al sonno. In realtà, pur trattandosi di un trattamento fitoterapico denominato come “naturale”, la melatonina in gravidanza può avere degli effetti collaterali e risultare, in alcuni casi, fortemente sconsigliata. In altri, invece, i suoi benefici sono sicuramente tangibili e possono dare sollievo a molte donne in cerca di un po’ di sonno ristoratore.

Insonnia in gravidanza: cosa succede?

Come anticipato, la melatonina è l’ormone secreto dalla ghiandola pineale del nostro cervello che regola il ciclo sonno-veglia; aumenta la sera, favorito dall’oscurità, e si riduce di giorno. Gli squilibri ormonali della gestazione determinano delle alterazioni dell’abituale secrezione di melatonina; di conseguenza, sono frequenti le difficoltà a dormire bene, mentre si è in attesa di un bebè.

Tendenzialmente, dalle 24 settimane dal concepimento, il livello di melatonina inizia a salire, in modo naturale. Dopo 32 settimane l’incremento è significativo. Tuttavia, spesso i disturbi del sonno, come l’insonnia in gravidanza, inducono la donna a voler ricorrere a un’integrazione di tale ormone, considerando appunto la “naturalezza” della sua origine.

Melatonina in gravidanza: si può o fa male?

La realtà dei fatti è che, per quanto la melatonina sia secreta naturalmente dall’organismo e rappresenti uno degli approcci più sicuri per risolvere i problemi del sonno, assumerla esternamente non è altrettanto naturale né completamente innocuo.

Gli studi scientifici condotti fino ad ora hanno dimostrato che l’assunzione di melatonina in gravidanza è sicura a breve termine; mentre non sono ancora stati accertati i suoi effetti a lungo termine. Il primo consiglio è, quindi, quello di parlarne direttamente con il proprio medico per soppesare benefici e possibili rischi per la mamma e il feto.

Melatonina e gravidanza: benefici

Considerando le corrette modalità, dosi e tempi di assunzione – previo confronto con il proprio medico-, la melatonina può essere un valido aiuto, grazie a numerosi benefici:

  • Regola il ritmo circadiano anche nel feto
  • Favorisce il corretto sviluppo del sistema endocrino e nervoso
  • Agevola un corretto sviluppo della placenta
  • Non induce sonnolenza o stanchezza al momento del risveglio
  • È antiossidante
  • Non provoca assuefazione o dipendenza, anche se assunta a lungo
  • Mitiga la mortalità infantile e limita le possibilità di parto pretermine

Assumere melatonina in gravidanza: quando fa male

L’assunzione della melatonina in gravidanza è sicuramente sconsigliata se il soggetto fa uso di farmaci anticoagulanti o regolatori della glicemia.

Qualora il medico fosse favorevole alla sua integrazione, è necessario rispettare il dosaggio e i tempi consigliati, per evitare effetti collaterali come:

  • Riduzione dell’aumento di peso, sia per la mamma sia per il bambino
  • Condizionamenti nello sviluppo del feto
  • Maggior rischio di mortalità fetale
  • Nausea e vertigini
  • Abbassamento della temperatura corporea
  • Alterazioni della pressione sanguigna
  • Mal di testa
  • Sonnolenza e stordimento durante il giorno

Melatonina e gravidanza: cosa sapere

Se l’integrazione di melatonina in gravidanza risulta una soluzione adottabile, è consigliabile assumerla circa mezz’ora prima di coricarsi, così come di regolarizzarne l’assunzione, mantenendo un orario fisso giorno dopo giorno. Tale buona pratica aiuta ad amplificare l’effetto regolatore del ciclo sonno-veglia.

Il dosaggio di melatonina dipende dalla persona interessata, da eventuali farmaci assunti e dalla sua situazione soggettiva. Il parere del medico è quindi fondamentale, anche quando si ha a che fare con prodotti nutraceutici che non necessitano della ricetta medica.

Melatonina pura o in associazione?

Numerose formulazioni propongono la melatonina con l’aggiunta di altri componenti, volti a elevarne l’efficacia o l’assorbimento. Camomilla, melissa, iperico, griffonia, passiflora, escolzia, ad esempio, sono spesso utilizzate in associazione alla melatonina per aumentare l’effetto sedativo, quindi indurre il sonno e migliorare dunque l’azione del prodotto.

Tuttavia, l’associazione di altre sostanze potrebbe provocare effetti indesiderati, soprattutto sulle gestanti, come parto prematuro o reazioni allergiche; il loro consumo in gravidanza è dunque sconsigliato.

L’associazione della camomilla con la melatonina in gravidanza è quindi sempre da evitare? No, ma il parere del medico curante è fondamentale. Così come lo è in relazione all’assunzione di melatonina pura.Integratori naturali alleviano i disturbi del sonno e costituiscono un ottimo rimedio naturale per dormire bene, in modo totalmente sicuro e tollerato. La formulazione, costituita solamente da melatonina liquida pura al 99%, permette una facile personalizzazione della posologia, ripristinando i naturali ritmi biologici dell’organismo, favorendo anche un miglioramento del tono dell’umore.

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

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