Zavomel Capsule

Il Crocus Sativus L. (Zafferano o Saffron) è sempre stato utilizzato in antichità come rimedio per numerosi disturbi che oggi possiamo sintetizzare in “Alterazione del tono dell’umore o sintomatologia Depressiva”.

Le prime prove che dimostrano l’efficacia dell’estratto di zafferano nel ridurre la depressione e altri disturbi dell’umore sono state pubblicate più di 15 anni fa.

Negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi clinici per verificarne l’efficacia con risultati più che positivi, l’azione dello Zafferano, si è dimostrata superiore al placebo, paritaria in alcuni studi comparativi con i più comuni antidepressivi di sintesi, ma con minori effetti collaterali e maggiore tollerabilità.

Lo Zafferano agisce sulla depressione attraverso un meccanismo multi-target:

• Inibizione selettiva del reuptake della serotonina (SSRI) consentendo un aumento del livello di serotonina con miglioramento dell’umore e attenuazione del disturbo compulsivo.
• Aumento dei livelli di Dopamina e Glutammato e miglioramento del cognitivo e la memoria.
• Protezione neuronale attraverso attività Antiossidante, regolazione genica e immunitaria, stimolazione cellulare.

Inoltre, vale la pena ricordare che lo Zafferano possiede una particolare azione anti-infiammatoria dimostrata in vari modelli sperimentali. L’azione anti-infiammatoria, supportata dalle moderne teorie è molto importante per i disturbi depressivi o le alterazioni del tono dell’umore, sembra essere connessa all’inibizione del fattore di trascrizione NF-kB ed alla riduzione dei livelli e dell’espressione delle citochine pro-infiammatorie denominate COX-2, IL-6, TNF-alfa, IL-1beta, IFN-gamma.

Come dimostrato in una recente analisi, si evince che circa il 50% dei pazienti trattati con un inibitore selettivo di ricaptazione della serotonina (SSRI) di sintesi (Fluoxetina, Fluvoxamina, Paroxetina, Sertralina, Citalopram ed Escitalopram), di fronte a un fallimento della risposta, si raccomanda un aumento del dosaggio o il passaggio ad un altro prodotto farmaceutico della stessa classe, aumentando cosi l’incidenza degli effetti collaterali e delle complicanze derivanti dall’uso di più farmaci.

Gli effetti collaterali, la necessità di attendere almeno un mese prima della stabilizzazione della sintomatologia, così come l’incertezza della risposta e la possibilità di dover cambiare principio attivo per trovare “quello che più si abbina al tipo di paziente” spingono molti specialisti alla ricerca di interventi integrativi, tra questi lo Zafferano si è dimostrato il principio attivo di prima scelta.

La Melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale (o epifisi), una piccola ghiandola che si trova nella parte posteriore del cervello. Il rilascio della melatonina nella circolazione è stimolato dal buio e inibito dalla luce, inizia infatti poco dopo il tramonto, raggiunge il suo massimo fra le 2 e le 4 del mattino e poi diminuisce gradualmente.

Questo ormone svolge un ruolo importante nella regolazione dei ritmi circadiani, come il ritmo sonno-veglia e quello della temperatura corporea ed è associato inoltre alle variazioni del tono dell’umore.

I soggetti depressi, nella maggior parte dei casi, sperimentano alterazioni del ritmo sonno-veglia, un trattamento di tali alterazioni si associa a un miglioramento del tono dell’umore, ed è noto che nelle alterazioni del tono dell’umore i livelli notturni di melatonina sono molto bassi, dunque la Melatonina è in grado di mitigare la sintomatologia depressiva in molti modi:

• aiuta a ricostituire un sonno fisiologico agendo sulla funzionalità della ghiandola pineale.
• aiuta a ricostituire la ciclicità degli ormoni sessuali, in particolare il testosterone e gli estrogeni.

Si osservano risultati a breve termine, ma i migliori risultati nel ripristino di un umore mattutino positivo, vivace ed anche euforico, si ottengono con un lungo trattamento associato naturalmente ad elementi addizionali.

La Vitamina E agisce come un potente antiossidante, proteggendo contro i danni prodotti dai radicali liberi e da tossine alimentari, inquinamento, fumo e raggi UV, che possono danneggiare gli acidi grassi presenti nelle membrane cellulari e determinare l’insorgere di malattie degenerative. Oltre a proteggere organi e tessuti dall’invecchiamento cellulare la sua azione antiossidante la rende preziosa per curare numerosi disturbi.