Le persone più colpite sono gli anziani, le persone con problemi emotivi e le donne, soprattutto in menopausa. Di cosa stiamo parlando? Dei risvegli notturni, un vero e proprio problema che fa sì che il soggetto colpito si svegli ripetutamente durante la notte e non riesca a riacquisire un sonno profondo.
Trattandosi di una problematica legata all’insonnia, la volontà di risolverla spesso fa pensare all’ormone regolatore del ciclo sonno-veglia. Prima di passare alla possibilità di ricorrere all’assunzione della melatonina, tra effetti collaterali, controindicazioni e benefici, andiamo ad approfondire questo tipo di difficoltà legata all’addormentamento.
Risvegli notturni: lo stress come causa primaria
Per scoprire tutti i possibili rimedi ai risvegli notturni, è necessario andare a indagare le sue possibili cause e manifestazioni.
Se, durante la notte, ci si sveglia spesso e non si riesce a portare a termine un sonno profondo senza interruzioni, il primo pensiero va sempre lì: lo stress. Troppi pensieri per la testa, tensioni emotive accumulate, pensieri e preoccupazioni sulla giornata successiva o il futuro più lontano.
Chi non riesce a smaltire lo stress, infatti, presenta un alto livello di cortisolo nel suo organismo. Questo ormone altera il fisiologico ciclo sonno-veglia, con la diretta conseguenza che dormire bene risulta praticamente impossibile.
Qual è la diretta conseguenza di un sonno interrotto?
Innanzitutto, la mattina successiva il soggetto si sveglia nervoso, affaticato, stanco; in alcuni casi, addirittura depresso. La sensazione di ansia generalizzata può essere, al tempo stesso, causa e conseguenza di ulteriori e più gravi risvegli notturni. Se l’ansia può provocare una dormita nervosa, allo stesso modo può rappresentare la prima manifestazione di una notte burrascosa. Purtroppo, non è difficile entrare in un circolo vizioso di ansia che genera ansia: per la paura di non dormire, per il modo in cui ci si risveglia, ecc.
Cosa fare? In questi casi, per riprendere le redini della situazione, l’aiuto di uno specialista diventa fondamentale. A partire dall’individuazione della causa scatenante, è necessario adottare una strategia per uscire da tale circolo vizioso.
La sensazione di stanchezza a volte è solo psicologica
Molti ritengono che dormire solamente 5 o 6 ore a notte comporti necessariamente stanchezza e affaticamento. In realtà, non è sempre così. Le ore di riposo necessarie per non sentirsi stanchi variano da persona a persona. In un adulto, sono comprese tra 5 e 9. Inoltre, dipendono dal periodo. Può essere che una persona necessiti di sole 6 ore di dormita in un determinato periodo dell’anno, mentre abbia bisogno di 8 ore di sonno per sentirsi riposato in un altro periodo più intenso.
In ogni caso, è sbagliato farsi sopraffare dall’ansia di non aver dormito a sufficienza, solamente per il fatto di aver dormito 5 ore. Questa sensazione, ingiustificata, potrebbe provocare ulteriore ansia legata all’apparente cattivo riposo, con conseguenti risvegli notturni.
La continuità del sonno è importante
Come valutare se la qualità del proprio sonno è buona o meno? Spesso, quando ci auto-interroghiamo, tendiamo ad associare il buon sonno ad una notte di sonno ininterrotto. Più che dalla quantità di ore, quindi, bisogna concentrarsi sull’assenza di microrisvegli, anche inconsci.
Al contrario, il sonno frammentato viene identificato come cattivo riposo, con conseguenti stanchezza e sonnolenza durante il giorno successivo.
Continui risvegli notturni negli adulti: la cause
Ciò che provoca un sonno disturbato e risvegli frequenti può trovare le sue radici in numerosi fattori scatenanti. Tra questi:
- Un neo-genitore svegliato dal pianto del figlio
- Un atleta al termine di un allenamento intensivo
- Una persona a dieta, con il senso di colpa per aver esagerato a tavola
- Uno studente in crisi con gli esami all’università
- Una lavoratore soggetto a turni serali
- Una persona dolorante, assetata, affamata o con necessità di andare in bagno
- Un soggetto con disordini psichiatrici
- Ragazzi e ragazze durante la pubertà
Frequenti risvegli notturni: cosa succede all’organismo?
Se una persona, durante il sonno, si sveglia improvvisamente, il sistema cardiovascolare e quello nervoso subiscono una sorta di shock. Non succede nulla se si tratta di un evento sporadico; ma la presenza frequente di questi risvegli improvvisi può causare disturbi più seri a questi due sistemi.
Dopo quanto ci si riaddormenta? Un risveglio notturno può essere seguito da una veglia di pochi istanti, così come di un tempo più lungo prima dell’addormentamento.
A volte possono volerci ore per riacquisire un sonno profondo.
Ciò che è certo è che una tempistica universale non esiste.
Risvegli notturni: orari e significato
Secondo gli antichi metodi medicinali cinesi, svegliarsi sempre alla stessa ora porta con sé un messaggio del corpo, che deve essere ascoltato. Il risveglio dovrebbe essere causato dalle energie che corrispondono a determinate parti del corpo, deboli o bloccate, che necessitano di attenzione.
A che ora ti svegli durante la notte?
- Se ti svegli tra le 21 e le 23, o in questi orari fai difficoltà ad addormentarti, fai un controllo al sistema endocrino (immunitario, tiroide, metabolismo)
- Se ti svegli tra le 23 e l’1 di notte, attenzione alla cistifellea (calcoli)
- Se ti svegli tra l’1 e le 3 di notte, il tuo fegato ti sta chiedendo aiuto
- Se ti svegli tra le 3 e le 5, fai un check ai tuoi polmoni
- Se ti svegli tra le 5 e le 7, l’intestino crasso potrebbe aver bisogno della tua attenzione
Risvegli notturni: perché evitarli
Diversi studi scientifici hanno dimostrato la correlazione tra interruzione del sonno e problematiche manifestate durante il giorno. Tra le possibili conseguenze dei risvegli notturni:
- Difficoltà di concentrazione
- Calo della memoria
- Processo decisionale rallentato
- Disturbi dell’umore
- Minore reattività
- Maggior sensibilità al dolore
- Maggior rischio di malattie cardiovascolari, aumento di peso e problemi metabolici
Risvegli notturni: 10 rimedi efficaci
Come evitare i risvegli notturni? Cosa prendere in caso di risvegli notturni? I rimedi naturali contro l’insonnia sono diversi e rappresentano soluzioni complementari e davvero efficaci.
Ottenere un sonno ristoratore, senza interruzioni, parasonnie e sonno agitato, è possibile seguendo queste best practices:
- L’oscurità favorisce il sonno. Utilizzare delle tende oscuranti aiuta il cervello a capire che è il momento di dormire
- Creare una buona igiene del sonno, andando a dormire e svegliandosi sempre alla stessa ora, aiuta l’organismo a ottimizzare il ciclo sonno-veglia
- Consumare pasti leggeri, soprattutto la sera
- Allenarsi con esercizi di respirazione, aiutandosi con rumori bianchi e suoni rilassanti ed evitando il silenzio assoluto
- Fare qualcosa di monotono, che non richieda alcuno sforzo, e che accompagni facilmente a uno stato di calma
- Appuntarsi su un foglio o un diario preoccupazioni, problemi, fastidi, rimandando così tutti i pensieri negativi al giorno dopo
- Rimanere sdraiati, con gli occhi chiusi, senza girarsi e rigirarsi nel letto
- Non utilizzare tablet e cellulare: oltre alla luce, anche la vibrazione e i rumori improvvisi sono nemici del relax e del sonno
- Non fare il bagno caldo, soluzione idonea solamente prima di coricarsi, ma sconsigliata nel cuore della notte, in quanto responsabile dell’attivazione di tutti i sensi
- Assumere un integratore naturale per il trattamento dei disturbi del sonno senza farmaci a base di melatonina pura al 99%
Attenzione!
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