Chi è psicotico? Definizione e caratteristiche

Psicotico

Il termine psicotico è associato a persone che esternano una vasta gamma di sintomi e comportamenti, tutti accomunati da una certa disconnessione dalla realtà; tale disconnessione si manifesta attraverso allucinazioni, deliri, pensieri disorganizzati e comportamenti bizzarri.

Isolamento, confusione, ira improvvisa, variazioni dell’umore e impulsività sono tutti segnali che possono indicare un cambiamento significativo in una persona a noi cara; distinguere questi segnali è fondamentale per accompagnarla ad affrontare al meglio la situazione.

Chi è psicotico?

Treccani definisce psicotico chi “è affetto da psicosi”, ovvero quella “malattia mentale, condizione patologica di sovvertimento della struttura psichica nei rapporti tra rappresentazione ed esperienza, ricordi e vita vissuta, emozioni e concetti che le esprimono”; si tratta di un’idea fissa, un’ossessione morbosa, priva di validi motivi e spesso correlata alla presenza di uno stato depressivo.

La psicopatia è un disturbo della personalità caratterizzato da comportamento antisociale e distacco affettivo ed interpersonale. Il DSM-5 la classifica come Disturbo Psicopatico di Personalità, a differenza del precedente DSM IV-TR che lo catalogava come Disturbo Antisociale di Personalità. Lo stesso DSM-5 descrive i disturbi psicotici come caratterizzati da deliri, allucinazioni, pensiero e comportamento disorganizzato e sintomi negativi

Identikit dello psicotico

Lo psicotico è colui che è affetto da un disturbo psichiatrico grave che lo porta a distaccarsi dalla realtà circostante e vivere in una situazione in cui è molto difficile provare sentimenti autentici ed essere intraprendente. L’equilibrio psichico è altamente compromesso e il pensiero è distorto; le funzioni cognitive sono alterate, così come le capacità di memoria, attenzione e ragionamento. In alcuni casi, la persona psicotica delira o ha allucinazioni.

Lo psicotico può vedere compromessa la sua quotidianità, perché i sintomi psicotici gli impediscono di affrontare i suoi problemi, pensare con chiarezza e lucidità: la convinzione che qualcuno o qualcosa influenzi i suoi pensieri, infatti, è forte. Sembra quasi non riuscire più a condurre la sua vita normale, perché incapace di fare cose che prima sapeva fare o di prendere decisioni. Anche le sue capacità relazionali sono compromesse. 

Come manifesta i sintomi?

  • Disturbi di forma del pensiero: alterazioni del flusso delle idee, incoerenza di pensiero, alterazione dei nessi associativi, difficoltà di intraprendere e mantenere una comunicazione efficace
  • Disturbi di contenuto del pensiero: paranoie e deliri (persecuzione, di riferimento, somatico, religioso o di grandezza)
  • Disturbi della senso-percezione: allucinazioni uditive, visive, olfattive, tattili, gustative

Le caratteristiche dello psicotico

La comparsa dei sintomi viene definita episodio psicotico e varia in base alla persona, alla gravità del disturbo e alla specifica circostanza.

Come anticipato, lo psicotico spesso manifesta allucinazioni e deliri, che lo pongono in contrasto col senso comune e possono modificare i suoi comportamenti abituali. Non mancano anche i pensieri confusi e disturbati e la mancanza di consapevolezza di essere malati.

A differenza dell’allucinazione, che può essere visiva, uditiva, tattile, olfattiva o gustativa, il delirio porta la persona psicotica ad essere fermamente convinta che qualcuno trami alle sue spalle per farle del male, o al contrario che sia onnipotente o che abbia poteri in realtà inesistenti. 

I pensieri confusi e disturbati sono invece legati a schemi mentali contorti, che portano la persona a parlare in modo rapido e continuo, a cambiare improvvisamente discorso, a perdere il filo logico del discorso o a interrompersi bruscamente durante una conversione o un’attività. 

Tutte queste situazioni sono spesso accompagnate dalla completa inconsapevolezza dello psicotico di assistere a situazioni non reali; di conseguenza, ne è spaventato o stressato, perché crede nella loro veridicità.

Psicosi post-partum

La psicosi post-partum, detta anche psicosi puerperale, è una forma grave di depressione post-partum e colpisce dal 7% al 12% delle neomamme, più frequentemente tra la 6a e la 12a settimana dopo il parto. È associata a sintomi come umore alto, euforia, pensieri accelerati, a cui seguono umore basso, tristezza, scarsa energia e disturbi del sonno. 

Questa forma depressiva è più comune nelle donne con precedenti disturbi mentali come il disturbo bipolare o la schizofrenia. La sua gravità e rarità la distinguono dalla depressione post-partum, richiedendo un intervento immediato e un trattamento specializzato.

Depressione psicotica

La depressione psicotica si manifesta quando il disturbo depressivo maggiore (MDD) è accompagnato da psicosi, indipendentemente dalla gravità. I sintomi includono allucinazioni, deliri e depressione persistente. La persona può non riconoscere la depressione e insistere sulla realtà dei deliri.

I sintomi comuni sono incapacità di concentrazione, cambiamenti nel sonno e dell’appetito, perdita di interesse nelle attività e sentimenti di tristezza o frustrazione. Allucinazioni e deliri possono far credere a cose irreali. La distinzione tra realtà e illusione è spesso compromessa. Si tratta di una condizione molto difficile da diagnosticare.

Psicopatia o psicosi?

È essenziale distinguere tra i termini “psicosi” e “psicopatia”, poiché si riferiscono a disturbi distinti e non devono essere confusi.

La psicosi è una condizione acuta a breve termine che, se trattata, porta spesso alla completa guarigione; la psicopatia è un disturbo della personalità caratterizzato da mancanza di empatia, manipolazione e disinteresse per le conseguenze delle proprie azioni. 

Gli psicopatici possono essere un pericolo per gli altri a causa della loro inclinazione alla violenza. Al contrario, gli psicotici sono più inclini a rappresentare un rischio per se stessi piuttosto che per gli altri.

Come riconoscere uno psicotico?

I comportamenti impulsivi tipici di un atteggiamento psicotico possono emergere durante gli anni della scuola superiore e i primi anni universitari: ira improvvisa e solitudine estrema spesso sono accompagnate da autolesionismo o uso di droghe. Tali disturbi non sono semplici “crisi adolescenziali”, ma necessitano di adeguati approfondimenti medici. 

Le prime esperienze psicotiche possono però manifestarsi anche in età adulta, provocando l’interruzione di una vita e una normalità ben avviate e strutturate.

In questi casi, è facile perdere il contatto con la realtà e dimostrare segnali di smarrimento e spaesamento, con pensieri frammentati che sfociano in deliri e vissuti disturbati. Lo sguardo è assente, sfuggente o spaesato, il corpo è contratto o agitato; la persona dimostra trascorsi mistici o di gelosia, che la rendono irrequieta e insofferente.

Come aiutare uno psicotico?

La terapia per la psicosi combina farmaci antipsicotici per alleviare i sintomi, terapie psicologiche come la terapia cognitivo-comportamentale e la terapia familiare, che hanno dimostrato efficacia nel ridurre la necessità di cure ospedaliere. Il supporto sociale è fondamentale.

Questo approccio multidisciplinare mira a migliorare la qualità della vita e la stabilità emotiva delle persone affette da psicosi.

Fonti e bibliografia

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

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