Parestesie e ansia: come gestire il formicolio

Parestesie E Ansia

Con il termine parestesie si fa riferimento a formicolii, prurito o intorpidimento, un fenomeno comune che può essere legato a diverse cause, tra cui disturbi nervosi, problemi circolatori o carenze nutrizionali. Tuttavia, in molti casi, queste sensazioni sono associate all’ansia

Lo stress e l’ansia possono infatti attivare una risposta fisiologica che induce sintomi fisici, compresi episodi di parestesia, che si manifestano in diverse parti del corpo, soprattutto alle mani, ai piedi e al viso.

Questo legame tra parestesie e ansia può generare preoccupazione, alimentando ulteriormente lo stato di ansia e creando un circolo vizioso difficile da rompere. Eppure, non sempre il soggetto ansioso che sperimenta questi formicolii è in grado di associare le due condizioni, spesso ricondotti ad altre cause, principalmente di natura neurologica. 

Sebbene queste sensazioni siano spesso temporanee e innocue, possono risultare fastidiose e talvolta allarmanti

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire qual è il legame tra parestesie e ansia e come gestire il formicolio

Cos’è la parestesia?

Prima di approfondire il legame tra parestesie e ansia, è forse il caso di spiegare cos’è la parestesia.

Come accennato nell’introduzione, si tratta di una sensazione anomala che può manifestarsi attraverso formicolio, prurito, pizzicore o intorpidimento in varie parti del corpo. 

Questi sintomi, spesso descritti come “spilli e aghi” (in inglese “pins and needles”, possono comparire senza una causa fisica evidente o essere il risultato di un’irritazione o compressione dei nervi. 

Le parestesie possono essere temporanee o croniche, e la loro intensità varia da lieve fastidio a sensazioni più marcate che interferiscono con le normali attività quotidiane.

Le cause delle parestesie sono numerose e vanno dalle più comuni, come stare seduti o sdraiati in una posizione che comprime i nervi, a condizioni mediche più complesse, come neuropatie, problemi alla colonna vertebrale, diabete, carenze vitaminiche (es. carenza di vitamina B12), disturbi muscoloscheletrici, infiammazioni o traumi.

Parestesia e ansia: qual è il legame?

Un aspetto spesso trascurato è il ruolo che l’ansia può giocare nel provocare o esacerbare queste sensazioni. Le persone con alti livelli di ansia o stress, infatti, possono sperimentare parestesie senza una causa fisica apparente, soprattutto durante un attacco di panico. In questi casi, è la risposta del sistema nervoso alla tensione emotiva che induce tali sintomi, creando un legame diretto tra mente e corpo. 

Quando lo stress o l’ansia si manifestano fisicamente, possono contribuire all’insorgenza di questi sintomi, rendendoli parte di una serie di manifestazioni somatiche comuni nei disturbi d’ansia.

Conoscere le possibili cause della parestesia, incluse quelle legate all’ansia, è essenziale per distinguere un episodio isolato e temporaneo da un problema più serio, che potrebbe richiedere attenzione medica.

Come fa l’ansia a provocare il formicolio?

L’ansia è una risposta complessa che coinvolge sia il sistema nervoso centrale che quello periferico, e può manifestarsi in molti modi, anche livello fisico. 

Uno dei sintomi più comuni, e ciò nonostante meno conosciuti, dell’ansia è il formicolio, che può interessare mani, piedi, viso e altre aree del corpo. 

Ma come fa l’ansia a provocare queste sensazioni? Quali sono i meccanismi alla base di questo strano legame? 

Approfondiamo insieme.

1. Attivazione del sistema nervoso simpatico

Quando una persona si sente ansiosa o sotto stress fisico ed emotivo, il corpo attiva automaticamente il sistema nervoso simpatico, preparando l’organismo per una risposta “lotta o fuggi”

Questo processo rilascia adrenalina e altri ormoni dello stress, che aumentano il battito cardiaco, accelerano la respirazione e ridistribuiscono il flusso sanguigno verso i muscoli. 

Durante questa fase, il sangue viene in parte deviato dalle estremità (come mani e piedi), il che può provocare una sensazione di formicolio o intorpidimento.

2. Iperventilazione

Un altro meccanismo comune durante un episodio d’ansia è l’iperventilazione, ovvero respirare troppo rapidamente e profondamente. 

Questo porta a una diminuzione dei livelli di anidride carbonica nel sangue, che causa un’alterazione temporanea del pH ematico (alcalosi respiratoria). 

Tale squilibrio chimico provoca la costrizione dei vasi sanguigni e riduce il flusso di sangue alle estremità, causando sensazioni di intorpidimento o formicolio, specialmente nelle mani, nei piedi e intorno alla bocca.

3. Tensione muscolare

L’ansia spesso si accompagna a una tensione muscolare costante, anche se non sempre consapevole. I muscoli tesi possono comprimere i nervi, specialmente nelle aree più vulnerabili come il collo, le spalle e gli arti. 

Questa compressione nervosa può portare a sensazioni di formicolio o intorpidimento, che possono peggiorare in situazioni di stress prolungato.

4. Fattori psicologici e ipersensibilità

In condizioni di ansia, le persone tendono a essere ipersensibili alle sensazioni corporee

La preoccupazione costante può portare a una maggiore attenzione a sintomi fisici minimi, amplificando la percezione di formicolio o intorpidimento. 

Questo può generare un ciclo in cui l’ansia intensifica la sensazione fisica, che a sua volta aumenta ulteriormente l’ansia, creando un circolo vizioso.

5. Modifiche nel flusso sanguigno

Il sistema nervoso autonomo, che regola involontariamente molte funzioni corporee, può alterare il flusso sanguigno durante episodi di ansia

Quando il sangue viene ridistribuito per preparare il corpo alla “lotta o fuggi”, alcune aree, come le estremità, ricevono meno ossigeno

Questo può portare a parestesie temporanee, che si risolvono una volta che l’episodio d’ansia si placa.

Come gestire le parestesie: strategie e trattamenti

La gestione delle parestesie legate all’ansia richiede un approccio integrato che combini tecniche per ridurre l’ansia e trattamenti medici, quando necessario. 

Nei casi più lievi, si può fare ricorso a rimedi naturali contro l’ansia, ovvero non farmacologici. Innanzitutto, le tecniche di respirazione rappresentano uno strumento fondamentale: esercizi mirati a ridurre l’iperventilazione, come la respirazione diaframmatica, possono aiutare a ristabilire i livelli normali di ossigeno e anidride carbonica nel sangue, riducendo così il formicolio. 

Anche il rilassamento muscolare progressivo, in cui si contraggono e rilassano diversi gruppi muscolari, può diminuire la tensione fisica e migliorare la circolazione, contrastando la compressione dei nervi. 

A questo si aggiungono le pratiche di mindfulness e meditazione, che favoriscono la calma mentale, aiutando a interrompere il circolo ansia-sintomi fisici. 

L’attività fisica regolare ricopre anch’essa un ruolo cruciale, poiché migliora la circolazione sanguigna, favorisce il rilassamento muscolare e stimola la produzione di endorfine, contribuendo al benessere complessivo.

Quando il formicolio diventa persistente o severo, però, potrebbe essere utile consultare un medico per valutare l’uso di farmaci ansiolitici o antidepressivi, che possono aiutare a gestire l’ansia cronica. 

Nei casi in cui le parestesie siano aggravate da condizioni come carenze vitaminiche, neuropatie o compressioni nervose, possono essere raccomandati trattamenti medici più specifici, come l’assunzione di integratori di vitamina B12, l’agopuntura o la fisioterapia

In molti casi, un approccio multidisciplinare che coinvolge psicologi, fisioterapisti e medici specializzati offre i migliori risultati. 

Fonti

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

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