La perdita di una persona cara è un evento traumatico che sconvolge improvvisamente la nostra vita. Ogni persona lo vive diversamente ed è dunque difficile stabilire quali possono essere le reazioni e i sentimenti che si provano. Il lutto è uno stato psicologico che altera gli equilibri: la persona che lo vive si trova a confrontarsi con la propria sofferenza ma gradualmente può metabolizzare questo sconvolgimento. Vediamo come superare un lutto.
I sentimenti che provoca un lutto
Diverse sono le reazioni di fronte ad un lutto. Ciò che le accomuna è un dolore profondo, che può declinarsi come frutto di forti emozioni oppure come una sensazione di dolore fisico.
Una persona, durante le fasi di elaborazione del lutto, può incontrare:
- Shock e ottundimento: reagire con incredulità e negazione è un fenomeno di rimozione che di solito dura un breve periodo di tempo e svanisce man mano che se ne parla con altre persone perché questo rende l’evento reale
- Agitazione e nostalgia: quando la persona realizza la realtà, può provare ansia e stress, agitazione e desiderio di vedere la persona scomparsa, che può apparire anche in sogno. Per alcuni è un evento disturbante, per altri consolatorio
- Rabbia: può essere rivolta contro il destino, ma anche contro la persona che è mancata e contro i curanti che non sono stati capaci di salvarla
- Tristezza e depressione: l’intensità della tristezza non è una misura di quanto si è voluto bene a chi non c’è più, ma dipende dal modo con cui ciascuno di noi reagisce. Può capitare di sentirsi depressi per qualche mese ed è normale
- Vuoto: c’è chi sente di aver perso una parte di sé stesso e si sente solo. Questo vuoto può sparire con il tempo o, almeno, attenuarsi
- Senso di colpa: spesso capita di sentirsi complici o colpevoli della perdita e questo porta a pensieri come “se solo avessi…” o “perché non ho fatto…”. Sono domande e dubbi che possono tormentare la mente portando a colpevolizzarsi
- Paura del futuro: la morte di qualcuno può anche generare paura e ansia rispetto al futuro perché senza la persona mancata la vita può sembrare senza senso
Le fasi
Nel corso del tempo molti studiosi si sono impegnati nella concettualizzazione dell’elaborazione del lutto secondo fasi. Bowlby, nel 1982, individua le quattro fasi non lineari, che sono: disperazione acuta, in cui l’individuo rifiuta emotivamente il lutto; struggimento, in cui si prova un forte dolore; disorganizzazione, in cui si prova tristezza e depressione; riorganizzazione, che prevede la definitiva accettazione dell’evento.
Tuttavia, la teoria maggiormente diffusa e conosciuta è quella elaborata da Elisabeth Kübler Ross nel 1969, basata su cinque fasi di elaborazione:
- Fase del rifiuto e della negazione: l’organismo prova a difendersi negando la sofferenza che l’ha generata. Lo shock non permette di accettare quanto accaduto
- Fase della rabbia: si manifesta quando ci si rende conto e si accetta quello che è successo e può essere rivolta a sé stessi, alla persona mancata o con chi si ritiene colpevole della perdita subita
- Fase del patteggiamento o contrattazione: è il momento in cui si cerca di riprendere il controllo della propria vita, tornando a una sorta di normalità o provando a ricostruirne una. Il dolore è ancora forte e il lutto non è ancora stato superato del tutto: è la fase degli alti e bassi
- Fase della depressione: i continui alti e bassi portano l’individuo in uno stato precario di continua tristezza. Il dolore è ancora molto forte e potrebbe manifestarsi anche con conseguenze a livello fisico: mal di testa, aumento o perdita del peso corporeo, irritabilità, insonnia o sonnolenza
- Fase dell’accettazione: è l’ultima fase del processo ed è quella del superamento. Si trova la forza di reagire e si prova a riprendere in mano la propria vita. Questo non significa smettere di pensare o soffrire per la persona cara, ma provare piuttosto a dare un senso a quella perdita cercando di voltare pagina e costruire nuovi interessi per riempire il vuoto lasciato
Cosa fare per superare un lutto
Tornare a stare bene con sé stessi dopo una perdita è possibile. Per ritrovare la serenità è importante ricordare alcune piccole pratiche che saranno utili all’elaborazione del lutto.
È necessario vivere a fondo le proprie emozioni per riconoscere il dolore e per non evitarlo: trovare ogni giorno qualche minuto per concentrarsi sulle proprie sensazioni, praticare meditazione ed evitare pensieri ossessivi su cosa avremmo potuto fare di diverso.
Esprimere le proprie emozioni: piangere, scrivere, parlare con le persone vicine. In questo modo si può condividere il proprio dolore. Concentrarsi sui propri hobby e passioni e non trascurare il tempo per la cura di sé stessi. Anche la salute fisica ha bisogno del nostro supporto: il corpo e la mente sono strettamente connessi. Quando si cura il fisico è più facile prendersi cura di sé stessi anche a livello emotivo.
Un percorso di psicoterapia con un professionista della salute mentale può essere di grande aiuto e di supporto in tutte le fasi di elaborazione: un terapeuta può accogliere i sentimenti, le sensazioni e tutte le difficoltà che si incontrano quando si desidera superare un trauma.
Fonti e bibliografia
- AIRC, 2021 – Vivere il lutto ciascuno a modo proprio
- Dott. Francesco Minelli, 2024 – Elaborazione del lutto: 9 punti che possono davvero aiutarti ad affrontarla
- Lega tumori, 2022 – Le 5 fasi di elaborazione del lutto: quali sono e come ti cambiano
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