Riconoscere la depressione: i 9 segnali da notare

Riconoscere La Depressione

Comprendere e riconoscere la depressione è fondamentale per promuovere la salute mentale e garantire il benessere individuale e collettivo. Tuttavia, la depressione è una malattia silenziosa e spesso misconosciuta, che si cela dietro il velo delle emozioni e delle apparenze quotidiane, ed in un mondo sempre più frenetico è facile trascurare i segnali che indicano la presenza di questa condizione insidiosa e molto più diffusa di quanto si possa pensare.

In effetti, secondo le stime dell’OMS, è una malattia molto diffusa in tutto il mondo, con oltre 280 milioni di persone colpite.

In Italia, dai dati PASSI 2021-2022 emerge che circa il 6% degli adulti riferisce sintomi depressivi.

Insomma, questi due dati ci confermano la gravità e la serietà della questione, aiutandoci a mettere le forme della depressione nella giusta ottica.

Questi numeri, però, non riescono ad offrire una fotografia reale della situazione, perché sono tantissime le persone affette da depressione, che non finiscono nelle statistiche a causa di una mancata diagnosi.

In moltissimi casi, episodi singoli, o anche reiterati nel tempo, vengono sottovalutati, associati a svariate cause, o celati per imbarazzo o vergogna, aggravando una condizione mentale già precaria.

Riconoscere chi soffre di depressione non è semplice, spesso si fa confusione tra i sintomi fisici e mentali della depressione, ecco perché abbiamo deciso di indicare in questo articolo i principali segnali riconducibili ad una diagnosi di depressione.

Scopriamoli insieme.

Prima, però, è fondamentale partire da un concetto basilare, quello di disturbo mentale.

La depressione è un disturbo mentale: cosa vuol dire?

Per riconoscere la depressione, individuando i segnali premonitori, che a breve andremo ad elencare, è necessario inserire questa condizione nella giusta ottica, analizzandola per quello che è: un disturbo mentale.

Cos’è un disturbo mentale?

Per rispondere a questa domanda può tornare utile la definizione contenuta all’interno di quella che è considerata la “bibbia” della psichiatria, il “Diagnostic and statistical manual of mental disorders – Fifth Edition” (Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali), altrimenti noto con l’acronimo DSM-5:

“Un disturbo mentale è una sindrome caratterizzata da un disturbo clinicamente significativo nella cognizione, nella regolazione delle emozioni o nel comportamento di un individuo che riflette una disfunzione nei processi psicologici, biologici o di sviluppo alla base del funzionamento mentale. I disturbi mentali sono solitamente associati a disagio o disabilità significativi in attività sociali, professionali o di altro tipo.”

Semplificando, un disturbo mentale è una patologia che influisce sulla nostra capacità di gestire emozioni e comportamenti, con conseguenze non solo mentali ma anche fisiche e biologiche.

La depressione è ascrivibile a questa fattispecie, quella dei disturbi mentali, e come tale deve essere trattata.

Riconoscere la depressione: le indicazioni del DSM-5

Il manuale citato prima, il DSM-5, contiene delle indicazioni molto precise rispetto ai segnali da individuare per effettuare una corretta diagnosi.

Nello specifico, ci viene spiegato che per definire depressione la condizione in cui versa il soggetto analizzato e riconoscerla è necessario che siano presenti almeno 5 dei 9 sintomi che andremo ad elencare di seguito.

Vediamo insieme quali sono.

1. Umore depresso

Il primo campanello d’allarme nella scoperta della depressione si manifesta attraverso un umore depresso, un segnale che, seppur generico, rivela profonde sfumature emotive che sfuggono spesso all’occhio non allenato. Questo stato d’animo pervade la giornata del soggetto, consolidandosi come una presenza costante che si ripresenta quasi quotidianamente. Tuttavia, definire con precisione cosa si intenda con “umore depresso” può risultare un compito sfidante.

Per dare concretezza a questo concetto, possiamo attingere alle definizioni fornite dal DSM-5, secondo il quale l’umore depresso comprende una gamma di esperienze emotive, tra cui la persistente sensazione di tristezza, un vuoto interiore che sembra inghiottire la speranza, e, nei bambini e negli adolescenti, può manifestarsi sotto forma di irritabilità piuttosto che di manifesta tristezza.

Questo primo segnale apre una finestra sulla complessità dell’esperienza depressiva, mettendo in luce la sua capacità di mascherarsi dietro diverse manifestazioni emotive

Approfondire la comprensione di ciò che costituisce l’umore depresso è fondamentale per riconoscere la depressione nei suoi primi stadi e avviare un percorso di supporto e consapevolezza. Navigare attraverso le sfumature dell’umore depresso è un passo cruciale per capire se si soffre di depressione.

2. Anedonia

In ambito psicologico e psichiatrico, il termine “anedonia” getta luce su un aspetto cruciale dell’esperienza depressiva: la perdita profonda e pervasiva di interesse e piacere nella vita quotidiana. Questa incapacità, che caratterizza il soggetto affetto, si estende anche alle attività solitamente gratificanti, come il sonno, il nutrirsi, gli incontri sessuali e le relazioni sociali.

L’anedonia si manifesta come un’ombra che offusca ogni aspetto del vissuto, conducendo a una marcata diminuzione dell’interesse o del piacere in tutte le sfere dell’esistenza. È fondamentale comprendere che la depressione può manifestarsi in modi diversi per ciascun individuo, e l’anedonia emerge come uno dei segnali chiave per riconoscerla.

Riconoscere l’anedonia diventa così un passo cruciale per capire se si è depressi. Osservare la mancanza di gioia o interesse nelle attività quotidiane può servire da guida per avviare un dialogo sensibile e compassionevole, aprendo le porte a un supporto tempestivo e adeguato. 

Approfondire la comprensione di come l’anedonia si insinui nella vita quotidiana rappresenta un ulteriore passo verso la consapevolezza e la gestione efficace della depressione.

3. Perdita o aumento di peso

Come abbiamo delineato in precedenza, la depressione è un intricato labirinto che lascia il suo segno non solo a livello mentale, ma anche sul terreno fisico. Uno degli indicatori rivelatori, che va al di là del mero scompiglio emozionale, è rappresentato da significative variazioni di peso corporeo non attribuibili a cambiamenti nella dieta o a un’intensa attività fisica.

La bilancia, in questo contesto, si trasforma in un sensibile indicatore di malessere psicologico. La depressione può manifestarsi attraverso una perdita di peso spropositata o, all’opposto, un aumento considerevole. Una variazione del 5% del peso corporeo in un solo mese è un segnale d’allarme che non può essere ignorato.

Intimamente connessi a queste fluttuazioni di peso sono i cambiamenti nell’appetito, una danza oscilla tra la riduzione e l’aumento quasi quotidiano. L’alterazione degli schemi alimentari quotidiani rappresenta un capitolo significativo nella sintomatologia della depressione, rivelando una battaglia interiore che va oltre la superficie degli aspetti fisici.

Comprendere e riconoscere questi segnali fisici della depressione è fondamentale per abbracciare una visione completa della condizione e per attivare le risorse necessarie a supportare chi vive questa esperienza. L’interconnessione tra mente e corpo è una dimensione chiave nella comprensione della depressione, e l’osservazione attenta di questi segnali offre una finestra preziosa nel mondo complesso e intricato della salute mentale.

4. Insonnia o ipersonnia

I disturbi del sonno emergono come un eloquente campanello d’allarme nell’intricato panorama della depressione, offrendo una finestra sulla complessità di questa condizione. Nel DSM-5 due disturbi del sonno sono sottolineati come sintomi salienti di un possibile sottostante disagio psicologico: l’insonnia e l’ipersonnia.

L’insonnia, con la sua morsa serrata sull’abilità di conciliare il sonno, diventa un’ancora che trascina giù le speranze di una notte riposante. Al contrario, l’ipersonnia, con la sua sonnolenza diurna eccessiva, getta un’ombra sulla vitalità quotidiana. Quando queste condizioni affiorano quasi quotidianamente, assumono un ruolo di rilievo nel quadro diagnostico dei disturbi mentali, offrendo un sospetto dietro il quale potrebbe celarsi la depressione.

Il sonno, più di un semplice riposo fisico, si trasforma in uno specchio delle turbolenze emotive interne. Il suo sconvolgimento regolare può rivelarsi un indicatore prezioso per orientarsi attraverso le sfumature di uno stato d’animo depressivo. Riconoscere la connessione tra i disturbi del sonno e la depressione è essenziale per riconoscerla e intervenire con adeguate risorse e supporto.

5. Agitazione o Rallentamento Psicomotorio

Come abbiamo delineato, la depressione si rivela come una presenza insidiosa che può manifestarsi tanto in fasi di stasi e rallentamento quanto in momenti di agitazione. Questa dualità, rappresentativa dell’oscillazione emotiva propria della depressione, si riflette anche nell’aspetto psicomotorio del soggetto.

In effetti, chi soffre di depressione può sperimentare due estremi distinti. Da un lato, la presenza di agitazione e irrequietezza traspare attraverso movimenti frenetici e gesti nervosi. Dall’altro, si può assistere a una condizione di apatia e pigrizia, dove ogni movimento e gesto sembrano rallentati, intrappolati in una melma emotiva che ostacola la fluidità del vivere quotidiano.

Questo aspetto psicomotorio offre un’ulteriore finestra attraverso la quale riconoscere la depressione.

6. Fatica o mancanza di energia

La fatica, intesa come una presenza pervasiva di stanchezza che si insinua nelle azioni quotidiane più leggere, diventa un segnale tangibile nel riconoscimento della depressione. Associata a questa stanchezza cronica, emerge la mancanza di energia e una sensazione di spossatezza che colora ogni momento della giornata.

Questo segnale va al di là della fatica fisica derivante da uno sforzo specifico; è una fatica dell’anima, una sensazione di peso che rende ogni azione un compito titanico. La mancanza di energia è come un rubinetto che gocciola lentamente, privando l’individuo delle risorse necessarie per affrontare la vita quotidiana con vitalità e resilienza.

È fondamentale porre attenzione a queste condizioni quando non possono essere attribuite a eventi esterni, come uno sforzo fisico o mentale particolarmente intenso durante la giornata. Se la fatica persiste per giorni e abbraccia l’intera giornata, questo diventa un segnale da annotare e prendere seriamente in considerazione

Riconoscere l’affaticamento dell’anima è cruciale per comprendere la depressione nella sua totalità, spingendo verso una consapevolezza più profonda e aprendo le porte a un supporto tempestivo e appropriato.

7. Svalutazione di sé e senso di colpa inappropriato

Un segnale critico nella mappa della depressione è la svalutazione di sé, un processo che distorce la percezione del proprio valore. Il soggetto, in preda a questa condizione, tende a smarrire la stima di sé, focalizzandosi esclusivamente sui difetti e limiti fisici e caratteriali, relegando i propri pregi in un angolo dimenticato.

Insieme a questa svalutazione si snoda il sentiero del senso di colpa inappropriato, un carico pesante che si appoggia sulla coscienza dell’individuo. Questo senso di colpa, spesso eccessivo e non giustificato dai fatti, si trasforma in un peso che aggrava ulteriormente lo stato d’animo della persona. La mente si intreccia in un labirinto di autocritica implacabile, costringendo l’individuo a portare sulle spalle il peso di una colpa immotivata.

Notare questa ombra sull’autostima è fondamentale per riconoscere la depressione. La svalutazione di sé e il senso di colpa inappropriato costituiscono un intreccio emotivo che va oltre il semplice sentirsi giù, rappresentando un segnale eloquente di una battaglia interna che richiede comprensione e sostegno.

8. Ridotta capacità di pensare o concentrarsi, o indecisione

Un sintomo insidioso della depressione emerge nella forma di una nebbia mentale, un velo che si posa sul pensiero e lo rende confuso e nebuloso. Chi soffre di depressione si trova a sperimentare, quasi quotidianamente, una ridotta capacità di pensare e di formulare ragionamenti anche nei confronti delle questioni più semplici.

Questa difficoltà a concentrarsi si traduce in una sorta di indecisione pervasiva, rendendo difficile per l’individuo prendere decisioni, anche le più banali. La mente, avvolta in questa nebbia, lotta per discernere e articolare pensieri chiari, aumentando la sensazione di impotenza e frustrazione.

La ridotta capacità di pensare, la perdita di concentrazione e l’indecisione rappresentano una sfida significativa per chi combatte contro la depressione. Questo sintomo va oltre la normale distrazione quotidiana, ed è un indicatore della complessità delle alterazioni cognitive che possono accompagnare la malattia. Comprendere questa nebbia mentale è essenziale per identificare la depressione nei suoi molteplici aspetti e per fornire il sostegno necessario a chi lotta per riconquistare chiarezza di pensiero e sicurezza decisionale.

9. Pensiero ricorrente di morte (non solo paura di morire)

Tra le sfumature più oscure della depressione si staglia il pensiero ricorrente di morte, un segnale che va oltre la paura dell’inevitabile fine, addentrando un territorio più profondo e angosciante. Questo non è solamente il timore di morire, ma un desiderio morboso e persistente di porre fine alla propria esistenza.

Questo pensiero estremamente doloroso rappresenta uno dei segnali più immediati e distintivi associati allo stato di depressione maggiore, difficile da confondere con altre manifestazioni emotive. Non è casuale che molti individui depressi, travolti dalla pesantezza delle proprie emozioni, possano sperimentare pensieri di autodistruzione o persino pianificare il suicidio.

Riconoscere questa ombra oscura è cruciale per intervenire tempestivamente e offrire il supporto necessario. La presenza di pensieri suicidi va al di là della sfera emotiva e indica una profonda sofferenza psicologica che richiede immediata attenzione e intervento. 

Affrontare apertamente e con empatia questa parte dell’esperienza depressiva è fondamentale per garantire un percorso di guarigione e supporto mirato a coloro che si trovano immersi in questo abisso emotivo.  

I criteri di valutazione del DMS-5

Seguendo le indicazioni contenute nel DSM-5, abbiamo elencato i principali segnali da individuare per riconoscere la depressione.

La presenza di almeno 5 di questi sintomi, e in particolare di umore depresso e anedonia, per un periodo di almeno due settimane, rappresenta condizione necessaria e sufficiente per una diagnosi di depressione.

Esistono, poi, altri due criteri di valutazione, fondamentali:

  • Criterio B: i sintomi devono causare disagio clinicamente rilevante in ambito lavorativo, sociale o funzionale;
  • Criterio C: i sintomi non devono essere ascrivibili all’uso di sostanze o alla presenza di una pregressa condizione patologica.

Ovviamente, questo è un primo step per capire se si soffre di depressione, che, ci teniamo a sottolinearlo, è una patologia che va affrontata con serietà e competenza.

Invitiamo a consultare un medico specialista per analizzare i sintomi sperimentati e giungere, così, ad una diagnosi corretta. 

Bibliografia

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

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