Russamento: perché si russa, consigli e suggerimenti

Russamento

Il russamento è un disturbo del sonno molto comune, che colpisce circa il 40% degli uomini e il 20-25% delle donne. Questo fenomeno piuttosto fastidioso è causato dalle vibrazioni delle strutture mobili e vibratili del palato molle durante la respirazione notturna e può essere sintomo di patologie più gravi.

Perché russiamo?

Non c’è mai una sola causa alla base della roncopatia, ma una serie di concause. Queste possono essere molteplici: nella maggior parte dei casi, il russare è dovuto a disturbi del sonno quali, ad esempio, le apnee ostruttive o la sindrome di resistenza delle vie aeree.

Le principali cause del russamento sono:

  • Età: le persone sopra i 50 anni hanno più probabilità di russare a causa della perdita di tonicità
  • Peso: i pazienti sovrappeso sono più soggetti all’ostruzione delle vie aeree
  • Componente genetica: se in famiglia c’è un genitore che russa, è più facile che anche i figli saranno affetti da questo disturbo
  • Caratteristiche anatomiche dell’individuo: deviazione del setto nasale, ipertrofia delle tonsille o adenoidi 
  • Rilassamento dei muscoli della gola durante il sonno, che fa collassare le strutture 
  • Allergie e congestioni nasali 
  • Consumo di alcol e farmaci sedativi prima di dormire  

OSAS: quando il russamento diventa pericoloso

Il russamento può essere sintomo di una condizione più seria, come la sindrome delle apnee del sonno (OSAS). Si tratta del principale pericolo dovuto al russamento: è una patologia che comporta interruzioni temporanee della respirazione durante il sonno, seguite da risvegli improvvisi, con gravi conseguenze per la salute come malattie cardiache e ictus.

Se sottovalutata e protratta nel tempo, questa condizione può:

  • Causare alterazioni della saturazione dell’ossigeno nel sangue e della frequenza cardiaca
  • Aumentare la pressione arteriosa
  • Favorire la formazione di placche aterosclerotiche
  • Costituire un fattore di rischio aggiunto per eventi cardiovascolari maggiori, come infarto e ictus
  • Nei bambini, può provocare ritardo nella crescita e iperattivismo

Test diagnostici

Affinché il disturbo sia trattato in modo corretto, è necessario ottenere una diagnosi, che può avvenire con diversi strumenti e metodologie, proprio perché ad oggi queste si sono evolute e permettono di ottenere dei dati e dei risultati ottimali.

La gold standard per la diagnosi della sindrome delle apnee ostruttive del sonno è la polisonnografia, un’indagine che si effettua con un apparecchio (il polisonnografo) che consente di fare diagnosi di OSAS e di studiarne la gravità a seconda del grado: lieve, media gravità o moderato, severo. È un esame che viene eseguito a casa del paziente perchè i risultati sono più fedeli alle normali condizioni di riposo del paziente.

Altri esami utili per la diagnosi sono:

  • Manovra di Muller: si tratta di un test che richiede al paziente di inspirare con naso e bocca chiusi. Questo permette di simulare l’apnea notturna per verificarne l’ostruzione
  • Fibroscopia: l’esame viene eseguito mediante l’utilizzo di fibroscopi che sono strumenti a fibre ottiche introdotte attraverso le fosse nasali

Il limite di questi esami è il fatto che vengano effettuati durante la veglia del paziente. L’esame più accurato dunque è la sleep endoscopy, l’unico test diagnostico che valuta le vie aeree durante il russamento o l’apnea e che riduce al minimo il margine di errore nell’iter terapeutico del paziente. Durante il russamento si valuta con un apparecchio quanto l’avanzamento mandibolare può risolvere il problema.

Come ridurre la roncopatia

Anche per il trattamento della roncopatia esistono diverse soluzioni. Alcuni accorgimenti generali riguardano principalmente lo stile di vita:

  • Mantenere un peso forma
  • Evitare l’assunzione di alcol prima di dormire
  • Consumare una cena leggera
  • Evitare di dormire a pancia in su 

Tuttavia, nei casi più gravi può essere necessario intervenire con diversi strumenti e metodologie. Esistono dispositivi per il russamento efficaci per l’avanzamento mandibolare o per il trattenimento della lingua: il primo funziona mantenendo la mandibola inferiore in avanti; il secondo aiuta a mantenere la lingua nella posizione corretta.

Anche se questi dispositivi si sono rivelati molto efficaci, in realtà lo strumento di riferimento per questo tipo di disturbo è la CPAP. Si tratta di una maschera da applicare sul naso e sulla bocca che, collegata ad una macchina, fornisce aria ad una determinata pressione aiutando a prevenire il restringimento delle vie aeree.  

Nei casi estremi si tenga in considerazione l’intervento chirurgico: ad oggi ce ne sono di diversi tipi, anche ambulatoriali e non invasivi (come la radiofrequenza).

Fonti e bibliografia

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

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