Ogni anno l’ISTAT, l’Istituto Nazionale di Statistica, pubblica un documento sul “Benessere equo e sostenibile” in Italia, denominato Rapporto BES.
All’interno del BES 2020 è presente una sezione dedicata alla salute mentale nel nostro Paese, fortemente colpita dalla pandemia in corso.
L’analisi dell’indice di salute mentale assume un rilievo particolare nel periodo dell’epidemia che, come abbiamo raccontato in altri articoli, ha avuto un impatto molto violento sui disturbi mentali, in particolare si stima che milioni di adulti nel mondo soffrano d’ ansia e depressione.
Vediamo, brevemente, cosa emerge dal BES 2020 sullo stato di salute mentale degli italiani.
Lo stato di salute mentale in Italia nel 2020
Il Rapporto BES calcola lo stato di salute mentale utilizzando un valore che va da 0 a 100. All’aumentare del punteggio, migliora la valutazione delle condizioni di salute mentale.
Nel 2020 l’indice assume in Italia il valore di 68,8, quindi medio, come si evince da questo grafico.
Ecco alcuni dati contenuti nel documento dell’ISTAT:
- la variazione rispetto al 2019 non è significativa per il totale della popolazione, ma scendendo più nel particolare si può notare un peggioramento nelle fasce di età over 75, che in effetti sono anche quelle in media più colpite dalla pandemia;
- tra le donne si osserva un calo nella fascia 65-74 anni;
- le condizioni di maggiore isolamento vissuto durante il 2020 hanno condizionato soprattutto la salute mentale delle persone sole nella fascia di età 55-64, soprattutto al Nord;
- anche tra le giovani donne di 20-24 anni il punteggio cala di oltre 2 punti rispetto all’anno precedente;
- peggiora l’indice di salute mentale in Lombardia, Piemonte e Campania che presentano i valori più bassi insieme al Molise;
- i differenziali di genere si ampliano, con condizioni più sfavorevoli per le donne (66 contro 71,1), che hanno, in effetti, subito in modo nettamente superiore gli effetti del lockdown, della chiusura delle scuole e delle limitazioni.
Conclusioni
Le condizioni di salute mentale del nostro Paese non sono particolarmente preoccupanti, anche se questo tipo di misurazioni statistiche non possono, di certo, rappresentare un quadro clinico della situazione.
Numerose evidenze scientifiche continuano a sottolineare le difficoltà nelle quali versano in particolare i più giovani, che hanno dovuto fare i conti con un netto tracollo delle interazioni sociali, le donne e le persone che hanno perso il posto di lavoro.
Probabilmente gli effetti della pandemia sui disturbi mentali avrà una coda lunga, e se ne vedranno le manifestazioni solo sul medio e lungo periodo.
Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.