Il mal di testa da ciclo, anche noto come mal di testa mestruale o emicrania mestruale, rappresenta un problema comune tra le donne, già statisticamente più esposte a soffrire di cefalea in generale.
Si tratta di una forma specifica di emicrania che si manifesta tipicamente nei giorni precedenti o durante il ciclo, a causa delle fluttuazioni ormonali, in particolare della riduzione degli estrogeni, spesso più intenso e debilitante rispetto alle altre forme di cefalea, in alcuni casi accompagnato da sintomi come nausea, sensibilità alla luce e al suono.
Secondo le statistiche, circa il 50-60% delle donne che soffrono di emicrania riferiscono un peggioramento dei sintomi durante il periodo mestruale, e nonostante sia una condizione comune, può interferire significativamente con la qualità della vita, limitando le attività quotidiane.
Per fortuna, esistono diversi rimedi, sia naturali che farmacologici, in grado di alleviare i sintomi e prevenire gli attacchi.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire in cosa consiste il mal di testa da ciclo e quali sono i rimedi più efficaci per affrontarlo.
Cos’è l’emicrania mestruale
L’emicrania mestruale è una tipologia di emicrania strettamente legata al ciclo mestruale e si manifesta tipicamente in corrispondenza dei giorni che precedono o accompagnano le mestruazioni.
Secondo la classificazione dell’International Classification of Headache Disorders (ICHD-3), esistono diverse varianti di emicrania mestruale, con o senza aura, e con un distinto legame temporale rispetto al ciclo.
Nel dettaglio:
- emicrania mestruale pura senza aura: compare esclusivamente durante il periodo mestruale, generalmente tra i due giorni prima dell’inizio del ciclo e i tre giorni successivi, senza essere accompagnata da aura. Questo tipo di emicrania non si verifica in altri momenti del ciclo;
- emicrania senza aura correlata al ciclo mestruale: si manifesta durante il periodo mestruale, ma non esclusivamente in quel periodo. Può comparire anche in altre fasi del ciclo, ma non è accompagnata da aura;
- emicrania non mestruale senza aura: non è direttamente correlata al ciclo mestruale. Si manifesta in qualsiasi fase del ciclo, ma non presenta un legame temporale specifico con le mestruazioni;
- emicrania mestruale pura con aura: si manifesta esclusivamente durante il periodo mestruale e che è accompagnata da aura, ossia sintomi neurologici transitori che precedono l’attacco di mal di testa. Questi sintomi possono includere disturbi visivi, sensoriali o del linguaggio;
- emicrania con aura correlata al ciclo mestruale: si presenta durante il ciclo mestruale, ma non esclusivamente in quel periodo, ed è accompagnata da aura. Può verificarsi anche in altre fasi del ciclo;
- emicrania non mestruale con aura: non è legata al ciclo mestruale e può comparire in qualsiasi momento, senza un pattern temporale specifico legato alle mestruazioni.
Questa classificazione consente di identificare meglio le varie tipologie di emicrania in relazione al ciclo mestruale, permettendo una diagnosi più precisa e una gestione più efficace del disturbo.
Cause del mal di testa da ciclo
Il mal di testa da ciclo è strettamente legato ai cambiamenti ormonali che avvengono durante il ciclo mestruale, in particolare alle fluttuazioni degli estrogeni e del progesterone.
Questi ormoni, infatti, influenzano direttamente il sistema nervoso e i vasi sanguigni, contribuendo all’insorgenza del mal di testa.
Vediamo perché.
1. Fluttuazioni ormonali
Il principale fattore scatenante dell’emicrania mestruale è la brusca riduzione dei livelli di estrogeni che avviene subito prima dell’inizio del ciclo mestruale.
Gli estrogeni, oltre a regolare il ciclo mestruale, influenzano anche la produzione di neurotrasmettitori, come la serotonina, che giocano un ruolo cruciale nel controllo del dolore.
Quando i livelli di estrogeni scendono, si verifica un aumento della sensibilità al dolore, predisponendo l’insorgenza dell’emicrania.
2. Prostaglandine
Durante le mestruazioni, l’organismo produce maggiori quantità di prostaglandine, sostanze chimiche che favoriscono la contrazione dell’utero per espellere il rivestimento uterino.
Tuttavia, esse hanno anche un ruolo nell’infiammazione e nel dolore, contribuendo alla comparsa dell’emicrania in molte donne.
3. Fattori scatenanti secondari
Oltre ai cambiamenti ormonali, altri fattori possono aggravare o scatenare l’emicrania mestruale.
Tra questi possiamo indicare i seguenti:
- stress: il ciclo mestruale è spesso accompagnato da stress fisico ed emotivo, che può peggiorare la predisposizione all’emicrania;
- alimentazione: alcuni alimenti come alcol, cioccolato o cibi ricchi di conservanti – i tipici comfort food spesso consumati dalle donne durante i giorni del ciclo mestruale – possono contribuire all’insorgenza del mal di testa. Su questo argomento, consigliamo la lettura del nostro articolo Qual è il legame tra cefalea e alimentazione;
- cambiamenti nel sonno: alterazioni nei ritmi del sonno, frequenti durante il ciclo mestruale, possono facilitare gli episodi di emicrania;
- disidratazione: la perdita di liquidi durante le mestruazioni può aggravare i sintomi dell’emicrania, rendendo fondamentale mantenere una corretta idratazione.
L’interazione tra queste diverse cause rende l’emicrania mestruale una condizione complessa, spesso diversa da donna a donna.
Mal di testa da ciclo: serve maggiore chiarezza
Uno studio pubblicato nel 2021 sulla prestigiosissima rivista The Lancet, dal titolo “Menstrual migraine: a distinct disorder needing greater recognition”, sottolinea la necessità di approfondire lo studio di questa condizione, ancora oggi poco compresa.
Secondo quanto riportato dagli scienziati, nonostante l’emicrania mestruale sia legata al ciclo mestruale, il termine non spiega come o perché avvenga dal punto di vista fisiopatologico.
Infatti, il mal di testa da ciclo colpisce una parte significativa delle donne con emicrania, ma c’è una maggiore disabilità associata agli attacchi che avvengono durante il periodo mestruale rispetto agli attacchi che si verificano in altri momenti del mese.
Tuttavia, esiste una difficoltà a livello clinico nello stabilire chiaramente chi ha effettivamente emicrania mestruale e chi soffre di attacchi che capitano durante le mestruazioni per semplice coincidenza. Ciò ha portato a risultati contrastanti negli studi sulla prevalenza della condizione, sulle caratteristiche cliniche e sull’efficacia dei trattamenti.
Come spiegato prima, sono stati identificati due meccanismi principali che potrebbero spiegare l’emicrania mestruale: il calo degli estrogeni prima delle mestruazioni e il rilascio di prostaglandine durante il ciclo mestruale. Tuttavia, le prove scientifiche che supportano trattamenti mirati a questi meccanismi non sono ancora sufficientemente solide.
Stando alla conoscenza attuale di questa condizione, gli autori dello studio concludono sostenendo l’importanza di continuare a fare ricerca sull’emicrania mestruale, data la sua frequenza e gravità nelle donne, con l’obiettivo di sviluppare trattamenti più efficaci.
Rimedi naturali per l’emicrania mestruale
Gestire l’emicrania mestruale in modo naturale può essere efficace per molte donne, soprattutto in combinazione con uno stile di vita equilibrato e abitudini preventive.
Vediamo alcuni rimedi naturali e comportamentali che possono aiutare a ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi.
- esercizio fisico regolare: l’attività fisica moderata, come camminare, nuotare o fare yoga, può ridurre lo stress e migliorare il flusso sanguigno, contribuendo a prevenire gli attacchi di emicrania. L’esercizio, inoltre, stimola la produzione di endorfine, che agiscono come antidolorifici naturali;
- sonno regolare: mantenere un ciclo del sonno costante è fondamentale per prevenire l’emicrania. La mancanza di sonno o i cambiamenti improvvisi nel ritmo del sonno possono scatenare un attacco;
- gestione dello stress: tecniche di rilassamento come la meditazione, il respiro profondo e il training autogeno possono aiutare a ridurre lo stress, uno dei fattori scatenanti principali dell’emicrania mestruale;
- dieta equilibrata: seguire una dieta sana e ricca di alimenti naturali, come frutta, verdura e cereali integrali, può ridurre il rischio di attacchi. Cibi ricchi di magnesio, come spinaci, semi di zucca e mandorle, possono aiutare a prevenire l’emicrania;
- cibi da evitare: alimenti come cioccolato, caffè, formaggi stagionati, alcol e cibi ricchi di additivi (come il glutammato monosodico) possono scatenare l’emicrania in alcune donne. È utile tenere un diario alimentare per individuare i cibi scatenanti;
- mantenere l’idratazione: la disidratazione è un fattore di rischio comune per l’emicrania. Assicurarsi di bere a sufficienza durante il giorno, soprattutto nei giorni precedenti al ciclo mestruale, è cruciale per prevenire gli attacchi.
Dietro consiglio del proprio medico o farmacista, è possibile assumere degli integratori specifici che hanno dimostrato essere utili nel prevenire o ridurre la frequenza e l’intensità del mal di testa da ciclo, tra cui integratori di magnesio, vitamina B2 (Riboflavina), coenzima Q10.
Nell’ambito dei rimedi naturali, quindi non farmacologici, rientrano anche i prodotti fitoterapici, come:
- zenzero: è noto per le sue proprietà anti-infiammatorie e antinausea, rendendolo utile per alleviare i sintomi associati all’emicrania, come nausea e vertigini. Può essere assunto sotto forma di tè o integratore;
- partenio: è considerato utile per ridurre la frequenza degli attacchi in alcuni casi, ma è sempre consigliabile parlarne con un medico prima dell’uso;
- peperoncino di Cayenna: contiene capsaicina, che ha un effetto desensibilizzante sui recettori del dolore. Può essere applicato come crema o assunto come integratore.
Infine, si può fare ricorso ad alcune terapie complementari, come le seguenti:
- agopuntura: è stata riconosciuta come una terapia complementare per la riduzione della frequenza e dell’intensità degli attacchi di emicrania. L’inserimento di aghi in punti specifici del corpo può aiutare a riequilibrare il flusso energetico e ridurre il dolore;
- yoga e meditazione: attraverso le sue pratiche di respirazione e allungamento, può aiutare a migliorare il flusso sanguigno, alleviare lo stress e promuovere il rilassamento muscolare, riducendo il rischio di attacchi di emicrania;
- biofeedback: questa tecnica insegna a controllare alcune funzioni corporee, come la tensione muscolare e la frequenza cardiaca, per prevenire o ridurre la gravità dell’emicrania. Attraverso il monitoraggio e la regolazione delle risposte fisiologiche, il biofeedback può essere un efficace strumento di gestione del dolore.
Insomma, un approccio combinato di rimedi naturali e comportamentali può essere utile per molte donne che soffrono di emicrania mestruale.
Detto questo, ma è bene ricordare che quando i rimedi naturali e comportamentali non sono sufficienti, è possibile ricorrere a trattamenti farmacologici, che possono comprendere:
- farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS);
- triptani;
- analgesici combinati;
- antiemetici;
- contraccettivi ormonali;
- terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni.
Per questo motivo, consigliamo sempre di rivolgersi al proprio medico per individuare il trattamento più adatto alle proprie esigenze.
Fonti:
- Menstrual migraine: what it is and does it matter?, Letizia Maria Cupini, Ilenia Corbelli, Paola Sarchelli, Journal of Neurology;
- Menstrual migraine: a distinct disorder needing greater recognition, Vetvik, Kjersti Grøtta et al., The Lancet Neurology, Volume 20, Issue 4, 304 – 315;
- Mal di testa da ormoni, ISSalute, Istituto Superiore di Sanità;
- Emicrania e ciclo mestruale: quando gli estrogeni sono i responsabili, Serena Zoli, Fondazione Umberto Veronesi ETS;
- Headaches and hormones: What’s the connection?, Mayo Clinic;
- Menstrual Migraines (Hormone Headaches), Cleveland Clinic;
- International Classification of Headache Disorders (ICHD-3).
Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.