Il Ministero della Salute ha recentemente pubblicato il “Rapporto Salute Mentale” per l’anno 2023, un’analisi dettagliata dei dati raccolti attraverso il Sistema Informativo per la Salute Mentale (SISM).
Questo rapporto, giunto alla sua ottava edizione, offre un’importante panoramica del panorama dell’assistenza psichiatrica in Italia, dal quale emerge una situazione alquanto delicata.
Attraverso l’analisi dei dati raccolti, il rapporto offre una visione approfondita della salute mentale in Italia, evidenziando le aree di forza del sistema e le criticità che richiedono interventi mirati per migliorare la qualità e l’accessibilità dei servizi.
L’obiettivo principale del rapporto è quello di fornire uno strumento conoscitivo che aiuti a comprendere la dimensione del fenomeno della salute mentale e a valutare l’efficacia dei servizi offerti.
Approfondiamo insieme i dati pubblicati dal Ministero della Salute, e cerchiamo di capire qual è la condizione della salute mentale del nostro Paese.
I principali risultati del Rapporto
Il Rapporto Salute Mentale 2023 mette in luce una serie di risultati chiave che offrono un quadro completo della situazione dell’assistenza psichiatrica in Italia.
Analizziamo alcuni dei punti più significativi.
Più di 800 mila pazienti psichiatrici
Il rapporto evidenzia che nel 2023 sono stati 854.040 gli utenti trattati dai servizi psichiatrici, con un tasso standardizzato per 10.000 abitanti di 206,2.
Si registra una differenza di genere significativa, con le donne che rappresentano il 54,5% del totale, con un’ampia percentuale di pazienti al di sopra dei 45 anni (67,3%). In entrambi i sessi risultano meno numerosi i pazienti al di sotto dei 25 anni e al di sopra dei 75 mentre la più alta concentrazione si ha nelle classi 45-54 anni e 55-64 anni (45% circa in entrambi i sessi); le donne presentano, rispetto ai maschi, una percentuale più elevata nella classe > 75 anni (6,7% nei maschi e 10,5% nelle femmine)
Questa differenza si osserva in diverse patologie, con tassi significativamente più elevati per le donne nei disturbi d’ansia, depressione, disturbi nevrotici e somatoformi.
A tal proposito, consigliamo la lettura del nostro articolo Perché la depressione è più diffusa tra le donne che tra gli uomini?.
Quasi 300 mila nuovi pazienti
Il rapporto rileva che sono 273.172 i nuovi utenti entrati in contatto con i dipartimenti di salute mentale nel corso del 2023, di cui il 94,7% ha avuto un contatto con i servizi per la prima volta nella vita.
Anche in questo caso, la depressione si conferma come la patologia con il tasso di incidenza più elevato, seguita dalle sindromi nevrotiche e somatoformi e dalla schizofrenia.
Quasi 10 milioni di prestazioni erogate sul territorio
Nel 2023 sono state erogate 9.601.165 prestazioni territoriali, con una media di 13,6 prestazioni per utente. L’81,8% degli interventi è stato effettuato in sede, l’8,4% a domicilio e il restante 9,8% in una sede esterna.
L’attività infermieristica a domicilio e nel territorio rappresenta la tipologia di assistenza più frequente (30,7%), seguita dall’attività psichiatrica (25,2%) e dalla riabilitazione e risocializzazione territoriale (11,6%).
Le visite psichiatriche (24,4%), la somministrazione di farmaci (22,7%) e i colloqui (17,4%) sono i tipi di intervento più comuni.
Più di 12 mila nuovi ingressi in strutture dedicate
Nel 2023 si sono registrati 12.107 nuovi ingressi in strutture residenziali, di cui il 97,7% in strutture psichiatriche. La durata media del trattamento residenziale è stata di 1.097,9 giorni.
Il rapporto evidenzia che la maggior parte delle dimissioni dalle strutture residenziali (97,9%) avviene verso strutture psichiatriche.
Nel 2023 sono stati erogati 1.152.686 accessi in strutture semiresidenziali, di cui il 97,8% in strutture psichiatriche. La maggior parte degli accessi (82,4%) è stata erogata dai Centri Diurni del DSM (Dipartimento di Salute Mentale).
Più di mezzo milione di accessi al Pronto Soccorso
Nel 2023 sono stati registrati 573.663 accessi al pronto soccorso per disturbi mentali. Le sindromi nevrotiche e somatoformi rappresentano la diagnosi più frequente (38,6%), seguite da schizofrenia e altre psicosi funzionali (26,4%) e disturbi dell’umore (21,7%).
Solo il 13,0% degli accessi al pronto soccorso per problemi psichiatrici si traduce in un ricovero, con la maggior parte dei ricoveri (54,4%) avvenuta in reparti di psichiatria.
Più di 3 miliardi di euro spesi in farmaci antidepressivi
Il Rapporto analizza anche il consumo di farmaci per la salute mentale, distinguendo tra farmaci erogati in regime convenzionato e quelli in distribuzione diretta.
In regime convenzionato, nel 2023 la spesa complessiva per gli antidepressivi ha superato i 400 milioni di euro per quasi 38 milioni di confezioni. Gli antipsicotici hanno registrato una spesa di 84 milioni di euro per oltre 6 milioni di confezioni. Il litio, invece, ha comportato una spesa di circa 3,8 milioni di euro per 861.927 confezioni.
Per quanto riguarda la distribuzione diretta, la spesa per gli antidepressivi è stata di circa 2.780.150.800 euro per 622.354 confezioni. Gli antipsicotici hanno raggiunto una spesa di circa 70 milioni di euro per 6,5 milioni di confezioni. Infine, la spesa per il litio è stata di 45.393 euro per 21.064 confezioni.
Più di 3 miliardi di euro di costo per l’assistenza territoriale
Con riferimento all’anno 2022 (ultimo anno disponibile) il costo medio annuo per residente dell’assistenza psichiatrica, sia territoriale che ospedaliera, è pari a € 71,9 calcolato dividendo il costo complessivo dell’assistenza psichiatrica per la popolazione adulta residente a fine 2022.
Per quanto riguarda l’assistenza psichiatrica territoriale il costo complessivo ammonta a 3.395.179.000, di cui 1.464.660.000 per l’assistenza ambulatoriale e domiciliare, 397.467.000 per l’assistenza semiresidenziale e 1.533.051.000 per l’assistenza residenziale.
Conclusioni
Il Rapporto Salute Mentale 2023 delinea un quadro dettagliato del sistema di assistenza psichiatrica italiano, dal quale emergono le seguenti valutazioni:
- il bisogno di rafforzare l’assistenza territoriale garantendo una presa in carico efficace e tempestiva dei pazienti dopo la dimissione da strutture ospedaliere per acuti. L’elevato numero di riammissioni entro 30 giorni dalla dimissione (14,8%) evidenzia la necessità di una maggiore integrazione tra servizi ospedalieri e territoriali;
- la necessità di migliorare l’accesso ai servizi di salute mentale, in particolare per le donne che presentano una prevalenza maggiore in diverse patologie. I dati evidenziano anche la necessità di un’attenzione specifica alle persone con diagnosi psichiatriche gravi, come la schizofrenia e i disturbi bipolari.
- l’importanza di investire nella ricerca e nell’innovazione nel campo della salute mentale. Lo sviluppo di nuovi trattamenti e modelli di cura, insieme alla formazione continua degli operatori, sono essenziali per migliorare la qualità dell’assistenza e la vita delle persone con problemi di salute mentale.
Insomma, c’è ancora molto da fare per supportare in modo adeguato gli italiani affetti da problemi di salute mentale nel nostro Paese.
Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.