Omofobia interiorizzata: di cosa si tratta? 

Omofobia Interiorizzata

L’omofobia interiorizzata è un fenomeno complesso e, per il soggetto che lo percepisce, spesso doloroso. Si verifica quando una persona LGBTQ+ assorbe, e fa propri della persona di sé, i pregiudizi omofobici provenienti da una società spaventata dal “diverso”. Questo tipo di omofobia è profondamente radicata nell’autopercezione e nell’autostima dell’individuo-vittima, che porta ad una serie di conseguenze negative sulla salute mentale e sul benessere psicofisico generale della persona.

Cos’è l’omofobia interiorizzata?

Questo fenomeno cosiddetto “omofobia interiorizzata” si verifica quando una persona LGBTQ+ – lesbica (L), gay (G), bisessuale (B), transgender (T), queer (Q) o con un qualche diverso orientamento sessuale (+) – interiorizza le credenze e gli atteggiamenti omofobici della società in cui vive; questi pregiudizi possono derivare da contesti e situazioni eterogenei, tra cui la famiglia, la scuola, i social media soprattutto (ma anche i media in generale) e le istituzioni religiose.

Cause dell’omofobia interiorizzata

Le cause dell’omofobia, soprattutto quella interiorizzata, sono molteplici e soprattutto complesse. Ecco i 4 contesti più tipici, in cui vi si può trovare traccia:

  1. Contesto familiare: le prime esperienze di vita in famiglia possono avere un importante impatto sull’autostima e sull’identità sessuale di una persona; le famiglie che, apertamente, esprimono degli atteggiamenti omofobici (o che comunque mostrano disapprovazione) verso l’orientamento sessuale dei propri figli, possono contribuire allo sviluppo dell’omofobia interiorizzata
  2. Contesto sociale e culturale: la società e la cultura in cui vive la persona LGBTQ+ giocano un importante ruolo nel modellare le percezioni di sé; in molte culture, infatti, l’eterosessualità e gli atteggiamenti omofobici sono profondamente radicati, rendendo difficile per le persone LGBTQ+ sentirsi accettate e valorizzate
  3. Contesto religioso: in alcune religioni, l’omosessualità è vista come peccato o comportamento deviante, e queste convinzioni possono essere interiorizzate dagli individui LGBTQ+
  4. Contesto di discriminazione: bullismo, violenza omofobica e in generale la discriminazione sessuale possono portare le persone a interiorizzare il disprezzo e la negatività che ricevono dagli altri. Questo può creare un ciclo di autodenigrazione e isolamento

Quali sono le manifestazioni dell’omofobia interiorizzata?

Il fenomeno può manifestarsi in vari modi, influenzando la salute (fisica e mentale) e il comportamento di una persona LGBTQ+. Una volta che l’individuo interiorizza i messaggi negativi che la società gli invia, inizia a provare molte emozioni negative. Alcune delle manifestazioni più comuni sono:

  • Vergogna e senso di colpa: la persona LGBTQ+ spesso prova un profondo senso di vergogna e colpa per la propria identità sessuale o di genere, sviluppando sentimenti debilitanti e una bassa autostima, con una conseguente immagine negativa di sé
  • Depressione: l’omofobia interiorizzata è strettamente legata alla depressione poiché la costante pressione di conformarsi alle aspettative di eterosessualità e la sensazione di non essere accettati (e quindi di essere rifiutati dalla società), possono portare a un grave disagio emotivo; questo tipo di depressione, derivante dall’omofobia interiorizzata, può manifestarsi con sintomi quali tristezza persistente, perdita di interesse per le attività quotidiane, affaticamento e pensieri suicidari
  • Depressione infantile: anche e soprattutto in giovane età, l’omofobia contribuisce alla depressione infantile poiché i bambini e gli adolescenti che percepiscono la propria identità sessuale, o di genere, come qualcosa di sbagliato (o addirittura a volte vergognoso) possono sperimentare sintomi di depressione, ansia e isolamento sociale; questo è particolarmente preoccupante, poiché la depressione infantile può avere effetti a lungo termine sullo sviluppo emotivo e psicologico dell’individuo adulto
  • Ansia: le persone che lottano con l’omofobia interiorizzata possono anche sperimentare elevati livelli di ansia, che può derivare dalla paura di essere scoperti e rifiutati (a causa della propria identità sessuale o di genere), nonché dalla pressione di dover nascondere o reprimere la propria vera identità sessuale
  • Comportamenti autodistruttivi: in alcuni casi, questo tipo di omofobia (interiorizzata) può portare a comportamenti autodistruttivi, come l’autolesionismo, l’abuso di sostanze e il coinvolgimento in relazioni tossiche ed abusive; tutti questi comportamenti possono essere tentativi di affrontare il dolore e mostrano la confusione mentale della persona che ne soffre
  • Difficili relazioni interpersonali: quest’omofobia influenza negativamente le relazioni interpersonali, dato che le persone possono avere difficoltà a costruire relazioni intime e significative, spesso a causa della mancanza di fiducia in se stessi e del timore di essere rifiutate o giudicate

Come superare l’omofobia interiorizzata?

Per affrontare l’omofobia interiorizzata è necessario anzitutto iniziare un processo che è complesso e che richiede del tempo, appoggiandosi ad un supporto e a degli interventi mirati. Alcune strategie che possono aiutare le persone a superare l’omofobia interiorizzata sono:

  • Terapia e consulenza: i terapeuti possono aiutare gli individui a esplorare e sfidare le convinzioni negative interiorizzate e a costruire l’autostima
  • Supporto sociale: gruppi di sostegno LGBTQ+, amici e familiari accettanti possono offrire comprensione, empatia e un senso di appartenenza che può aiutare a contrastare l’omofobia interiorizzata
  • Educazione e consapevolezza: la lettura di libri, la partecipazione a workshop e il coinvolgimento in comunità LGBTQ+ possono essere strumenti preziosi
  • Autocura: l’esercizio fisico, la meditazione, il tempo trascorso con persone care e il perseguimento di hobby possono aiutare a ridurre lo stress e migliorare il benessere generale

Come combattere l’omofobia interiorizzata?

In questa lotta all’omofobia, un ruolo cruciale lo ha la società: creare ambienti inclusivi e accettanti è essenziale per prevenire l’interiorizzazione di pregiudizi negativi. Alcune delle azioni che possono essere intraprese includono: un’educazione inclusiva, delle politiche di antidiscriminazione e delle campagne di sensibilizzazione.

Fonti e Bibliografia

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *