Quanto dura la depressione: le 4 fasi del trattamento

Quanto Dura La Depressione

Quanto dura la depressione ?

I soggetti affetti da sindrome depressiva tendono a preoccuparsi, comprensibilmente, della durata del trattamento, nella speranza che possa portare dei benefici immediati e duraturi nel tempo.

Tutti vorremmo stare meglio – in realtà nessuno vorrebbe mai stare male – ma non esiste purtroppo la soluzione adatta a tutti, soprattutto quando si tratta di disturbi mentali.

In effetti, alcuni soggetti potrebbero rispondere molto bene alla psicoterapia, senza dover mai ricorrere ad una terapia farmacologica, altri invece potrebbero aver bisogno di più tempo e di modalità di trattamento differenti.

Quindi, rispondere alla domanda “quanto dura la depressione” con certezza è impossibile, perché dipende dalle condizioni in cui versa il paziente e dalle cure a cui accede.

Quello che possiamo fare, però, è spiegare quanto dura la depressione dal momento in cui si introduce un farmaco prescritto dal medico curante.

Approfondiamo insieme.

Quanto dura la depressione: Trattamento in 4 fasi

Il trattamento farmacologico interviene solo dopo aver valutato la gravità dei sintomi della depressione, tali da soddisfare una diagnosi di depressione maggiore.

Assumiamo, quindi, che il medico abbia elaborato una diagnosi di depressione, valutando di conseguenza la somministrazione di farmaci anti depressivi al paziente.

Bene, in questi casi si può azzardare una risposta alla domanda “quanto dura la depressione”, ovvero quanto tempo sarà necessario affinché il paziente raggiunga uno stato di benessere tale da favorire la sospensione graduale dei farmaci.

Il trattamento della depressione prevede 4 fasi:

  1. Inizio;
  2. Remissione sintomatologica;
  3. Trattamento di stabilizzazione;
  4. Sospensione graduale.

1. Inizio del trattamento

L’inizio del trattamento farmacologico avviene, come accennato prima, solo quando si entra nella cosiddetta “fase acuta”, caratterizzata dalla presenza di sintomi acuti che soddisfano i criteri diagnostici per il disturbo depressivo maggiore, indicati nel DSM-V.

In questa fase l’obiettivo primario è la riduzione dei sintomi, che può richiedere almeno 2 settimane.

Si può parlare di regressione dei sintomi quando la loro gravità si riduce del 50%, raggiungendo un livello che non soddisfa più i criteri per una diagnosi.

Questo non vuol dire, però, che il paziente sia guarito e possa finalmente sospendere il trattamento, anzi; una riduzione dei sintomi, se non seguita con attenzione, presenta un elevato rischio di ricaduta (relapse).

2. Remissione sintomatologica

Dal momento in cui i sintomi si fanno più lievi, al punto da non rientrare più a pieno titolo nella fase acuta, si passa allo step successivo, ovvero alla remissione sintomatologica.

Si può parlare di remissione quando il livello dei sintomi rientra nel range della popolazione che non è mai stata malata.

Questa fase è importantissima, molto più di quella precedente, perché è dimostrato che la remissione presenta minori rischi di ricaduta e offre maggiori possibilità di ritornare alla normalità.

Per raggiungere questa seconda fase si impiegano, almeno 2 mesi.

Anche in questo caso, però, è importante non sospendere il trattamento, proseguendo invece con la fase successiva.

3. Trattamento di stabilizzazione

Il prosieguo della terapia anche dopo la fase di remissione viene definita trattamento di stabilizzazione, o più semplicemente continuazione del trattamento.

Si tratta di una fase molto delicata, non a caso è quella dalla durata maggiore, circa 4 mesi in media, anche se molti studi suggeriscono un minimo di 6 mesi.

Come puoi facilmente intuire, la durata di questa fase dipende da molteplici fattori, dalla gravità iniziale dei sintomi alla durata della fase remissiva, dal rischio di relapse alle esigenze specifiche del paziente.

4. Sospensione graduale

Il trattamento farmacologico con antidepressivi non può essere interrotto bruscamente, da un momento all’altro, anche laddove si dovesse riscontrare una assenza di sintomi per un certo periodo di tempo.

Perché? Per due ragioni, principalmente:

  • i disturbi depressivi presentano, purtroppo, un’elevata ricorrenza, ovvero un ripresentarsi dei sintomi acuti iniziali, anche dopo aver completato con successo il trattamento. Di conseguenza, è necessario sospendere i farmaci in modo graduale, per prolungare la fase di benessere e intercettare eventuali segnali di vulnerabilità nel paziente per comprendere meglio come riconoscere la depressione. Si parla, in questi casi, di mantenimento del trattamento, che può avere una durata indefinita;
  • i farmaci antidepressivi comportano numerosi effetti collaterali, alcuni anche gravi (vertigini, ipertensione, disturbi cognitivi, sonnolenza, disturbi cardiaci, tremore, ecc…), che rendono impossibile una sospensione immediata dell’assunzione. Per questo motivo, si procede ad una riduzione graduale del dosaggio, fino a sospenderlo completamente.

Questa fase di sospensione graduale può durare in media 1 mese.

Conclusioni

La depressione è una condizione molto complessa, ed estremamente variabile negli individui, capace di durare poche settimane, magari come reazione ad un evento traumatico, o di accompagnare il soggetto per anni.

Di conseguenza, non è possibile dire con esattezza quanto dura la depressione, possiamo solo immaginare un periodo più o meno preciso necessario al trattamento del disturbo; anche in questo caso, lo ricordiamo, dipende dalle reali condizioni in cui versa il singolo individuo, e questo può essere valutato solo da un medico specializzato.

È importante comunque ricordare che si può guarire dalla depressione, quello che conta è affidarsi ad un medico specialista e seguire il trattamento prescritto. 

 

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

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