Sentirsi vuoti dentro: come reagire?

Sentirsi vuoti dentro

Sentirsi vuoti dentro è una sensazione che può manifestarsi come una mancanza di motivazione, uno stato di apatia o una sensazione di disconnessione dal mondo circostante. Si tratta di un’esperienza comune, ma spesso difficile da descrivere. Può manifestarsi all’improvviso o svilupparsi lentamente nel corso del tempo, rendendo complicato trovare senso nelle attività quotidiane, nelle relazioni e anche nei momenti che normalmente portano gioia.

È importante non banalizzare questa condizione: il vuoto interiore non è semplicemente “tristezza” o “noia”, ma può segnalare un disagio psicologico più profondo.

Che cosa si intende per “vuoto interiore”

Quando parliamo del sentirsi vuoti dentro non ci riferiamo a una diagnosi clinica, ma a un vissuto soggettivo comune a molte persone, che può assumere diverse forme: apatia, noia, mancanza di desiderio o confusione emotiva. Spesso si accompagna a una difficoltà nel comprendere cosa si prova o nel sentire una connessione con se stessi. Non si tratta solo di un’esperienza mentale, ma può tradursi anche in sensazioni fisiche come:

  • Un nodo alla gola
  • Una pesantezza generale
  • Fastidi in alcune parti del corpo.

Secondo la psicoterapeuta Lindsay Braman, il vuoto interiore può essere legato a una difficoltà a connettersi con i propri bisogni autentici. Spesso è la conseguenza di anni passati a ignorare ciò che si prova davvero, per adeguarsi alle aspettative altrui. In alcuni casi, può anche essere uno dei segnali di disturbi più complessi, come la depressione o alcuni disturbi della personalità.

Le possibili cause del sentirsi vuoti dentro

Le origini di questa esperienza possono variare da persona a persona. Alcune delle cause più comuni includono:

  • Periodi complessi: situazioni particolarmente sfidanti nella vita personale o professionale, come la decisione di cambiare lavoro o affrontare un trasferimento, spesso accomunano coloro che si sentono vuoti dentro
  • Relazioni poco autentiche o tossiche: vivere relazioni basate sull’adattamento continuo o sul compiacere l’altro può danneggiare il senso di identità personale
  • Eventi traumatici o carenza di affetto: traumi, abbandoni, lutti o mancanze precoci possono creare un senso persistente di “vuoto da colmare”
  • Burnout, ansia e stress: una vita molto frenetica, senza momenti di relax, riflessione o ascolto, può accentuare questa condizione
  • Repressione delle emozioni: l’abitudine a non esprimere emozioni per timore di essere giudicati o respinti può portare, nel tempo, a un allontanamento dal proprio mondo interno
  • Mancanza di uno scopo: vivere senza obiettivi chiari può portare a una sensazione di inutilità e insoddisfazione
  • Bassa autostima: una percezione negativa di sé stessi può alimentare la sensazione di vuoto interiore
  • Condizioni psicopatologiche: in alcuni casi il vuoto può essere un sintomo di disturbi come la depressione, il disturbo borderline di personalità o i disturbi del comportamento alimentare

Il sentirsi vuoti dentro nei disturbi psicologici

Il senso di vuoto può assumere diverse forme e avere un ruolo importante in vari disturbi psicopatologici. Ecco i principali:

  • Disturbo Narcisistico di Personalità: chi vive con questo disturbo spesso prova un senso di vuoto profondo, come se dentro fosse tutto spento. Per proteggersi da questa sensazione dolorosa, costruisce un’immagine grandiosa di sé, cercando approvazione e ammirazione. Ma dietro questa facciata, c’è una grande fragilità e un forte bisogno di sentirsi “abbastanza”
  • Disturbo Depressivo: in questo caso, il vuoto nasce spesso da una perdita affettiva o da un senso di fallimento profondo. La persona può sentirsi svuotata, senza forze, come se nulla avesse più senso. La tristezza diventa costante, si perde la fiducia in sé stessi e nel futuro, e cresce una dolorosa sensazione di inutilità
  • Disturbo Borderline di Personalità: chi soffre di tale disturbo si muove tra emozioni intense e pensieri estremi. Il vuoto qui è vissuto come una mancanza di direzione, come se non si sapesse chi si è o cosa si vuole. Questo stato può portare a comportamenti impulsivi, come ferirsi, abusare di sostanze o cercare legami instabili, pur di provare delle emozioni
  • Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA): nei DCA, il vuoto prende spesso la forma di un senso di inadeguatezza e mancanza di valore. La persona cerca di riempire o controllare questo vuoto attraverso il cibo. Dietro questi comportamenti c’è un dolore profondo, un bisogno di essere accettati e amati

Le conseguenze: quando il vuoto si fa pesante

Ignorare il senso di vuoto può portare a conseguenze anche importanti. Alcuni individui cercano di colmarlo in modo compulsivo, ricorrendo al cibo, alle droghe, allo shopping, al lavoro o alle relazioni. Tuttavia, questi “riempitivi” offrono solo un sollievo temporaneo.

Nel lungo periodo, questa sensazione di vuoto può contribuire allo sviluppo di disturbi come ansia, depressione, isolamento sociale o attacchi di panico. Non riconoscersi più nelle proprie azioni, svegliarsi privi di motivazione o sentirsi “spenti” anche in compagnia degli altri sono segnali da non trascurare.

Strategie per affrontare il senso di vuoto

Superare la sensazione di sentirsi vuoti dentro richiede un approccio consapevole e mirato. Alcune strategie efficaci includono:

  • Riconoscere il vissuto: il primo passo consiste nell’ammettere sinceramente ciò che si prova, senza giudicare sè stessi. Scrivere, riflettere o discuterne con una persona di fiducia può essere utile per individuare le cause di questo vuoto
  • Dare spazio al corpo: attività fisiche, anche leggere, come camminare, fare stretching o yoga, possono favorire la riconnessione con sé stessi
  • Coltivare relazioni significative: la qualità delle relazioni è fondamentale. I legami autentici e profondi possono contribuire a riempire il senso di vuoto interiore
  • Mantenere il corpo e la mente attivi: dedicarsi ad attività nuove, creative o semplicemente piacevoli può riattivare la propria vitalità
  • Praticare la mindfulness: tecniche di meditazione e consapevolezza possono favorire un maggiore equilibrio emotivo
  • Considerare un percorso terapeutico: se il malessere persiste nel tempo, cercare il supporto di un professionista può essere un passo importante per capire le radici di quel disagio e trovare un modo per affrontarlo

Fonti e Bibliografia

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

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